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Prove generali di fascismo in Venezuela

'In Venezuela l''ala neoliberista, dopo aver cercato di riprendersi il potere con ogni tipo di destabilizzazione, passa all’omicidio selettivo degli avversari.'

Prove generali di fascismo in Venezuela
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9 Ottobre 2014 - 06.47


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di Stefano Zecchinelli.

La situazione politica venezuelana desta preoccupazione per la sua gravità e complessità.

Sono senz’altro condivisibili le dichiarazioni di Attilio Folliero,
economista di formazione marxista, relativamente all’ assassinio del
deputato socialista Roberto Serra. Riportiamo testualmente le sue
parole:

“In Venezuela assistiamo ad una nuova strategia
dell’oligarchia. Dopo aver cercato inutilmente di riprendersi il potere e
la gestione delle immense risorse del paese attraverso elezioni, colpi
di stato, serrate padronali, tentativi di omicidio del presidente,
guerra economica, restrizione di ogni tipo di bene sul mercato e
qualsiasi tipo di destabilizzazione possibile, e’ passata ad una nuova
fase: l’omicidio selettivo dei principali membri della rivoluzione
bolivariana. Ha comiciato col piu’ giovane deputato e probabilmente il
piu’ indifeso Robert Serra. Si preparano tempi difficilissimi per il
Venezuela”.

Si rendono necessarie alcune considerazioni, procedendo, rapidamente, per punti.

1)    Serra aveva scoperto gli stretti legami che collegano
Lorent Saleh, principale esponente di una organizzazione neofascista
vicina all’Otpor, con Alvaro Uribe, leader della destra colombiana .

Proseguiamo ancora con le parole di Folliero::

“Saleh stava cercando contatti e finanziamenti sia all’interno del
Venezuela che all’estero; all’interno godeva dell’appoggio e dei
finanziamenti dell’oligarca Salas Romer, di Maria Corina Machado, di
Leopoldo Lopez e di altri importanti esponenti dell’estrema destra.
Riceveva appoggi e finanziamenti anche dall’estero: in Colombia era in
stretto contatto con l’ex presidente Alvaro Uribe, suo principale
finanziatore; in Costa Rica riceveva appoggi da diversi “ profughi”
della giustizia venezuelana, come l’ex generale Néstor González e l’ex
commissario Henry López Sisco, coinvolti nel colpo di stato contro
Chavez nell’aprile del 2002′.

(http://umbvrei.blogspot.it/2014/10/in-venezuela-il-fascismo-alza-il-tiro.html)

La destra sudamericana (ci permettiamo di segnalare anche la assai
ambigua posizione della brasiliana Marina Silva che cerca di rompere
l’equilibrio dei BRICS) agisce in modo molto simile alla mafia
siciliana: (1) assassini mirati; (2) narcotraffico e malaffare; (3)
protezione da parte dei servizi segreti statunitensi. Chi abbia voglia
di approfondire può trovare su Telesur (e anche nell’articolo di
Folliero si trovano i link), ottimi documentari accessibili anche per
chi non ha padronanza della lingua spagnola.

E’ verosimile definire tutto ciò come un progetto sovversivo di
stampo neoliberista con il supporto armato delle formazioni neofasciste,
con l’obiettivo strategico di rovesciare il legittimo governo
democratico bolivariano.

(2) La destra moderata e liberista non si fa certamente
degli scrupoli nel ricorrere ai fascisti quando si trova in difficoltà
politica. Così fu in Cile quando Pinochet, uomo vicino al democristiano
Frey, con il sostegno attivo della CIA e dell’allora amministrazione
Nixon-Kissinger,  rovesciò con un colpo di stato il governo socialista
guidato da Allende. Il discorso, ovviamente, vale anche a parti
invertite: quando l’imperialismo statunitense comanda, i neofascisti
corporativisti non si creano problemi nel diventare alfieri delle
privatizzazioni e delle politiche liberiste selvagge. Così fu per il
movimento gremialista cileno di Guzman che offrì i suoi servigi a Milton
Friedman.

Data la situazione latino-americana nel suo complesso, non ci
sorprenderebbe affatto assistere da qui a poco ad un Saleh che invoca i
“saldi!” per l’industria di Stato venezuelana,..

Il contesto extra-europeo (non solo latino-americano…) fa cadere del
tutto le tesi di coloro che ritengono esaurita la dicotomia
destra/sinistra. In Venezuela vale il monito di James Petras:”E’
necessario  sconfiggere il fascismo prima che sia troppo tardi”.

(3) Maduro ha commesso, a nostro parere, un errore: ha
optato per la linea morbida nei confronti dell’opposizione e in
particolare di quella dichiaratamente fascista. La destra venezuelana si
è vista chiudere tutti i margini di manovra dal Presidente Hugo Chavez,
il quale, da esperto conoscitore della strategia militare, ha
vanificato la possibilità che Saleh e consorti potessero costituire una
sorta di organizzazione stile ‘Contras venezuelani’.

Venuto meno Chavez è
probabile che la destra possa optare per una soluzione “nicaraguense”,
in modo da esercitare pressione sul Partito socialista, diffondendo il
panico all’interno di questa formazione antimperialista. Ricordiamoci
che la vecchia tesi dei sandinisti, “civilizzare la borghesia”, è
maturata in un contesto di violenza diffusa.

