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Sovranità contro Italicum

Due quesiti per altrettanti referendum abrogativi della legge elettorale Italicum (il Porcellum al quadrato). Per restituire sovranità al popolo

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23 Ottobre 2015 - 21.55


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Il 16 ottobre 2015 una delegazione del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale ha presentato alla Corte di Cassazione due
quesiti per l’effettuazione di altrettanti referendum abrogativi della
legge elettorale recentemente approvata dall”attuale maggioranza
parlamentare (Italicum).

Il CDC, sentito il parere di numerosi
costituzionalisti, ritiene che la nuova legge non rispetti la sentenza della Corte Costituzionale (la n. 1 del gennaio 2014) che ha dichiarato incostituzionale il cosiddetto ‘porcellum’ e in realta’ ne riproponga
gli inaccettabili effetti distorsivi ipermaggioritari che porterebbero
nuovamente alla composizione di un Parlamento non rispondente alla
volontà espressa dagli elettori e dalle elettrici. Viene così tradito il
principio della rappresentanza, fondamento di qualunque sistema
democratico
.


I quesiti presentati chiedono in particolare:


– la restituzione ai cittadini del potere
di scegliere i propri rappresentanti, mediante la cancellazione della
priorità assegnata alla figura dei capi-lista nei vari collegi e della
facoltà loro concessa di candidature plurime (fino a 10), che consente
alle segreterie di partito il potere di nominare gran parte dei
deputati;

– l’abbandono del meccanismo del
‘premio’, che assegna di fatto la maggioranza assoluta alla lista (cioè
al partito) che ottiene il 40% dei voti, e del ‘ballottaggio’, che
amplifica gli effetti negativi del ‘premio’, assegnandolo alla lista
che, pur non avendo ottenuto nemmeno il 40%, vince il secondo turno
indipendentemente dal numero dei votanti; si potrebbe così assegnare un
potere assolutamente sproporzionato a un partito che avesse ottenuto
meno del 25% (per esempio) dei consensi. Il quesito è volto a
ristabilire l’eguaglianza dei cittadini nell’esercizio del diritto di
voto e ad assicurare il carattere rappresentativo della assemblea
parlamentare.


Il CDC ritiene indispensabile che su un
provvedimento così gravemente lesivo del dettato costituzionale
,
approvato da una maggioranza raccogliticcia di un Parlamento la cui
legittimità è stata messa in discussione
dalla citata sentenza della
Corte costituzionale
, siano chiamati a esprimersi gli elettori,
soprattutto per le conseguenze gravissime che deriverebbero dalla
eventuale approvazione anche delle modifiche costituzionali attualmente
all’esame del Parlamento. Si verrebbe così a creare un”intollerabile
concentrazione di potere nelle mani del leader del partito vincente
,
privo di controlli e garanzie per le minoranze parlamentari (che
rappresenterebbero però la maggioranza degli elettori).


Il CDC intende quanto prima procedere
all”attivazione del comitato referendario, invitando alla
collaborazione tutte le organizzazioni e i cittadini che condividono le
sue preoccupazioni e intendono far valere la sovranità assegnata loro
dall’articolo 1 della Costituzione.



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