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'Siria. Ginevra 3: verso la pace, senza l''opposizione armata'

'I negoziati di Ginevra 3 per la pace in Siria si aprono dopo che l''opposizione filo-saudita ha finalmente ceduto alle esortazioni del Dipartimento di Stato USA [Thierry Meyssan]'

'Siria. Ginevra 3: verso la pace, senza l''opposizione armata'
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31 Gennaio 2016 - 22.21


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«Sotto i nostri
occhi» – Cronaca di politica internazionale n°166

di Thierry Meyssan.

I negoziati di Ginevra 3 per la pace in
Siria si sono appena aperti dopo che l”opposizione filo-saudita ha finalmente
ceduto alle esortazioni del Dipartimento di Stato USA affinché partecipasse.
Eppure, osserva Thierry Meyssan, mentre Washington e Mosca speravano a dicembre
in una pace rapida e adottavano la risoluzione 2254, gli Stati Uniti hanno ormai
la convinzione che i leader selezionati da Riad siano incapaci di esercitare il
potere.

DAMASCO (Siria) – I negoziati previsti dal Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite per risolvere il conflitto siriano dovrebbero iniziare oggi a
Ginevra, 1° febbraio 2016, con una settimana di ritardo. Contrariamente a
quanto speravano i neoconservatori e i falchi liberal all”inizio della guerra,
non si tratterà di promulgare la capitolazione della Repubblica araba siriana e
rimpiazzarla con un “Organo di Transizione” dominato dai Fratelli
Musulmani, bensì di negoziare un cessate il fuoco e poi di organizzare la
stesura di una nuova costituzione ed elezioni aperte a tutti.

Le
Nazioni Unite screditate

In primo luogo, il principio stesso dei negoziati con il patrocinio dell”ONU
è stato messo in discussione dopo la pubblicazione delle informazioni sul ruolo
segreto – a partire dal 2005 – del segretario generale aggiunto Jeffrey Feltman
e del suo esperto, l”accademico tedesco Volker Perthes [1].

Sembra in effetti che le Nazioni Unite non siano una parte neutrale, ma che
invece partecipino al conflitto. Sono state le Nazioni Unite ad aver
organizzato la Commissione Mehlis e il Tribunale speciale per il Libano,
incaricati di accusare, giudicare e condannare i presidenti Emile Lahoud e
Bashar al-Assad per l”assassinio dell”ex primo ministro Rafik Hariri. Sono le
Nazioni Unite ad aver pagato falsi testimoni, ad aver creato un Tribunale senza
farlo approvare né dal Governo né dal Parlamento libanese, e ad aver poi
rifiutato di fornire il loro rapporto sulla ricostruzione dell”assassinio. E
sono state ancora una volta le Nazioni Unite ad aver scritto, nel luglio 2012,
il piano Perthes-Feltman volto alla capitolazione totale incondizionata della
Repubblica araba siriana, e poi a far trascinare i negoziati nella speranza di
una vittoria indiscutibile dei jihadisti.

Il fatto che la Russia e gli Stati Uniti avessero scelto di non divulgare
il piano
Perthes-Feltman, ma che non
fossero riusciti finora a contenere l”azione bellicosa del Segretariato generale
delle Nazioni Unite, ha da un lato salvato l”istituzione ONU da una crisi
esistenziale, ma le ha fatto anche perdere ogni credibilità, almeno nel caso
siriano.

Di fatto, gli avversari della Repubblica araba siriana sanno che gli
organizzatori dell”ONU sono ormai per loro degli alleati inutili in quanto
soggetti alla pressione della Russia e degli Stati Uniti. Per contro, la
delegazione siriana preserva sempre la possibilità di rifiutare un accordo che venisse
imposto sulla base dei preamboli segreti degli organizzatori ONU.

Pertanto, Ginevra 3 ora non appare più come una iniziativa ONU, bensì come un
accordo USA-Russia.

I
nuovi leader dell”opposizione si sono posti ai margini

In secondo luogo, gli Stati Uniti, che desideravano finora di distruggere
la Repubblica araba siriana, o almeno imporle un compromesso, non hanno più
interesse a farlo. Come aveva analizzato la Rand
Corporation
, già un anno fa, qualsiasi governo sarebbe peggiore di
quello attuale sia per Mosca sia per Washington.

