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Siria: dal Comunicato di Ginevra alla Risoluzione 2254

Il mondo è cambiato nel corso degli anni e sembra difficile far deragliare questo nuovo accordo come fu fatto nel 2012. [Thierry Meyssan]

Siria: dal Comunicato di Ginevra alla Risoluzione 2254
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21 Dicembre 2015 - 06.35


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«Sotto i nostri occhi» – Cronaca di politica
internazionale n°159

di Thierry
Meyssan
.

I
termini della risoluzione 2254 confermano sostanzialmente quelli del comunicato
di Ginevra adottato tre anni fa. Le due più grandi potenze militari del mondo
si impegnano a mantenere la Repubblica araba siriana, mentre gli imperialisti –
fra i quali in prima linea la Francia – perseguono il loro sogno di un cambio
di regime con la forza. Ma il mondo è cambiato nel corso degli anni e sembra
difficile far deragliare questo nuovo accordo come fu fatto nel 2012.

DAMASCO (Siria) –  Gli Stati Uniti e
la Russia stanno giungendo, per la seconda volta, ad accordarsi tra loro e a
concludere un piano di pace per la Siria.

—- La prima volta fu durante la Conferenza di Ginevra nel giugno 2012 [1].

Si trattava di portare la pace sia in Siria sia nell”insieme del Vicino
Oriente, spartendosi la regione in zone di influenza [2].

Tuttavia, questo accordo fu subito sabotato dalla Segretaria di Stato Hillary Clinton e dal suo gruppo di “falchi liberali” e di “neo-conservatori”. Di modo
che la Francia meno di due settimane
dopo organizzò il rilancio della guerra,
in occasione della conferenza di Parigi degli “Amici della Siria” [3], e poi con l”operazione
“Vulcano di Damasco e terremoto della Siria” [4].

A questo contenzioso si aggiunse, alla fine del 2013, il colpo di stato in Ucraina. Entrambi gli
eventi hanno segnato la sospensione
quasi totale delle relazioni diplomatiche tra Washington e Mosca
.

—- La seconda volta è stata in
occasione della visita di John Kerry a
Vladimir Putin
al Cremlino, il 15 Dicembre 2015 [5].

L”incontro è stato subito seguito dalla riunione dell”Alta Commissione
dell”opposizione siriana, e l”adozione della risoluzione 2253 [6],
che vieta il finanziamento ad Al-Qa”ida e Daesh, e poi della risoluzione 2254 [7], che
istituzionalizza gli sforzi fatti a Ginevra e Vienna per la Siria.

Con sorpresa di tutti, l”Alta Commissione dell”opposizione ha eletto l”ex
primo ministro baathista Riad Hijab
– originario di una tribù presente in Arabia – per guidare la sua delegazione.
Per evitare errori di interpretazione, il Segretario di Stato Kerry ha
dichiarato al Cremlino che il parere degli Stati Uniti sul presidente Assad non
avrebbe fatto da ostacolo al voto dei siriani, poi ha affermato al Consiglio di
Sicurezza che il «processo politico non offre una scelta tra Assad e Daesh, ma
tra la guerra e la pace».

Il ritiro dei consiglieri militari
iraniani
era cominciato poco prima del vertice del Cremlino.

La Russia si è
posizionata conformemente al Comunicato di Ginevra
. Questo
prevedeva in effetti di integrare gli elementi dell”opposizione in una sorta di
governo di unità nazionale della Repubblica araba siriana. Al fine di
dimostrare che essa lotta contro i terroristi, non contro gli avversari
politici, anche se fossero armati, la Russia ha raggiunto un accordo con l”Esercito siriano libero e il
suo sponsor, la Francia
. Mentre questo esercito non ha mai avuto
l”importanza sul campo che i media atlantisti gli hanno dato e benché non
esista più dalla fine del 2013, ben 5.000 combattenti, usciti dal nulla,
collaborano ormai assai bene con l”esercito russo e con quello della Siria
contro Al-Qa”ida e Daesh; una messa in scena molto sorprendente, quando si sa
che l”ESL avrebbe dovuto essere impiantato nel sud, mentre ora combatte ormai
nel nord del paese.

Dopo il fiasco della Conferenza di Ginevra nel giugno 2012, molta acqua è
passata sotto i ponti. Alcuni protagonisti sono stati eliminati e le relazioni di potere si sono invertite.

—- Il presidente Barack Obama sembra aver recuperato
parte del suo potere e aver concluso il progetto della “primavera
araba”. In questo modo, è riuscito a sbarazzarsi successivamente del
generale David Petraeus (che fece
arrestare con le manette ai polsi nel novembre 2012), di Hillary Clinton (gennaio 2013) e del generale John Allen (costretto a dimettersi appena due mesi fa, nell”ottobre
2015). Allo stesso modo, ha epurato la
sua amministrazione
– compreso il Consiglio nazionale di sicurezza – dai
Fratelli Musulmani. Tuttavia Jeffrey
Feltman
rimane il numero 2 delle Nazioni Unite. Ha elaborato un piano di
capitolazione totale e incondizionata della Siria e ha fatto trascinare i
negoziati di pace, sperando nella sconfitta dell”Esercito arabo siriano [8].

