Nulla potrà più impedire il collasso UE. Tuttavia, in gioco non è la stessa UE, ma tutte le istituzioni che permettono il dominio USA nel mondo. [Thierry Meyssan]
«Sotto i nostri occhi» – Cronaca di politica internazionale n°191
di Thierry Meyssan.
Mentre la stampa internazionale cerca un qualche modo per rilanciare la costruzione europea – sempre senza la Russia e ora senza il Regno Unito – Thierry Meyssan è convinto che nulla ormai potrà più impedire il collasso del sistema. Tuttavia, sottolinea, ciò che è in gioco non è la stessa Unione Europea, ma tutte le istituzioni che permettono il dominio degli Stati Uniti nel mondo e l”integrità degli Stati Uniti stessi.
Nell’immagine di apertura: favorevole al Brexit, la regina Elisabetta sarà in grado di reindirizzare il paese verso lo yuan.
Nessuno sembra capire le conseguenze della decisione britannica di lasciare l”Unione europea. I commentatori, che interpretano la politica politicante e hanno perso da tempo la conoscenza delle questioni internazionali, si sono focalizzati sugli elementi di una campagna assurda: da un lato gli avversari di un’immigrazione senza controlli e dall”altra gli jettatori che minacciavano il Regno Unito dei peggiori tormenti.
In un futuro assai prossimo assisteremo in modo identico alla dissoluzione dell”Unione Europea e della NATO, e – se non staranno abbastanza attenti – allo smantellamento degli Stati Uniti.
Quali interessi dietro il Brexit?
A differenza delle spacconate di Nigel Farage, l’UKIP non è all’origine del referendum che ha appena vinto. Questa decisione è stata imposta a David Cameron da membri del partito conservatore.
Proprio come Margaret Thatcher non ha esitato a distruggere l”industria britannica per trasformare il suo paese in un centro finanziario globale, allo stesso modo questi conservatori non hanno esitato ad aprire la via all”indipendenza della Scozia e dell’Irlanda del Nord, e quindi alla perdita del petrolio del Mare del Nord, per fare della City il primo centro finanziario off shore dello yuan.
La campagna per il Brexit è stata ampiamente sostenuta dalla Gentry e da Buckingham Palace che hanno mobilitato la stampa popolare per fare appello a ritornare all”indipendenza.
Il Pentagono, che prepara il vertice della NATO a Varsavia, non ha capito che non era più in grado di imporre ai suoi alleati di sviluppare il loro bilancio della Difesa e di sostenere le sue avventure militari. Il dominio di Washington nel mondo è terminato.
Quel che abbiamo è un cambiamento d’epoca.
Che cosa sta per cambiare?
La caduta del blocco sovietico è stata dapprima la morte di una visione del mondo. I sovietici e i loro alleati volevano costruire una società solidale in cui si mettessero quante più cose possibili in comune. Hanno avuto una burocrazia titanica e dei dirigenti necrotizzati.
Il Brexit segna la fine della dominazione ideologica degli Stati Uniti, quella della democrazia al ribasso delle “quattro libertà “. Nel suo discorso sullo stato dell”Unione del 1941, il presidente Roosevelt le aveva definite come (1) la libertà di parola e di espressione, (2) la libertà di ciascuno di adorare Dio come vuole, (3) la libertà dal bisogno, (4) la libertà dalla paura [di un’aggressione straniera]. Se gli inglesi risaliranno alle loro tradizioni, gli europei continentali ritroveranno gli interrogativi delle rivoluzioni francese e russa sulla legittimità del potere, e rovesceranno le loro istituzioni a rischio di veder risorgere il conflitto franco-tedesco.
Attualmente, i sindacati francesi rifiutano il disegno di legge sul lavoro che è stato redatto dal governo Valls sulla base di un rapporto dell”Unione Europea, a sua volta ispirato dalle istruzioni del Dipartimento di Stato USA. Se la mobilitazione della CGT ha permesso ai francesi di scoprire il ruolo dell”UE in questo caso, non hanno ancora colto in cosa consista l’articolazione UE-USA. Hanno capito che invertendo le norme e mettendo i contratti aziendali al di sopra dei contratti di settore, il governo rimetteva in realtà in questione la preminenza della Legge sul contratto, ma ignorano la strategia di Joseph Korbel e dei suoi due figli, la sua figlia naturale democratica Madeleine Albright e la sua figlia adottiva repubblicana Condoleezza Rice. Il professor Korbel affermava che per dominare il mondo, era sufficiente che Washington imponesse una riscrittura delle relazioni internazionali secondo termini giuridici anglosassoni. In effetti, nel porre il contratto al di sopra della Legge, il diritto anglosassone privilegia nel lungo periodo i ricchi e i potenti in rapporto ai poveri e ai miserabili.
È probabile che i francesi, gli olandesi, i danesi e altri ancora cercheranno di rompere con l”Unione europea. Dovranno per tutto ciò affrontare la loro classe dirigente. Se la durata di questa lotta è imprevedibile, il risultato non lascia più dubbi. In ogni caso, nello sconvolgimento incombente, i lavoratori francesi saranno difficilmente manipolabili, a differenza dei loro omologhi inglesi, oggi disorganizzati.
Le prime conseguenze per il Regno Unito
Il primo ministro David Cameron ha usato l’argomento delle vacanze estive per rimettere le sue dimissioni a ottobre. Il suo successore, in linea di principio Boris Johnson, può quindi preparare il cambiamento per applicarlo immediatamente al suo arrivo a Downing Street. Il Regno Unito non aspetterà la sua uscita definitiva dalla UE per gestire la propria politica. A cominciare dal dissociarsi dalle sanzioni prese contro la Russia e la Siria.
A differenza di quel che scrive la stampa europea, la City di Londra non è direttamente influenzata dal Brexit. Dato il suo status speciale di Stato indipendente sotto l”autorità della Corona, non ha mai fatto parte dell”Unione europea. Certo, non potrà più ospitare le sedi sociali di certe aziende che ripiegheranno verso l”Unione, ma al contrario potrà utilizzare la sovranità di Londra per sviluppare il mercato dello yuan. Già ad aprile, ha ottenuto i privilegi necessari firmando un accordo con la Banca centrale della Cina. Inoltre, dovrebbe sviluppare le sue attività di paradiso fiscale per gli europei.
Se il Brexit disorganizzerà temporaneamente l”economia britannica in attesa di nuove regole, è probabile che il Regno Unito – o almeno l’Inghilterra – si riorganizzerà rapidamente ottenendo il massimo profitto. La domanda è se chi ha concepito questo terremoto avrà la saggezza di far arrivare dei benefici al proprio popolo: il Brexit è un ritorno alla sovranità nazionale, non garantisce la sovranità popolare.