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di Sergio Cararo.
I magistrati che hanno avviato la clamorosa inchiesta 
sull’intreccio tra malavita, politica e affari nella Capitale, hanno 
chiamato questa operazione “Mondo di mezzoâ€.
La denominazione è stata 
mutuata dall’intercettazione di un boss della fascio-malavita che così 
definiva la propria “posizione di renditaâ€. Ci sono quelli che stanno 
sopra e quelli che stanno sotto, nel mondo di mezzo ci sono quelli 
chiamati a fare il lavoro sporco a favore del “mondo di sopra†a tutto 
discapito di quelli di sotto. Sintesi perfetta, ancorché involontaria, 
del ruolo storico dei fascisti: braccio armato dei padroni (un secolo fa
 i latifondisti e poi gli industriali, oggi palazzinari e finanzieri).
A fare questo lavoro sporco, come abbiamo denunciato e documentato in
 questi quattro anni su Contropiano, c’è un’area grigia fatta da 
malavitosi e fascisti, mazzieri e pistoleri, soldati e boss che 
interagiscono con “la politicaâ€, il mondo delle imprese – cooperative, 
industriali, finanziarie o di servizi – o le aziende municipalizzate per
 ottenerne benefici economici in cambio di fette di consenso politico, 
gestione dei “problemi†non sempre risolvibili a rigor di legge, ecc. 
Con le spicce quando serve, oliando con i soldi funzionari, dirigenti, 
assessori o sindaci quando è possibile; e in modo totalmente trasversale
 con la destra (dove ci sono vecchi amici e camerati), con la “sinistra”
 (dove identità e dignità politiche sono state soppiantate da figure 
mediocri ma rampanti).
Il mondo di mezzo appare dunque lercio per autodefinizione, 
soprattutto quando è fatto da personaggi (fascisti o meno che siano) che
 animano i pogrom contro immigrati e rom nelle periferie e poi si scopre
 che ci campano sopra, gestendo il “business dell’accoglienzaâ€.
“Si 
guadagna di più con gli immigrati che con il traffico di drogaâ€, dice in
 un”intercettazione uno degli arrestati, a modo suo un boss 
dell’â€assistenza socialeâ€, nuova e purulenta piaga coincidente con 
aziende e cooperative del “terzo settoreâ€, l’unico beneficiario – 
privato – dello smantellamento del welfare e dei servizi sociali 
pubblici. Quello a cui Renzi vorrebbe affidare tutto in nome di una 
sussidiarietà alla rovescia, tanto per intendersi; eliminando lo Stato a
 favore dei “mezzaniâ€.
Ma questo è ancora soltanto il mondo di mezzo.
Dalla conferenza stampa della Procura di Roma la sensazione è che sia
 ancora poca roba.
Manca infatti il convitato di pietra: il mondo di sopra, quello citato esplicitamente da Carminati come il “committente†della sua personalissima “intermediazione non convenzionaleâ€.
Diciamola così: è possibile un”indagine a Roma sull’intreccio tra
malavita, affari, politica, amministrazioni locali, aziende del terzo
settore, che non incontra mai i palazzinari?Può tenere fuori il
nucleo centrale di quella borghesia romana atipica che su rendita
fondiaria e cemento ha fondato fortune e imperi economici che fanno
ancora il bello e il cattivo tempo nella Capitale?Si può evitare di
vedere quelle cene o feste di compleanno in cui trovi insieme assessori
di destra o “di sinistraâ€, consiglieri regionali-provinciali-comunali
“ambidestri†e costruttori vecchi e nuovi, magari imbronciati tra loro e
bisognosi di un “aiutino”, un terreno da rendere edificabile, uno
scambio?E si può evitare di dare un’occhiata al piano regolatore della
Giunta Veltroni o alle varianti urbanistiche di Alemanno e Polverini, in
parte riprese anche da Zingaretti, che hanno gettato sul territorio
milioni di metri cubi di cemento, tirando su palazzi senza servizi che
oggi rimangono vuoti in attesa di tornare utili per qualche “emergenza†o
una banale “sanatoria�
Ci permettiamo di suggerire alla Procura di Roma un “allargamento di 
vedute” nelle inchieste sul malaffare a Roma, nel rapporto tra 
costruttori, politica, malavita e amministrazioni locali.
