documento nell’auto usata dai killer del Charlie Hebdo è la conferma che
la strage è stata organizzata e diretta dai Servizi, forse direttamente
eseguita da loro.
Tuttavia spingersi fino all’ipotesi di quali Servizi siano
non è più un esercizio politico ma investigativo. Un esercizio arduo – e noi italiani abituati alle “stragi di stato†dovremmo ben saperlo – specialmente
nell’epoca del caos sistemico.
e di sicurezza hanno subito messo in evidenza la professionalità degli
assassini di Parigi. Lo hanno capito da come tenevano le armi. Lo hanno capito
da come si muovevano. Lo hanno capito da come procedevano. Persone addestrate ad
uccidere. Qualcuno ipotizzava in Siria, qualcuno in Iraq e qualcuno non
escludeva la Francia. Incidentalmente noi facciamo un passo in più e ci
chiediamo chi addestra ad uccidere in Siria e in Iraq. Non sono gli stessi
squadroni della morte atlantici che abbiamo visto all’opera in Libia, in Iraq,
in Siria e, con variazioni sul tema, in tutte le “rivoluzioni colorate�
vicino. In ognuna di queste “rivoluzioni colorate†c’è un momento centrale ed è
l’impiego di killer professionisti che devono gettare scompiglio e far
imbestialire i dimostranti inconsapevoli e, soprattutto, i media “democraticiâ€.
killeraggio saltano fuori. Come è successo, grazie a prove inoppugnabili, nei
vari tentativi di defenestrare Chavéz in Venezuela.
delle stragi che fanno “outingâ€, come Audrius Butkevicius, che divenne
ministro della Difesa della Lituania dopo averla “liberata†dai sovietici
grazie alle proteste seguite a una strage organizzata proprio da lui: «Non
posso giustificare il mio operato di fronte ai familiari delle vittime ma
davanti alla storia io posso» (Obzor, maggio-giugno 2000). Comodo. E
soprattutto proficuo, visto la carriera che quella strage gli ha fatto fare.
altri soggetti, in ossequio ad uno schema che viene spudoratamente ripetuto.
possibile, perché il Potere per definizione è spudorato. Lo è perché
pensa di essere inattaccabile. Lo è perché pensa che le regole le fa lui. Lo è
anche perché pensa di essere nel giusto, di essere moralmente e socialmente
giustificato. Altrimenti perché gli inquisitori avrebbero documentato
dettagliatamente quelle che a noi oggi sembrano indecenti e inammissibili
atrocità ? Perché lo avrebbero fatto i nazisti?
divino e quindi finisce per credere veramente al Gott mit uns. Chi è al
potere sa che rischia la propria pelle e quella degli altri e quindi deve darsi
una giustificazione che vada al di là del semplice tornaconto personale, che è comunque
miserabile per quanto grande possa essere materialmente.
sarà accettata, digerita e dimenticata. In tempi moderni si va dal piccolo caso
al caso enorme, da Napoleone III che comprava casualmente tutti i biglietti
vincenti della lotteria nazionale fregandosene delle critiche e delle denunce,
a Hitler che riferendosi al genocidio degli Armeni commentava che tutti ormai
se ne erano dimenticati, perché chi vince normalizza e la normalizzazione fa
dimenticare.
che sono state scritte su di essa. Pensate a Ustica.
Ma andiamo al di lÃ
dell’Atlantico e pensate all’omicidio Kennedy. Quante palle ci hanno
spudoratamente raccontato. Palle e pallottole:
«CLOWN DARIO È estremamente
semplice. Come noi
vediamo chiaramente su questa
lavagna, l’assassino della signora
si trovava in A,
cioè sulla piattaforma
n. 1; eccolo
là . Un dilettante avrebbe mirato direttamente
il punto B,
dove si trovava la
signora. Ma noi
abbiamo a che
fare con uno specialista. Egli
mira esattamente nel
senso opposto, in direzione della piattaforma n. 4; il
proiettile colpisce il palo; rimbalza,
torna indietro e
va una prima
volta, a colpire
la signora nel punto
B. Attraversa la
signora e raggiunge
il campanello del qui
presente telefono in
un punto che chiameremo Alfa e del quale impatto
possiamo ben rilevare la traccia.
