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'Gli jihadisti al servizio dell''imperialismo'

I governi occidentali non fanno più mistero di utilizzare gli jihadisti, una truppa di complemento per la NATO. Il ruolo ideologico dei Fratelli Musulmani [T. Meyssan]

'Gli jihadisti al servizio dell''imperialismo'
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31 Maggio 2015 - 16.34


ATF

«Sotto
i nostri occhi» – Cronaca di politica internazionale n°1
30

di
Thierry Meyssan
.

I
governi occidentali non fanno più mistero di utilizzare gli
jihadisti. Così la NATO ha rovesciato Muammar Gheddafi utilizzando
al-Qa”ida come unica truppa di terra; Israele ha congedato la Forza
delle Nazioni Unite nel Golan e l”ha sostituita con al-Nusra; la
Coalizione Internazionale anti-Daesh ha lasciato cadere Palmira per
nuocere alla Siria. Ma se ben si comprendono gli interessi
occidentali, non si riesce a capire come e perché degli jihadisti
possano servire lo Zio Sam nel nome del Corano.

Lo
sceicco Yusuf al-Qaradawi, predicatore di punta dei Fratelli
Musulmani e tele-coranista su Al Jazeera. Ha benedetto gli jihadisti
in Siria e in Iraq e ha afferma, senza che gli scappi da ridere, che
se Maometto fosse vivo oggi, sarebbe alleato della NATO.

DAMASCO
Ci
si chiede spesso come facciano il Pentagono e la CIA a manipolare
milioni di musulmani e inviarne a battersi per gli interessi dello
Zio Sam. Certo, determinati leader sono degli agenti prezzolati, ma
gli jihadisti nel loro insieme credono di combattere e morire per
andare in paradiso. La risposta è infantile: a partire dalla
retorica dei Fratelli Musulmani, è possibile evadere dalla realtà
umana e inviarli a uccidere non importa chi, una volta che si agiti
un drappo rosso davanti ai loro occhi.

Ufficialmente
l”Emirato islamico non riconosce più l”autorità di Ayman
al-Zawahiri e si è quindi separato da al-Qa”ida. Tuttavia, in molti
luoghi, come nella zona del Qalamoun, risulta impossibile
distinguerli, poiché i medesimi jihadisti rivendicano entrambe le
etichette.

Certo,
si potrebbe obiettare che questo litigio è soltanto questione di
persone; giacché Abu Bakr al-Baghdadi vuole solo essere un capo, nel
luogo del capo. Eppure, benché le due organizzazioni adottino
esattamente le stesse pratiche, sviluppano discorsi assai diversi.

Il
loro punto in comune sono gli slogan dei Fratelli Musulmani: “Il
Corano è la nostra costituzione”, “L”Islam è la soluzione”.
La vita devota è dunque semplicissima. Non importa che il Creatore
ci abbia creati intelligenti, occorre in ogni circostanza applicare
la Parola di Dio, come una macchina. E quando la situazione non è
trattata nel Libro, basta rompere tutto. Il risultato è ovviamente
catastrofico e da nessuna parte queste organizzazioni sono state in
grado di stabilire nemmeno i primi inizi della società perfetta cui
si richiamano con i loro auspici.

La
loro storia li rende diversi. Dal 1979 al 1995, vale a dire
dall”operazione della CIA in Afghanistan alla Conferenza araba
popolare e islamica di Khartoum, i mercenari di Osama bin Laden
lottavano contro l”Unione Sovietica con l”aiuto pubblico degli Stati
Uniti. Dal 1995 al 2011, vale a dire dalla Conferenza di Khartoum
alla “Operazione Tridente di Nettuno”, al-Qa”ida hanno
tenuto un discorso contro “gli ebrei e i crociati” nel
perseguire la loro lotta contro la Russia in Jugoslavia e in Cecenia.
E dal 2011, vale a dire, a partire dalla “Primavera araba”,
sostengono la NATO in Libia e Israele nella frontiera del Golan. In
linea generale, l”opinione pubblica occidentale non ha seguito questa
evoluzione. È convinta del pericolo di un un mitico espansionismo
russo, continua ad attribuire gli attentati dell”11 settembre agli
jihadisti, non si è resa conto di che cosa sia successo in Libia e
alla frontiera israeliana, e tiene in serbo l”idea errata che
al-Qa”ida sia un”organizzazione terroristica antimperialista. Gli
arabi, dal canto loro, non si basano su fatti, ma scelgono a seconda
dei casi la realtà o la propaganda occidentale, in modo da
inventarsi una narrazione romantica.

Da
parte sua, l”Emirato Islamico si allontana dal Corano e si avvicina
ai neoconservatori. Garantisce che i nemici prioritari siano altri
musulmani: gli sciiti e i loro alleati. Dimentica così l”episodio
bosniaco durante il quale la Legione Araba di bin Laden era sostenuta
sia dagli Stati Uniti, sia dall”Arabia Saudita e sia dall”Iran.
Allora, chi sono gli alleati degli sciiti? La Repubblica araba
siriana (laica) e lo Jihad islamico palestinese (sunnita). In altre
parole, l”Emirato islamico lotta prioritariamente contro l”Asse di
resistenza all”imperialismo. Di fatto, risulta essere un alleato
oggettivo degli Stati Uniti e di Israele nel “Medio Oriente
allargato”, sebbene affermi, in teoria, di esserne il nemico.

La
malleabilità delle due organizzazioni risiede nella ideologia di
base, quella dei Fratelli Musulmani. È quindi logico che quasi tutti
i capi jihadisti siano stati membri, in un momento o in un altro, di
un ramo o di un altro della Fratellanza. Allo stesso modo è logico
che la CIA non abbia sostenuto unicamente i Fratelli Musulmani
egiziani, fin dal loro ricevimento alla Casa Bianca da parte del
presidente Eisenhower nel 1955, bensì tutte le sue filiali estere e
i suoi gruppi scissionisti. In definitiva, il califfato sognato da
Hassan el-Bana – e che affermano di volere Ayman al-Zawahiri e Abu
Bakr al-Baghdadi – non è tanto la riproduzione dell”Età dell”Oro
dell”Islam, quanto invece il regno di l”oscurantismo.

Quel
che confermava Laurent Fabius nel 2012, cioè prima dello scisma tra
al-Qa”ida e Daesh, quando dichiarava:
«Sul
terreno
,
fanno un buon lavoro!
»

Questa
“cronaca settimanale di politica estera” appare
simultaneamente in versione araba sul quotidiano
“Al-Watan”(Siria),
in versione tedesca sulla 
“Neue
Reinische Zeitung”
,
in lingua russa sulla 
“Komsomolskaja
Pravda”
,
in inglese su
“Information
Clearing House”
,
in francese sul 
“Réseau
Voltaire”
.

Thierry
Meyssan, 31 maggio 2015.

Traduzione
a cura di
Matzu
Yagi

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