Ad esempio: la vicenda dei Piani di Zona per l’edilizia 
convenzionata, esplosa di recente anche sul piano giudiziario, o dei 
fondi Sgr sulle case degli enti previdenziali, allargherebbe sicuramente
 l’orizzonte dal mondo di mezzo al mondo di sopra.
Sarebbe utile buttare un occhio sulla vicenda dei Punti Verde 
Qualità, delle cui opportunità di business si parla esplicitamente in 
una telefonata tra l’imprenditore “nero†Mokbel e il boss della malavita
 del litorale, Fasciani.
Sarebbe interessantissimo non lasciar andare in prescrizione le 
indagini sui biglietti dell’Atac clonati, distribuiti parallelamente a 
quelli ufficiali, che hanno fruttato 68 milioni di euro ai “fortunati†
beneficiari (bipartisan, naturalmente), invece che alle casse di una 
azienda municipalizzata di trasporto oggi alle prese con un deficit 
stellare.
Sarebbe auspicabile dare un’occhiata da vicino ai concessionari e 
proprietari della “Las Vegas†di case del gioco d’azzardo legalizzato, 
delle palazzine gonfie di slot machine, dei casinò all’amatriciana, 
sorti come funghi nelle ex fabbriche e capannoni della Tiburtina Valley,
 della Prenestina, ecc.
Sarebbe opportuno incrociare le indagini con la Corte dei Conti per 
sapere perché, se il Ministero dei Beni Culturali decreta che l’aggio 
dei concessionari privati nelle attività di gestione dei beni 
archeologico-culturali non deve superare il 30%, ben il 68% del valore 
di ogni biglietto per il Colosseo o altri musei riempie le casse di 
società private invece di quelle pubbliche.
Sarebbe sensato anche verificare la correttezza del progetto per 
l”Autostrada Roma-Latina (già prenotata in “concessione†ai privati) e 
la cui gara di assegnazione dei lavori vede i grandi del mondo di sopra asfaltare i piccoli del mondo di sotto.
Infine, ma non per importanza, sarebbe opportuno andare a vedere un 
po’ più da vicino il mondo delle cooperative, in cui sono prosperati 
specularmente precarietà per chi ci lavora, arricchimenti personali 
degli amministratori e degrado dei servizi sociali offerti al posto dei 
servizi pubblici.
Ci sarebbe dunque tanto, tanto materiale per esplorare da dentro 
anche il “mondo di sopra”. Per i magistrati si pone però un problema. Il
 governo, ad esempio, ha varato due decreti – Il Decreto Lupi sulla casa
 e il Decreto Sblocca Italia – che consegnano nella mani del “mondo di 
sopra” tutte le carte da giocare, impippandosene dei “lacci e lacciuoliâ€
 previsti dalla legge. Su entrambi incombe l”indignazione popolare. E 
sul secondo anche le preoccupazioni dell”Autorità Anticorruzione, visti i
 varchi che offre al riciclaggio di denaro.
Ma se queste sono le leggi, questa diventa la legalità formale. E se 
queste sono le regole, siamo ormai di fronte e dentro un sistema, una governance della politica, dell”economia e della società. Diventa allora troppo facile dare in pasto all”opinione pubblica il solo mondo di mezzo salvaguardando però il Mondo di sopra.
Questo mondo di sopra si presenta ormai come “nè di destra, né
 di sinistraâ€, è contemporaneamente fascista e sedicente antifascista 
(come disse un lungimirante Pasolini).
E’ il mondo degli interessi 
materiali di quelli che vivono, appunto, nel mondo di sopra e che
 – per gestire i sempre conflittuali rapporti tra il proprio mondo e 
“quelli di sotto†– hanno arruolato da sempre un lerciaio di mercenari, 
mazzieri e mercanti per “mantenere le distanzeâ€. Anche a Roma.
Fonte: http://contropiano.org/editioriali/item/27910-il-mondo-di-mezzo-e-lercio-ma-il-mondo-di-sopra.
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