Nuovo rimbalzo, il
proiettile atterra qui,
con un angolo di 116 gradi nella
direzione del lampione lassù, dove stava appollaiato il cagnolino. Chissà poi
perché proprio sul lampione invece che disotto
come di buona regola. Questo
verrà chiarito dall’inchiesta.
CLOWN BOB Certamente
CLOWN DARIO Rimbalzo, del
proiettile, non del cane randagio, che
è rimasto al
suo posto. Rimbalzo,
dicevamo, in direzione dello
sparatore che, brandendo
una mazza da baseball
ha ribattuto con
estrema precisione il
proiettile verso la signora.
Ricolpita la signora, trapassata, ricolpito il campanello
del telefono; lo
scontro con il
campanello, questa volta, come
si può ben
notare dal vistoso
segno rimasto nel punto Beta,
punto convesso, provoca,
non più, come prima,
un rimbalzo con
relativa traiettoria rettilinea, ma una
traiettoria curvilinea in
direzione opposta, descrivendo una
specie di parabola che noi chiameremo
in linguaggio tecnico
“protoparabola d’Archimedeâ€. Nuovo impatto
col terreno e
nuovo rimbalzo, in
direzione del lampione, sul
quale nel frattempo
si era arrampicato
il soccorritore del cane
randagio: l’autista della signora, colpito l’autista,
rimbalzo sia del
proiettile che dell’autista verso lo
sparatore che, con la mazza,
colpisce quest’ultimo sulla nuca, costringendolo a
sputare il proiettile: stessa traiettoria, nuovamente
trapassata la signora.
La corsa del proiettile sarebbe
continuata all’infinito se,
per un caso davvero
fortuito, non si
fosse venuta a
trovare, proprio in quel punto, la gomma di un carrettino dei
gelati, gomma che ha letteralmente frenata
la corsa del proiettile stesso! Stop.
Annuncio pubblicitario.»
(Dario Fo, “La signora è da
buttareâ€)
Warren era all’incirca così. Incredibile ma vero. Cioè l’incredibile era il
vero ufficiale al quale tutti dovevano credere.
credano alle bugie del Potere. L’importante è che si faccia finta di crederci e che specialmente lo faccia chi dispone dei
media e di anche minime possibilità decisionali. Chi non si adegua alla
sceneggiata può sempre essere liquidato come “complottistaâ€.
spudoratezza il ritrovamento della carta d’identità “persa†sull’auto della
fuga da uno dei killer del Charlie Hebdo è seconda solo al ritrovamento
del passaporto intatto di Satam al-Suqami, presunto attentatore suicida dell’11
settembre del 2001, da parte di un passante sconosciuto, addirittura prima che le Torri Gemelle crollassero. Ben poco si salvò delle parti metalliche degli aerei, quel
giorno. Ma in vista dell’insano gesto il saudita si era munito di documento
d’identità fatto con un nuovo ritrovato tecnico: una carta indistruttibile. Mai
usata prima e mai usata dopo. Un’esclusiva. E che tempismo quel ritrovamento, in
mezzo a quella confusione!
sulla loro auto un documento d’identità , come degli affannati dilettanti.
Peccato che tutti, testimoni ed esperti, concordino nel dire che erano degli
imperturbabili professionisti.
Potere sia a corto di espedienti. Non è vero. Il Potere sa che comunque la
passa liscia e quindi non deve arrovellarsi più di tanto a trovare espedienti
più “smartâ€.
imperiale può sembrare pasticcione in un’epoca di caos sistemico. Ma lo è solo
nella misura in cui subisce esso stesso il caos, oltre a crearlo e sfruttarlo.
