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Acqua: un mistero ancora da capire

'Al via il 12 Ottobre la settima edizione de "Le Connessioni Inattese": Roberto Germano ci racconta il workshop di apertura dedicato all''acqua'

Acqua: un mistero ancora da capire
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2 Ottobre 2013 - 01.34


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Intervista a Roberto Germano

Ciao Roberto, è un piacere
ritrovarti anche quest”anno per parlare dell”evento “Le Connessioni
Inattese”: un”iniziativa culturale che abbiamo l”onore di supportare e
divulgare, essendo una delle poche iniziative in Italia veramente
all”avanguardia sul fronte della divulgazione della scienza di frontiera
e di un sapere che si svincola da posizioni precostituite e
preconfezionate.

Perché come evento di apertura de “Le Connessioni Inattese” quest”anno avete pensato a un workshop?
Siamo giunti al 16° anno di vita dell’Associazione ALTANUR, ed al 7° anno de “Le Connessioni Inattese”, e dopo aver stimolato inattese connessioni tra il Mito, il Sogno, la Realtà nel 2007, tra la Storia, la Scienza, la Propaganda nel 2008, la Vita, la Forma, la Relazione nel 2009, tra l’Uomo, il Tempo, la Natura nel 2010, e poi tra la Frontiera, l’Ignoto e l’Eresia nel 2011, e l’anno scorso tra il Senso, la Passione, la Teoria, abbiamo deciso di impostare l’evento di apertura di tutte le manifestazioni culturali previste da ottobre 2013 a giugno 2014 in maniera diversa rispetto ad un convegno aperto al grande pubblico, come un workshop a numero chiuso in cui i partecipanti possano interagire più profondamente.
Invece dei 200 partecipanti e più degli scorsi anni, questa volta
saremo una cinquantina e ciò permetterà un’interazione proficua e
diretta tra i relatori e tutti i partecipanti, in un contesto immerso
nella natura. Il Workshop, infatti, si svolgerà tra sabato 12 e domenica
13 Ottobre 2013 presso la sede dell’Associazione “L’IPERICO”, a Cerro
al Volturno, da cui si domina una meravigliosa vallata, ai piedi di una
montagna dove vivono splendidi cavalli liberi, e al confine con un bosco
ricco di querce, in una natura ricchissima di acque, tra cui le
sorgenti del fiume Volturno. La mattina della domenica tutti gli
iscritti si delizieranno della natura dei luoghi, con la passeggiata
guidata al lago di Castel San Vincenzo, e con il Laboratorio di Danza
Sacra, accompagnati da arpa celtica, nel bosco di betulle, oltre a
inediti eventi artistici “inattesi”. Diversamente da ciò che abbiamo
fatto sempre finora, abbiamo deciso che quest’anno non registreremo gli
interventi dei relatori.