—- La Casa Bianca ha costretto, nel
giugno 2013, l”emiro Hamad al-Thani
del Qatar ad abdicare e il suo primo
ministro Hamad bin Jassem a
ritirarsi dalla vita politica [9].

Tuttavia, quest”ultimo è diventato il co-presidente della Brookings
Intitution Doha, mentre il nuovo emiro Tamim ha mantenuto il finanziamento dei Fratelli Musulmani e le loro organizzazioni
terroristiche
fino alla crisi diplomatica con il suo vicino saudita, nel
marzo 2014 [10].

—- Nonostante gli avvertimenti della
Defense Intelligence Agency (DIA),
il gruppo di David Petraeus è arrivato, a metà 2014, a pilotare lo sviluppo di
una organizzazione che ha fondato nel 2004, con il colonnello James Steele, il colonnello James Coffman e l”ambasciatore John Negroponte, sotto il nome di “Emirato islamico in Iraq”.
L”hanno utilizzata per operare una pulizia
etnica
di una parte di questo paese in vista di una sua suddivisione.
L”operazione è stata sostenuta da alcuni Stati (Arabia Saudita, Cipro, Emirati
Arabi Uniti, Francia, Italia, Israele, Qatar, Turchia e Ucraina) e da alcune
multinazionali (Exxon-Mobil, KKR, Academi).

—- La Casa Bianca è riuscita a
eliminare sia il clan dell”ex re Abdullah sia quello del Principe Bandar bin
Sultan dalla leadership saudita per
affidarla solo ai principi Mohamed bin Nayef 
Mohamad bin Salman, sotto l”autorità del nuovo re Salman. Questa nuova
distribuzione indebolisce il potere, ma rende possibile un cambiamento di
politica.

—- L”accordo 5+1 con l”Iran
ha segnato la rinuncia di Teheran alla sua ambizione rivoluzionaria [11], in modo che un modus vivendi con i sauditi divenga
possibile [12], sebbene l”episodio
yemenita sia venuto a complicare il compito.

—- Sia Washington sia Mosca hanno
preso in antipatia il presidente turco Recep
Tayyip Erdoğan
[13].
Tuttavia, l”appartenenza della Turchia alla NATO ha costretto la Casa Bianca alla prudenza, soprattutto perché
Ankara si è alleata a Kiev [14], altro teatro di guerra importante
per la strategia globale degli Stati Uniti [15].

—- I rapporti di forza tra Washington e Mosca si sono progressivamente
invertiti
, nel giugno 2012 e nel settembre 2015. La NATO ha perso la sua superiorità sia in materia di missili
intercontinentali [16]
sia in termini di guerra convenzionale [17]
tanto che ormai la Russia è la prima
potenza militare del mondo
.

Pertanto, i ruoli si sono capovolti.
Nel 2012, il Cremlino intendeva sollevarsi a un livello di uguaglianza con la
Casa Bianca. Oggi, quest”ultima ha bisogno di negoziare politicamente la
perdita del suo dominio militare.

Segno dei tempi, la Rand Corporation,
un think tank emblematico del
complesso militare-industriale, ha appena pubblicato il suo Piano
di pace per la Siria
. Questo potente gruppo di riflessione aveva già
scosso l”establishment statunitense, nell”ottobre 2014, sostenendo che la
vittoria del presidente Assad era il miglior risultato per Washington [18].

Oggi propone un cessate il fuoco che permetta di giustificare la presenza
di rappresentanti dell”opposizione e curdi nel futuro governo di unità
nazionale [19].

L”opposizione alla nuova distribuzione
mondiale delle carte

L”opposizione alla politica di Barack Obama non è ancora scomparsa. Così,
il Washington Post l”accusa di aver
capitolato sulla questione del cambio di regime in Siria contro la Russia [20].

Nel 2012, si poteva interpretare l”opposizione del clan Petraeus-Clinton
alla pace come un desiderio di profittare al massimo della superiorità militare
USA. Ma con lo sviluppo delle nuove armi
russe
, tutto ciò non ha più senso. Pertanto, l”unica interpretazione
possibile è la scommessa di provocare
senza indugio un confronto globale
, sapendo
che gli occidentali potrebbero forse ancora vincerlo
; cosa che non potrebbero
in nessun modo sperare quando la Cina
sarà in grado di allineare anche il suo esercito.

Come in occasione della Conferenza di Ginevra, la Francia è intervenuta
quando la risoluzione 2254 è stata adottata. Il suo ministro degli Esteri, Laurent Fabius, ha nuovamente
dichiarato che se tutti i gruppi di opposizione dovevano poter partecipare alla
transizione in Siria, il solo presidente Assad
doveva esserne escluso; un”idea in contrasto con i principi del Comunicato di
Ginevra e la risoluzione 2254.

