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'L''orfano Enrico e il furbissimo Matteo'

«Non so a voi, ma a me questi sembrano tanto – ma proprio tanto – i famosi “giochetti della vecchia politica”.» [Alessandro Gilioli]

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6 Febbraio 2014 - 17.14


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di Alessandro Gilioli

Stamattina, a Radio 24, Giorgio Squinzi pareva un deputato dell’opposizione: questo è un governo immobilista, niente ha fatto e niente sta facendo ancora, era meglio Andreotti, sono meglio le elezioni.

In effetti, il [url”provvedimento”]http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-02-06/l-uovo-colombo-064156.shtml[/url] per l’impresa forse più incisivo degli ultimi anni è arrivato (ieri) solo grazie a un emendamento del M5S.

Insomma il mantra della stabilità è passato di moda anche a Confindustria: del resto c’è da chiedersi quale stabilità rappresenti un governo nato con due azionisti forti (Berlusconi e il vecchio establishment Pd) di cui uno è passato all’opposizione e l’altro è uscito di scena.

Perfino Scelta Civica (sì, in Parlamento c’è ancora Scelta Civica) ieri [url”ha chiesto”]http://www.ilvelino.it/it/article/2014/02/05/romano-sc-renzi-a-palazzo-chigi-puo-farci-voltare-pagina/f25b3e68-3ec8-4a18-92a2-312ba45fcc58/[/url] un cambio di esecutivo e di premier: e il Nuovo Centro Destra di Alfano si è rapidamente [url”accodato”]http://www.europaquotidiano.it/2014/02/05/ncd-e-scelta-civica-pressing-per-una-staffetta-letta-renzi/[/url].

Insomma, a sostenere Letta sono rimasti giusto i suoi cari e il solito [url”Napolitano”]http://www.lastampa.it/2014/02/06/italia/politica/napolitano-pieno-sostegno-al-governo-l64nPmo4zsFpl05jnRPkEO/pagina.html[/url].

Con questo bel quadretto, ci avviciniamo al famoso semestre europeo con cui ce la menano da un anno come se fosse l’esame di laurea. Se davvero è tale, diciamo che ci stiamo andando con i vestiti impataccati e la barba di tre giorni.

Eppure Letta resta lì: per il semplice motivo che Renzi non ha alcuna intenzione di prenderne il posto (volesse, potrebbe farlo domattina).

È ovvio: gli è molto più utile – in termini di consenso e margini di manovra – rompere le scatole all’esecutivo restandone fuori, dire a Letta che non va bene niente e bisogna fare di più, i ministri e i problemi se li smazzi lui etc. Così quando si arriverà al voto per le politiche, non avrà addosso alcuna macchia per le condizioni in cui si trova il Paese: potrà dire a tutti che lui non c’entra, da domani cambia tutto.

E poi, come ha spiegato alla Stampa il piddino Walter Verini, «meglio la gallina domani che l’ovetto oggi». Adesso gli toccherebbe governare con una coalizione incasinata e un Parlamento già [url”mezzo sputtanato”]http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/12/27/un-parlamento-gia-vecchissimo/[/url], mentre il decisionista Renzi vuole maggioranza assoluta dei seggi e tanti [i]yesman[/i] nei posti chiave.

Sicché abbiamo un governo politicamente orfano e ogni giorno di più “anatra zoppa”, che però non può schiattare perché bisogna appagare i disegni di Renzi. Il quale ogni giorno spara sull’esecutivo, ma è leader del maggior partito che lo sostiene.

Non so a voi, ma a me questi sembrano tanto – ma proprio tanto – i famosi “giochetti della vecchia politica” di cui si diceva a gran voce di volersi sbarazzare.

E infatti siamo lì, anche come linguaggio: se passate nei caffè attorno ai Palazzi di Roma, in questi giorni piovosi, non sentirete parlare che di verifica, rimpasto e staffetta.

A chiudere gli occhi e a estraniarsi un attimo, uno si chiede se riaprendoli si ritroverà davanti il portaborse di Forlani e il braccio destro di Spadolini.

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