Infatti, all”inizio della guerra, l”opposizione era rappresentata da
intellettuali che la CIA aveva corrotto negli anni precedenti e dai Fratelli
Musulmani che hanno lavorato per Langley almeno fin dal 1953. Non è più così,
oggi. Gli intellettuali, che avevano la capacità di governare, hanno dovuto cedere
il posto a dei signori della guerra reclutati e finanziati dall”Arabia Saudita.
Tuttavia, il regno saudita è un regime tribale che accetta solo i legami di sub-sovranità/vassallaggio
di tipo tribale. Ha pertanto scelto questi signori della guerra in funzione
della loro appartenenza o della loro origine tribale. Dopo diversi anni, persino
quelli provenienti da famiglie urbane sono tornati al comportamento tribale. Così
facendo, non possono rappresentare altro che i nomadi del deserto siro-saudita.
Per quanto riguarda i Fratelli Musulmani, non sono riusciti a mantenere il
potere in Tunisia e in Egitto. Di conseguenza, non sono più considerati da
Washington come adatti a governare un paese.

La nomina a Riad di un presidente e un portavoce del Comitato dei
negoziati, scelti tra gli ex ministri baathisti non è riuscito a mascherare la
realtà dei signori della guerra.

Questa è d”altronde una lezione di questa guerra: l”alleanza contro natura degli
occidentali con i Saud è arrivata a un punto morto. Quel che era tollerabile
per i Saud a casa loro, non lo è all”estero. L”espansione del wahhabismo pone
problemi oggi agli europei sul proprio suolo, quella del tribalismo in Medio
Oriente sarebbe un disastro per tutti, perché significherebbe un “somalizzazione”
della regione. Questo era sicuramente l”obiettivo dei discepoli di Leo Strauss,
ma non è più quello del presidente Obama. Non si insisterà mai abbastanza sull”incompatibilità
degli Stati moderni con le società tribali, ciò che ha portato peraltro tutti
gli Stati moderni a sedentarizzare la propria popolazione.

Damasco
può raggiungere la riconciliazione senza Ginevra 3?

In terzo luogo, la Repubblica araba siriana che nel 2012 – per sopravvivere
– a negoziare era stata costretta, ora non lo è più. Ovunque sul terreno, ad
eccezione del Nord Est, l”Esercito arabo siriano ha riconquistato il territorio
che aveva perso. Va a Ginevra solo perché ha la convinzione della necessità di
riconciliarsi con quel 10% della sua popolazione che ha sostenuto i Fratelli
Musulmani.

Vista l”assenza di qualsiasi delegazione dell”opposizione la settimana
scorsa, Damasco si è nuovamente interrogata sulle sue altre opzioni. Non ha
avuto bisogno delle grandi potenze per concludere localmente degli accordi di
riconciliazione e probabilmente potrebbe riuscirci anche a livello nazionale,
se l”opposizione ammettesse di rinunciare a «rovesciare il regime».

In conclusione, i negoziati di Ginevra possono solo portare all”integrazione
delle fazioni di opposizione all”interno di un governo di unità nazionale.
Tuttavia, questo rimane impossibile date le posizioni degli sponsor di questa
opposizione (Arabia Saudita, Turchia e Qatar). Nel loro formato attuale, niente
può venir fuori da questi soliloqui.

Da ricordare:

—- La squadra dei negoziatori delle Nazioni Unite (Jeffrey Feltman, Staffan
De Mistura e Volker Perthes) ha perso la sua apparenza di neutralità dopo la
rivelazione del suo impegno segreto contro la Repubblica araba siriana.

—- L”opposizione sponsorizzata dall”Arabia Saudita, nonostante due figure di
facciata, è ormai unicamente composta da signori della guerra emersi dalle
tribù siro-saudite, il che le impedisce di pretendere di rappresentare l”insieme
dei siriani.

—- La Siria non ha più bisogno delle grandi potenze per raggiungere la
riconciliazione nazionale.

NOTA

[1]La Germania e l”ONU contro la Siria“, di Thierry
Meyssan, Al-Watan (Siria), Megachip, Rete Voltaire, 28 gennaio 2016.

Thierry Meyssan, 1° febbraio 2016

Traduzione a cura di Matzu Yagi

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