La violenza “made” in Usa’
 potrebbe spingere il governo al tavolo delle trattative – secondo la
linea della CIA – e al resto penserebbe l’oligarchia locale: coinvolgere
il PSUV in una serie di misure anti-popolari che gli alienerebbero la
sua ampia base sociale. Dal terrorismo fascista si passerebbe dunque ad
un’ affermazione elettorale dei neoliberisti. E’ evidente come fascismo
golpista ed “elettoralismo” diventino – nella logica della destra – due
facce della stessa medaglia.

Doveroso ricordare che Colombia ed Israele hanno concluso da poco
degli accordi commerciali in materia di armi; la Colombia quindi non
difetta di armi da girare a Saleh e lo stesso Saleh, come era
prevedibile, non difetta della protezione del Mossad. Chavez denunciò
più volte come i servizi segreti israeliani provarono ad assassinarlo e è
importante sottolineare che Capriles è un uomo della setta sionista
denominata “Tradizione, Famiglia e Proprietà”. E’ chiaro come Stati
Uniti e Israele stiano stringendo sempre più la morsa nei confronti del
Venezuela.

E’ forse opportuno che il governo bolivariano marci nella direzione
opposta a quella recentemente delineata da Maduro ( si vedano sempre, in
proposito, gli articoli di Attilio Folliero sulla situazione economica
venezuelana ) e, forte dell’ampio  consenso popolare di cui gode, assuma
una posizione decisamente più ferma nei confronti dell’ opposizione
anti-democratica e filofascista.

Il Partito socialista deve rompere questa situazione di stallo,
allineandosi a sinistra, non a destra. E’ necessario per la
sopravvivenza stessa del governo democratico bolivariano assumere un
atteggiamento determinato (e se necessario, anche duro) nei confronti
delle forze reazionarie e golpiste filo-Usa, riconquistando il consenso
sociale che Chavez, per tanti anni, aveva saputo preservare con
attenzione.

Alcuni approfondimenti:

1) Robert Serra è stato ucciso nel suo appartamento. Si
esclude un assassinio proveniente dalla delinquenza comune perché una
volta uccisa la moglie, al primo piano dell’abitazione, i killer sono
saliti al piano superiore della casa cercando il deputato. Quindi c’era
la volontà precisa di ucciderlo;  dei comuni criminali, subito dopo aver
compiuto il primo assassinio, sarebbero certamente fuggiti. E’
altrettanto evidente che ci sono anche dei mandanti. Bisogna anche
aggiungere che gran parte della micro delinquenza, a cui Chavez dichiarò
praticamente guerra, è controllata da settori dell’opposizione vicini
alle oligarchie e  a quei gruppi economici che cercano in tutte le
maniere di rovesciare il governo. E’ purtroppo assai facile per la
destra venezuelana controllare il malaffare dei sobborghi di grandi
città come Caracas. La mafia, come è sempre stato, in tutte le sue
forme, diventa la lunga mano delle forze oligarchiche, reazionarie e
filo-imperialiste.

2) Il sionismo internazionale controlla l’opposizione
anti-chavista venezuelana attraverso la setta fondamentalista
Tradizione, Famiglia e Proprietà. Su questa organizzazione riportiamo lo
stralcio di un articolo pubblicato su sito di sinistra, “Aporrea”.

“La organización Tradición Familia y Propiedad está  basado en la
obra programática del Brasileño Plinio Correa de Oliveira, “Revolución y
Contra-Revolución”, en la que éste sostiene que la cristiandad ha
experimentado una marcada decadencia espiritual desde fines del siglo
XIV, en que la revolución introdujo por primera vez ideas igualitarias
en la sociedad, dando fin a la rectitud moral procedente del “espíritu
de humildad” que la estructura estratificada de la sociedad medieval
proporcionaba; es decir, que la revolución inculcó una absurda idea de
igualdad entre los hombres que conllevó a una peligroso rompimiento
natural del equilibrio que permite el desarrollo de una sociedad’

(http://www.aporrea.org/oposicion/a142641.html)

Tradizione, Famiglia e Proprietà combatte il patriottismo di
sinistra, il socialismo e il marxismo in nome di una concezione ‘sacra’ e
‘divina’ del diritto di proprietà. E’ evidente come gli USA (e Israele)
abbiano sferrato, certamente con modalità diverse, una vera e propria
offensiva contro i governi progressisti dell’America Latina.

Gli analisti sudamericani vicini al governo chavista hanno ben
dimostrato che JAVU, costola dell’Otopor in Venezuela, è all’interno di
TFP. Leggiamo:

“Ahora TFP renace en la Organización JAVU (Juventud Activa
Venezuela Unida), cuya figura más conocida, Julio César Rivas Castillo,
acaba de ser detenido.

JAVU viene “dolarizada” por las mismas organizaciones mafiosas
estadounidenses (NED, USAID, NDI, CIPE e IRI) que financiaron las
llamadas “Revoluciones de Colores” en Europa del Este, e hicieron
desguase con los gobiernos antiyankis de la Ex “Cortina de Hierro”
Soviética. (Ver Reportaje de “El Correo del Orinoco” del Jueves
10/11/09)”’

(http://www.aporrea.org/tiburon/a86444.html)

I centri di finanziamento esteri non mancano, i personaggi della
destra neoliberista – dal NED a Soros – ci sono tutti, quindi il piano è
sovversivo ed anti-democratico ed è bene ripeterlo più volte citando
fonti attendibili.

La domanda sorge spontanea: fino a quando i governi europei, su
richiesta di Washington e Tel Aviv, continueranno ad appoggiare forze
dichiaratamente fasciste?

Fonte: http://www.linterferenza.info/esteri/prove-generali-di-fascismo-in-venezuela/.

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