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17 Giugno 2010 - 20.16


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pachelbeldi Raxmeger – Megachip.

La sua notorietà è indubbia. Composto da Johann Pachelbel in anni vicini al 1680, il Canone in re maggiore, anziché un vero e proprio canone – in cui una medesima melodia si ripete a diverse altezze lungo tutta la durata del brano – risulta essere semmai una composizione su basso ostinato (sul modello della passacaglia o della ciaccona). Probabilmente questo carattere iterativo, trascinante, ha fatto la sua fortuna, anche in tempi recenti come dimostrano i brani dei Procol-Harum e degli Aphrodite”s child, più o meno apertamente ispirati al brani del grande organista tedesco.

 

Ecco il brano, così come il buon Pachelbel lo scrisse.

http://www.youtube.com/watch?v=JvNQLJ1_HQ0

Ma a dare una certa notorietà al brano di Pachelbel in tempi moderni aveva contribuito l”utilizzo più o meno celato del materiale melodico e/o del basso ostinato in brani come

A Whiter Shade Of Pale (1967), composto nel 1968 da Gary Brooker, Keith Reid e Matthew Fisher, membri del gruppo inglese dei Procol Harum
http://www.youtube.com/watch?v=Mb3iPP-tHdA

O ancora, il più esplicito Rain e Tears, composto da Vangelis Papathanassiou, tastierista del gruppo greco degli Aphrodite”s Child e cantato da Demis Roussos.

http://www.youtube.com/watch?v=nnf7ISLpQdw

Le medesime suggestioni che troviamo nel brano del 1976 di Stevie Wonder, Pastime Paradise, ripresa come Gangsta”s Paradise dal rapper Coolio nel 1995 sembrano richiamare l”incedere solenne della composizione di Pachelbel.

Coolio version
http://www.youtube.com/watch?v=YFK6H_CcuX8

 

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