Se nel 2012 si poteva interpretare la posizione francese come un desiderio
di cambiare il regime, sostituendo
un governo dei Fratelli Musulmani a quello del Baath, continuando il
rovesciamento dei regimi laici arabi (“Primavera araba”); o come un
tentativo di “far dissanguare
l”esercito siriano”
per facilitare la dominazione regionale da parte
di Israele; o più semplicemente come un”ambizione di ricolonizzazione; oggi non è più possibile perché ognuno di questi tre obiettivi richiede una
guerra contro la Russia
.

La Francia strumentalizza la questione siriana per conto dei falchi
liberali e neo-conservatori americani. Così facendo, è sostenuta dai sionisti
messianisti che, come Benjamin Netanyahu,
considerano come un dovere religioso affrettare la venuta del Messia, causando
la contesa escatologica.

La pace in Siria o una guerra nucleare?

Sarebbe estremamente sorprendente che i falchi liberali, i neo-conservatori
e i sionisti messianici riuscissero a imporre le loro politiche ai due Grandi.
Tuttavia, sarà difficile ottenere un
risultato definitivo prima del gennaio 2017 e dell”arrivo di un nuovo
presidente alla Casa Bianca
. Pertanto, comprendiamo meglio il sostegno
dimostrato da Vladimir Putin a Donald
Trump
che sembra quello meglio piazzato per far da barriera alla sua amica
Hillary Clinton [21].

In realtà, tutto è pronto per concludere una pace che consenta ai perdenti di mantenere la testa alta.

Da
ricordare:

—- La Risoluzione 2253 vieta agli sponsor di Daesh e di al-Qa”ida di
continuare le loro azioni. La Risoluzione 2254 conferma il Comunicato di
Ginevra del giugno 2012. I due Grandi concordano nel mantenere la Repubblica
araba siriana e sostenere un governo di unità nazionale.

—- L”opposizione armata sostenuta dall”Arabia Saudita ha eletto l”ex primo
ministro baathista Riad Hijab, in carica al momento del Comunicato di
Ginevra, per condurre la sua delegazione. Mentre la Russia ha raggiunto un
accordo con l”Esercito siriano libero e il suo sponsor, la Francia.

—- Tutto è pronto per concludere una pace che consenta ai perdenti di
mantenere la testa alta. Ma, come nel 2012, la Francia ha rilanciato le sue
esigenze una volta adottata la Risoluzione 2254.

NOTE

[1] «Communiqué final
du Groupe d’action pour la Syrie
», Réseau Voltaire, 30 juin 201.

[2] «Obama e Putin si spartiranno il Medio Oriente?», di Thierry Meyssan, Оdnako (Russia), Rete
Voltaire
, 26 gennaio 2013.

[3] «Discours de
François Hollande à la 3ème réunion du Groupe des amis du peuple syrien
», par François Hollande, Réseau Voltaire, 6 juillet
2012.

[4] «L’Occidente e l’apologia del terrorismo», di Thierry Meyssan, Tichreen (Siria), Rete Voltaire, 1° agosto 2012.

[5] “Press meeting by Sergey Lavrov and John Kerry”, by John F.
Kerry, Sergey Lavrov, Voltaire Network, 15 December 2015.

[6] «Résolution 2253 (financement
des groupes terroristes)
», Réseau
Voltaire
, 17 décembre 2015.

[7] «Résolution 2254
(Plan de paix pour la Syrie)
»,
Réseau Voltaire, 18 décembre 2015.

[8] «Due spine nel fianco di Obama», par Thierry Meyssan, Megachip, Rete Voltaire, 31 août
2015.

[11] «Quel che ignorate sugli accordi USA-Iran», di Thierry Meyssan, Megachip, Rete Voltaire, 6 aprile
2015.

[12] «Come diventerà il Vicino Oriente dopo l’accordo tra
Washington e Teheran?
», di Thierry Meyssan, Megachip, Rete Voltaire, 18
maggio 2015.

[14] «L’Ukraine et la
Turquie créent une Brigade internationale islamique contre la Russie
», par Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 12 août 2015.

[15] “The Geopolitics of American Global Decline”, by Alfred
McCoy, Tom Dispatch (USA), Voltaire Network, 22 June 2015.

[16] «7 giugno 2012: la Russia mostra la sua superiorità
balistica intercontinentale nucleare
», «Colpi di avvertimento russi», di Thierry Meyssan, Rete Voltaire,
8 e 10 giugno 2012.

[17] «L’esercito russo afferma la propria superiorità nella
guerra convenzionale
», di Thierry Meyssan, Megachip, Réseau
Voltaire
, 19 ottobre 2015.

[18] «Sconvolgimento degli interessi USA nel Levante», di Thierry Meyssan, Megachip,
Rete Voltaire
, 3 febbraio 2015.

[19] A Peace Plan for Syria, James
Dobbins, Philip Gordon & Jeffrey Martini, Rand Corporation, December 17,
2015.

[20] “On regime change in Syria, the White House capitulates
to Russia
”, Editorial board, The Washington Post, 17 décembre 2015.

[21] “Vladimir Putin’s annual news conference”, by Vladimir
Putin, Voltaire Network, 17 December 2015

Thierry Meyssan,
20 dicembre 2015.

Traduzione a
cura di Matzu Yagi

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