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La Grecia svende ai privati anche l'acqua

Il piano delle privatizzazioni greche coinvolge molti servizi pubblici. Trasporti ed energia la mazzata più pesante, ma fa paura l’attacco all’acqua. [Rinnovabili]

La Grecia svende ai privati anche l'acqua
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27 Agosto 2015 - 06.12


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da Rinnovabili

Le privatizzazioni greche previste dal piano di salvataggio dell’Ue riguarderanno anche l’acqua. Proprio come in Italia ([url”leggi l’intervista di Rinnovabili.it a Marco Bersani”]http://www.rinnovabili.it/ambiente/grecia-svende-privati-acqua-333/[/url]), la risorsa primaria per la vita quotidiana sta per essere sottratta alla gestione pubblica. Anche le principali società energetiche e delle infrastrutture passeranno di mano. La lista dei servizi da privatizzare, concordata con i creditori, è stata compilata dall’Hellenic Republic Asset Development Fund e [url”resa pubblica”]http://www.sven-giegold.de/2015/leak-das-privatisierungsprogramm-in-griechenland/[/url] la scorsa settimana dall’eurodeputato verde Sven Giegold. Il membro del Parlamento europeo ha detto che la maggior parte del popolo greco «a malapena sa» cosa verrà svenduto, ed ha «diritto a una maggiore trasparenza».

Nell’elenco figurano Eyath ed EYDAP, che forniscono servizi idrici e fognari alle regioni di Salonicco e Atene. Sembra che per il momento l’apertura ai privati non sia totale: il Consiglio di Stato greco avrebbe rifiutato di vendere le quote di maggioranza, cedendo il 23% di Eyath e l’11% di EYDAP. Tuttavia, mentre in Europa si sta combattendo una battaglia per inserire nella legislazione comunitaria il [url”diritto umano all’acqua”]http://www.rinnovabili.it/ambiente/acqua-diritto-umano-europa-333/[/url], in alcuni Stati membri e nelle segrete stanze degli accordi internazionali di libero scambio si organizzano le privatizzazioni di questo e altri servizi fondamentali.

Il caso greco è emblematico: nel settore dell’energia il 66% di Desfa, società di distribuzione del gas e trattamento del gas liquefatto, verrà acquisito dall’Azerbaigian. Sorte analoga toccherà all’altro distributore di gas, Depa, che perderà il 65% delle quote. In mano a operatori privati anche il 35% della raffinazione e distribuzione del petrolio di Helpe e il 17% della società di distribuzione di energia elettrica PPC.

I trasferimenti maggiori sono quelli del comparto infrastrutture. 14 aeroporti regionali passeranno ai tedeschi della Fraport che avevano assicurato investimenti ma intendono già rinegoziare i termini dell’accordo con il governo. Il 67% dell’Autorità portuale del Pireo passerà a una serie di creditori fra cui i cinesi e la stessa quota del porto di Salonicco finirà alla Russian Railways. Lo shopping russo include poi tutto il settore del trasporto ferroviario e un pezzo del trasporto pubblico su gomma. Verrà venduto anche il 30% dell’aeroporto internazionale di Atene e 650 km di autostrada fra Grecia e Turchia.

Addio infine al 90% del servizio postale (Elta) e all’operatore telefonico OTE (già tedesco per il 40%), per arrivare al “gruzzoletto” di 50 miliardi di euro entro la fine dell’anno.

(24 agosto 2015)

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