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Grecia, il capro espiatorio dei proprietari universali

#‎όχι‬ - I greci non sono andati a Delfi a chiedere all’oracolo cosa fare. I maggiordomi dei proprietari universali sono inciampati nel tappeto. [Giulietto Chiesa]

Grecia, il capro espiatorio dei proprietari universali
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6 Luglio 2015 - 07.00


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di Giulietto Chiesa.


(Sintesi – mia – dell’articolo del professor Michael Hudson,
Presidente di ISLET Iistituto per lo studio delle tendenze economiche di
lungo termine, Forest Hill, Ny)


Il debito greco risale al 2010. Già allora la Grecia non poteva pagarlo. Perché?
Quando entrò nella zona euro le cifre del suo debito furono
falsificate. Da chi? Da Lucas Papademos, allora capo della Banca
Centrale Greca, che lavorò con la consulenza, anzi agli ordini, di
Goldman Sachs.

Come? Con trucchi contabili di vario genere e inventando derivati che permisero di nascondere le cifre reali.

Se ne accorse nel 2010 il Pasok di Papandreou, appena vinte le
elezioni. Debito impagabile. Anche lo staff del Fondo Monetario
Internazionale giunse a questa unanime conclusione. E aggiunse: si
tratta di debiti fraudolenti, di gran lunga impagabili. Dovranno essere
cancellati. E il consiglio dei direttori del FMI fu d’accordo con quella
conclusione.


Ma Dominique Strauss-Kahn, che, quando non faceva sex parties, era a
capo del FMI, voleva diventare presidente della Francia. Si consultò con
Sarkozy, che gli ricordò che le banche francesi erano tra i massimi
creditori. Se la Grecia non avesse pagato, sarebbero andate a bagno. Le
banche tedesche venivano subito dopo. Poi, nel G-8 del 2011, Obama
ricordò agli altri sette che i maggiori finanziatori della sua campagna
elettorale stavano seduti a Wall Street, alla cui roulette avevano fatto
un sacco di puntate sull’ipotesi che la Grecia avrebbe pagato. Non
vogliamo mica che i miei amici e finanziatori vadano in rosso, nevvero?

Per cui, cari miei, dovrete sacrificare la Grecia e spingerla verso la
miseria. Cioè bisogna dare i soldi al governo greco in modo che possa
pagare i creditori e cioè che Wall Street non perda un centesimo.


Così la Banca Centrale Europea suggerì al FMI di non perdersi in
chiacchiere. E regalò 100 miliardi di € ai creditori. Da quel momento la
Grecia, invece di essere debitrice verso Wall Street (che era stata
soddisfatta) divenne debitrice verso il FMI e la Banca Centrale Europea.
La quale pretende di essere pagata. Ma quel debito, che era impagabile,
è rimasto impagabile. Così la BCE dice: va bene, greci, vendeteci i
vostri porti, le vostre terre, le vostre materie prime. Stiamo per
chiudere i battenti. Se non pagherete vi prenderemo tutto. Preparatevi
per l’austerità. In fondo solo il 20% della popolazione è emigrato.
Potete raddoppiare l’emigrazione. Solo il 60% dei vostri giovani sono
disoccupati. Potete portare il tasso di disoccupazione all’80%. Solo
così possiamo prestarvi qualcosa, in modo che possiate pagarci.


I greci, ieri sera, non sono andati a Delfi a chiedere all’oracolo
cosa fare. I maggiordomi dei proprietari universali sono inciampati nel
tappeto e hanno rovesciato il caffé. Che guaio, non c’è lavatrice per
pulirlo. E con i carri armati, com’è noto, non si pulisce il tappeto.


PS. Ho sentito ora la dichiarazione di Martin Schulz. Berlusconi aveva
visto lungo quando lo definì un “kapò ideale”. Per quella battuta gli
dovremmo abbonare 20 bunga bunga.

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