Caos vuol dire, tra le altre cose, che i percorsi non sono certi, che una mossa
che doveva sortire un effetto ne sortisce un altro, più spesso di quanto giÃ
succedeva nei periodi di stabilità .
Ma non ci si illuda, il potere
imperiale ha ancora ottime risorse e ottime idee. Una per tutte è la sua
fantastica strategia di occupare l’intero spettro politico e ideologico
disponibile.
Ne riparleremo, ma di questa occupazione Charlie Hebdo
era un caso di studio.
Una rivista con le radici nella sinistra radicale che
rinascerà dalle ceneri di Hara-Kiri grazie ai fondi segreti dell’Eliseo,
sponsor il presidente socialista François Mitterand. Una rivista influente, che sempre più sosterrà le
politiche di Washington (e in subordine di Tel Aviv) davanti alla sua audience
naturale di sinistra. Sarà irriverente coi potenti, ma collaborerà a costruire il
milieu ideologico-culturale di sostegno alle loro politiche, cercando di
riplasmare a questo fine la mentalità di sinistra e seguendo le desolanti orme
di Libération (il povero Jean-Paul Sartre non smette un attimo di
rigirarsi nella tomba). Questo tragitto avrà come pietra miliare il sostegno a
spada tratta della versione ufficiale dell’11 Settembre, per poi specializzarsi
nella provocazione antislamica con la scusa della laicità . Questo percorso
sfocerà infine nella teoria della contrapposizione tra un “antimperialismo
antiautoritarioâ€, sano e da sostenere, e un “antimperialismo terzomondistaâ€,
marcio e filoislamico, da combattere. In realtà il primo sarà semplicemente la
foglia di fico del sostegno alle politiche imperiali e si intreccerà non casualmente col lavoro di Bernard-Henri Lévy, noto per essere stato l’ombra e
il rincalzo del senatore McCain in Libia, in Ucraina e in Siria.
titolo di un precedente articolo abbiamo parlato di “satira sacrificaleâ€. Se da vivi sono stati usati per
preparare con materiale infiammabile il terreno, da morti i redattori di Charlie
Hebdo possono appiccare l’incendio. Non sono stati colpiti a caso.
Già la Politica islamofoba e
razzista si sta mobilitando, a partire dal Front National della
Le Pen. A riprova che non basta tuonare contro l’Euro per essere al di fuori
della cassetta degli attrezzi imperiali. Nuovi incendi di banlieue, con
scontri a fuoco e conflitti in piazza tra opposte parti, sarebbero
l’avvertimento del boss del quartiere che la Francia può facilmente essere
soggetta al caos imperiale, così come il resto dell’Europa, tutta incendiabile
in misura maggiore o minore.
A chi si intestardiva a cercare
il pelo di classe nell’uovo delle “rivolte†in Libia e in Siria, abbiamo spesso
risposto che se “qualcuno†avesse interesse a incendiare l’Italia avrebbe solo
da distribuire un po’ di armi da guerra e un po’ d’istruzione militare, perché
una ragione “plausibile†per innescare scontri sanguinosi la si troverebbe
anche da noi senza troppi sforzi, vuoi il sempre più intollerabile disagio
giovanile, vuoi la famosa “indipendenza della Padaniaâ€.
Il neoliberismo e la precedente
fase di “globalizzazione†hanno iniettato negli stati-nazione contraddizioni di
ogni tipo.
I membri della UE hanno aggiunto a questo scenario una specifica e
micidiale contraddizione, cioè la perdita di sovranità nazionale senza alcuna
ricostruzione di una sovranità sovranazionale. Semplicemente la sovranità è
stata regalata a un gruppo di filibustieri, avidi, incapaci, paurosi, violenti
e cinici che se ne stanno per i fatti loro a preparare catastrofi dopo
catastrofi perché altro non sanno fare e perché non sono pagati per far altro.
stare fermi è un suicidio.
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