La Costituzione ancora vigente ha un testo bellissimo e chiaro perché i costituenti si impegnarono tanto a renderlo tale. Il presidente dell’Assemblea costituente Terracini stabilì una pausa dei lavori prima della votazione finale della Costituzione, per concedere al grande latinista Concetto Marchesi (anche lui deputato della Costituente) ben due settimane di tempo per una revisione globale, così da curare la pulizia linguistica e la coerenza sintattica e stilistica del testo della Costituzione della Repubblica italiana.
Ora ascoltate invece dalla voce dell’attore Ugo Dighero tutto l’obbrobrio del nuovo testo, il suo contorto e truffaldino incasinamento, la sua pochezza non soltanto stilistica ma giuridica, i rimandi complicatissimi già in sé rivelatori di una paralisi del pensiero, scritti come quei codicilli con cui la Banca Etruria di papà Boschi fregava i risparmiatori.
Il Referendum invece è chiaro. NO è la risposta giusta.