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'Le chiese d''Oriente ed il «regime» siriano'

'Questo libro non suddivide le responsabilità per la pulizia etnica in corso in Siria in parti uguali fra aggressori e aggrediti. Sotto accusa è l''Occidente.'

'Le chiese d''Oriente ed il «regime» siriano'
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9 Settembre 2013 - 16.08


ATF

di Enrico Vigna.

Segue:
l’introduzione del libro scritta da Padre Haddad.

Il
libro Le
Chiese d’Oriente e il “regime” siriano
nasce con due modesti
obiettivi:

         
Uno come lavoro di documentazione/informazione per la Pace, la Verità e la Giustizia, dalla
parte dei popoli contro falsità e menzogne dei potenti.

         
L’altro come impegno concreto di solidarietà verso chi le guerre, le violenze, le sopraffazioni le
subiscono e ne sono vittime, spesso per disegni e obiettivi lontani ed oscuri
ad essi.

TUTTI i ricavi dalla vendita del
libro saranno interamente devoluti
al sostegno di un Progetto per i
bambini siriani
vittime della violenza che sta insanguinando e
opprimendo la società siriana, aggredita e violentata da interessi e mire ad
essa estranee ed esterne.

In un
primo tempo pensavo di contribuire al sostegno dei 25 bambini (cristiani,
musulmani, curdi…) rapiti da bande terroriste e fondamentaliste, rimasti orfani
e poi liberati dall’Esercito Siriano, che erano ospitati e accuditi nel
Monastero di Qara, che però visti
ripetuti attacchi e minacce al Monastero di bande criminali, per la loro
sicurezza sono stati evacuati e trasferiti in aree più sicure.

Data
la situazione, con il suggerimento di Padre Mtanios, abbiamo deciso di
contribuire al Progetto sostenuto e voluto dal Patriarca Gregorio III di Laham e del Patriarcato Greco Melchita siriano, per
la costruzione di un reparto pediatrico
dell’ospedale SAHER, nella cittadina di Khabab nella regione di Dar’à
, in
cui verranno curati ed assistiti bimbi di qualsiasi provenienza; nell’obiettivo
del perseguimento tenace della difesa della convivenza etnica e religiosa, da sempre esistente in Siria e di un
processo di pacificazione all’interno del popolo siriano.

Garanti
e fiduciari del Progetto e dei contributi che saranno devoluti, sarà Padre
Mtanios a Roma ed il Patriarcato Greco Melchita di Siria.

Un forte invito a singoli,
associazioni, realtà che hanno a cuore la pace e la giustizia, e ritengono che
in ogni angolo della Terra i bambini sono sempre e comunque il futuro
dell’umanità, a prendere contatto e
contribuire con presentazioni, eventi, serate, idee e atti concreti
….

                        ——info@civg.it——-

Fermare la guerra e le violenze
non siamo in grado di farlo.

Solidarizzare
concretamente…dipende, invece, solo da ciascuno e dalla sua coscienza.

….Una denuncia dell’Onu: “…In Siria
oltre 3 milioni di bambini soffrono le conseguenze della guerra…”

Le Nazioni Unite lanciano
l’allarme: in Siria sono oltre 3 milioni i bambini colpiti dalle conseguenze
devastanti della crisi che attanaglia il paese da oltre due anni.

“…La crisi vissuta dai più
piccoli è l’emergenza…”, ha dichiarato mercoledì Leila Zerrougui,
Rappresentante speciale del Segretario generale per i minori e i conflitti
armati dell’ONU, di fronte al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Zerrougui ha poi aggiunto che
gli attacchi contro gli ospedali e le scuole mettono a repentaglio la vita
dei bambini e impediscono loro di accedere alle cure mediche e
all’istruzione.

Stando alle dichiarazioni della
funzionaria Onu, i bambini vengono reclutati e impiegati per attività
militari dai gruppi armati stranieri
.