Perché avete scelto di incentrarlo sull”acqua? Ci spieghi meglio il titolo dell”evento?
Quest’anno il titolo de LE CONNESSIONI INATTESE è “ACQUE, LINGUAGGI, HENOLOGIA”,
e sicuramente l’asse principale attorno a cui ruota l’evento è l’acqua,
con tutte le sue eccezionali caratteristiche – molte ancora da capire –
che la rendono la base della vita. “Acque” e non “acqua”, perché
l’acqua liquida ha una dinamica interna, come ormai scientificamente
dimostrato sia teoricamente sia sperimentalmente, e quindi può assumere
numerose “configurazioni” che danno origine a differenti proprietà
chimico-fisiche.
Il titolo che scegliamo per il convegno di apertura
ha sempre in realtà una connotazione che si potrebbe definire poetica:
il termine “poesia” deriva infatti dal greco antico “ποιέω” = fare,
creare; ed infatti, già con la strutturazione del titolo, si è sempre
inteso dare origine, nella consapevolezza dell’interlocutore, a
connessioni inattese tra dominii apparentemente scorrelati.
È  il caso di dare una breve spiegazione per il termine non molto comune di “Henologia”.
A parte l’apparente richiamo alla ben più nota “Enologia”, la scienza
dei vini, senza h iniziale, su cui fra di noi abbiamo scherzato molto,
con questo termine, che deriva dal greco antico Ἓν (hen) = uno e λόγος
(logos) = discorso, si intende lo studio dell’unità dell’essere. Per
provare a sintetizzare, si può dire che mentre l’Ontologia, o scienza
dell’ente, studia l’essere senza una specifica attenzione alle profonde
ed infinite connessioni che collegano tutti gli esseri in un’unità, l’Henologia
ritiene “l’essere isolato” un concetto senza significato reale, proprio
come evidenziato in termini scientifici dalla moderna elettrodinamica
quantistica
. L’Henologia, dunque, cerca l’unità nell’apparente molteplicità cosi come schematizzata dai nostri sensi limitati. Infatti, nella
grafica de Le Connessioni Inattese di quest’anno abbiamo inserito
l’espressione: Ἓν καὶ Πᾶν – hen kai pan = UNO E TUTTO, o anche come si
dice più spesso nei tempi moderni: TUTTO È  UNO, espressione che
richiama evidentemente anche le visioni filosofiche di Parmenide di Elea
(l’attuale Velia), Giordano Bruno da Nola, e Baruch Spinoza
.
Per
fare un esempio dell’importanza della visione “henologica”, notiamo che
le singole molecole di una sostanza non hanno affatto le stesse
identiche caratteristiche se sono nello stato gassoso, liquido o solido;
questa era soltanto una vecchia ipotesi semplificativa ormai superata
dalla scienza moderna, così come non è vero che il singolo individuo
rimane sempre uguale a se stesso, senza alcuna modificazione in rapporto
alla società cui appartiene. Insomma, l’Universo è tutt’altro
che un insieme di palline che si urtano, con maggiore o minore forza, e
non è quindi nella “forza” il segreto della vita, ma nella correlazione e
nella “sintonia”
.
Riguardo al termine “Linguaggi”, che dire? Ciò che “connette” è sempre una forma di linguaggio…
In particolare, il linguaggio, il codice, che è alla base della
biologia e quindi di tutta la materia vivente è fondato profondamente
sulle dinamiche complesse di cui è portatrice l’acqua liquida.
I linguaggi, poi, hanno un’altra importante caratteristica: “fare”
senza necessità di energia; cioè, non “fanno” con l’energia, ma grazie
alla loro “forma”. Un banale esempio è quello delle onde
elettromagnetiche della radio: l’energia trasportata dall’onda
elettromagnetica che viaggia nello spazio e che trasporta l’informazione
a distanze anche molto grandi, è bassissima. Un altro esempio potrebbe
essere quello dello sterzo dell’automobile, le cui precise sequenze di
rotazioni e contro rotazioni determinano il percorso che compie l’auto,
ma quanta energia serve per muovere lo sterzo in confronto all’energia
che serve per muovere l’auto?
Quindi, “le connessioni inattese” tra
questi concetti saranno messe in luce dai relatori del workshop, e
grazie all’interazione multidisciplinare e multiculturale fra i
partecipanti ci auspichiamo di fare un passo avanti nel
delineare un nuovo paradigma sull’importanza dell’autorganizzazione
della materia vivente che è al 90% composta da molecole d’acqua
!

A chi è rivolto il workshop?
Qualunque
persona che abbia la curiosità di comprendere le novità che cambieranno
nel prossimo futuro la nostra visione sull’acqua, dando origine a nuove
tecnologie totalmente ecologiche e naturali, è l’interlocutore ideale.
Non si tratta certo di un evento per gli “addetti ai lavori”, come le
molte centinaia di partecipanti alle sei precedenti edizioni de Le
Connessioni Inattese sanno benissimo, ma di un’eccitante crogiolo in cui
realizzare insieme le moderne trasmutazioni: quelle della Cultura,
grazie all’interazione e all’integrazione tra le diverse conoscenze, con
particolare attenzione al benessere e alla creatività. Infatti proprio
da ciò ha origine il nome dell’Associazione ALTANUR, cioè dall’arabo
al-tannur, appunto “il forno”, che nel latino del medioevo è diventato
“Athanor”, il crogiolo degli alchimisti.

Qual è la visione della realtà che volete emerga da questo evento?
Non
è certo una visione precostituita della realtà quella che vogliamo far
emergere; come potrebbe essere altrimenti per un evento che si chiama
proprio “Le Connessioni Inattese”? Il nostro obiettivo principale si
ricollega a ciò che, più di un secolo fa – quando il contesto era di
certo non così degenerato come quello attuale – scriveva Jules-Henri Poincaré (1854 – 1921) in “Science et mèthode”
(1909): “Via via che la scienza si sviluppa, diventa sempre più
difficile averne una visione complessiva; si cerca allora di dividerla
in tanti pezzi e di accontentarsi di un pezzo solo; in una parola ci si
specializza. Continuare in questa direzione sarebbe di grave ostacolo ai
progressi della scienza. Lo abbiamo detto: sono le connessioni inattese
fra diversi domini scientifici che rendono possibili tali progressi.”

Per maggiori informazioni e per tutti gli aggiornamenti si consiglia di far riferimento al sito web: www.leconessioniinattese.com

 Fonte: http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo/connessioni-inattese-2013-workshop.php.

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