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di – corriere.it.
La musica pop, secondo una recentissima analisi scientifica, sarebbe «tutta uguale». Potrebbe sembrare un”affermazione semplicistica e generalista, ma una ricerca spagnola ha dimostrato che dietro questa frase esiste una base scientifica.
LA RICERCA – Secondo quanto riportato dal NME, un team ha analizzato accuratamente l”archivio Million Song Dataset, che contiene tutte le canzoni pop registrate tra il 1955 e il 2010. Dopo aver applicato all”elenco alcuni algoritmi matematici, i ricercatori hanno scoperto che, per quanto riguarda gli accordi e le melodie, le canzoni pop sono diventate «meno variegate». Anche se «intrinsecamente più rumorose».
L”OMOLOGAZIONE DELLA MUSICA – Di solito si liquida la questione con il fatto che «le note sono sette». Ma di fronte a infinite combinazioni la scelta cadrebbe sempre sulle stesse. «Abbiamo trovato le prove di una progressiva omogeneizzazione del discorso musicale», ha spiegato Joan Serra del Consiglio Nazionale di Ricerca Spagnolo. Parlando proprio di accordi e melodie «è costantemente diminuita, negli ultimi 50 anni, la varietà delle combinazioni delle note».
VOLUME IN AUMENTO – Allo stesso tempo però è emerso un altro aspetto, chiamato «rumorosità intrinseca», che è aumentato: se questo valore, che esprime l”intensità con cui un brano è stato registrato, è maggiore, ascoltando due canzoni allo stesso volume, una delle due risulterà più ”rumorosa”.
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