Zerrougui ha invitato con forza le Nazioni Unite all’elaborazione
di una soluzione effettiva che ponga fine all’impunità delle continue “gravi
violenze” in atto contro i bambini in Siria.

Il 9 aprile, anche l’organizzazione
internazionale Save the Children
ha denunciato che i bambini siriani sono esposti a un pericolo diretto, arruolati dai gruppi di militanti
stranieri presenti nel paese.
                                             
   da Infopal ( Press TV) –    22/4/2013

Dalla Prefazione di Padre Haddad

Tanto
si è parlato di Siria, in tutti i modi e secondo diversi punti di vista, ma mi
domando quante volte si è ascoltata la voce del Paese in sé.   

Con
ciò non voglio farmi portavoce del mio Paese, solo aggiungere in questo fiume
di parole, sensate o meno, anche la mia. Il
mio essere siriano, la mia storia siriana, il mio vissuto siriano
dicono
che la Siria non è un progetto di pace e di democrazia per tutto il Medio
Oriente, semmai è già e da tempo modello di tutto ciò!

Il
modello siriano da sempre garantisce la possibilità di una società
armonicamente bilanciata tra culture, religioni ed etnie, in ogni campo, dalla
politica alle arti più semplici. In tutto il mio vissuto non ricordo di alcuna
discriminazione.

Tutto
ciò non dice che la Siria sia un Paese perfetto, sono ben consapevole che la
perfezione non appartiene a questo mondo, posso però affermare che la società
siriana, tra tutte quelle della regione circostante è quella in cui si vive
meglio tale integrazione, e i cittadini ne hanno consapevolezza. Anche i
visitatori ne traggono la medesima impressione. Perché si tratta di un popolo
colto e pacifico che ha sulle spalle una esperienza quasi millenaria di vita…

…I fermenti di guerra e di cosiddetta rivoluzione
giunti in Siria non sono germinati tra i siriani, si tratta di interventi
esterni. Certo, il Paese non è il migliore dei mondi possibili, necessita come
tutti di continui cambiamenti, migliorie, ulteriori sviluppi, diversi restauri,
ma tutto ciò non è causa e madre di tale malcontento.         

A mio avviso non si deve parlare più di
‘Primavera araba’, ma iniziare a parlare di ‘Primavera europea’, il mondo
Occidentale, prima di operare un qualsiasi intervento, che sia a livello
internazionale imponendo sanzioni o di invio di armi o soldi per le diverse
fazioni, dovrebbe preoccuparsi di capire bene i problemi che intende risolvere
a priori
.

E in merito alle sanzioni, dovrebbe avere ben chiaro
che non si rovescia una compagine politica affamando il popolo e lasciando
negli agi la classe reggente. In questo modo si favorisce il rafforzamento
dell’opposizione che pagando può comprare il popolo che in qualche modo deve
pur mangiare.

Il
mio auspicio è che l’Occidente sappia far discernimento tra le verità e le
falsità legate alla questione siriana, e magari riesca ad essere fedele a
quanto detto e richiesto da Kofi Annan, senza dover mettere la questione
siriana sotto il regime del Capitolo VII[1]
dello Statuto dell’ ONU In secondo
luogo, poi, l’Occidente deve iniziare a concentrarsi maggiormente su se stesso,
risolvendo i problemi ad esso interni e lasciando che queste civiltà si
autodeterminino e solo così, Oriente e Occidente potranno formare un mondo più
equilibrato.
  Soprattutto deve comprendere che non può imporre un modus vivendi che
non ci è consono e il più delle volte il suo intervento genera solo morte e
distruzione…


Dettagli del libro

  • Titolo: Le chiese d”Oriente ed il «regime» siriano
  • Autore: Enrico Vigna
  • Editore: Zambon Editore
  • Data di Pubblicazione: Agosto 2013
  • ISBN: 8887826951
  • ISBN-13: 9788887826951
  • Pagine: 192

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