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Il crepuscolo della NATO

'Dopo il vertice di Varsavia. La storia della NATO e delle sue attività attuali fa capire come l''Ovest ha costruito le sue menzogne e ormai ne è prigioniero. [Thierry Meyssan]'

Il crepuscolo della NATO
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10 Luglio 2016 - 23.43


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«Sotto i nostri occhi»
– Cronaca di politica internazionale n°193

di
Thierry Meyssan
.

La storia della NATO e delle sue attività
attuali permette di capire come l”Occidente ha costruito le sue menzogne e
perch
é ormai ne è prigioniero. Gli
elementi contenuti in questo articolo sono scioccanti, ma
è
impossibile negare i fatti. Al massimo possiamo aggrapparci alle menzogne e
continuare ad attenerci ad esse.

Nel corso della
riunione di Istanbul del 13 maggio 2015, i leader della NATO terminano un pasto
ben innaffiato. Si fanno beffe dei cretini che credono nel loro discorso di
pace cantando «We are the world».
Riconosciamo in questo video indecente il generale Philip Breedlove, Jens
Stoltenberg, Federica Mogherini e numerosi ministri della difesa.

DAMASCO (Siria) – Il vertice dei capi di Stato e di
governo della NATO si è appena svolto a Varsavia (7 e 8 luglio 2016). Questo
doveva essere il trionfo degli Stati Uniti sul resto del mondo, ma è stato in
realtà l”inizio del
tracollo.

Ricapitoliamo che cos’è l”Alleanza atlantica.

Ciò che fu l”Alleanza

Quando le élites europee erano prese dal panico all’idea di un possibile accesso
al potere dei partiti comunisti all”indomani della seconda guerra mondiale, nel
1949, si posizionarono sotto l”«ombrello» statunitense. Si trattava soprattutto
di essere in grado di minacciare i sovietici per dissuaderli dal sostenere i
comunisti occidentali.

Gli Stati occidentali estesero
progressivamente la loro alleanza, in particolare facendovi entrare i tedeschi
dell’Ovest, che erano stati autorizzati a ricostruire il loro esercito nel
1955. Preoccupata per le capacità dell”Alleanza, l”Unione Sovietica rispose con
la creazione del Patto Varsavia, sei anni dopo la creazione della NATO.

Tuttavia, con la Guerra fredda, le due
alleanze si evolvettero in modo imperiale: da una parte la NATO dominata dagli
Stati Uniti e, in misura minore, dal Regno Unito, dall”altra il Patto di
Varsavia dominato dall’Unione Sovietica. Di fatto, era impossibile lasciare
queste strutture: la NATO non ha esitato a utilizzare Gladio per organizzare
colpi di Stato né a ricorrere a degli omicidi politici preventivi, mentre il
Patto di Varsavia invase a viso scoperto l”Ungheria e la Cecoslovacchia che
avevano espresso delle velleità d’indipendenza.

Ancor prima della caduta del muro di
Berlino, l”Unione Sovietica mise fine a questo sistema. Mikhail Gorbaciov permise
a ciascuno Stato membro del Patto di Varsavia di riconquistare la propria
indipendenza («My Way»), il che diede ironicamente nome alla sua «dottrina
Sinatra». Quando l’URSS crollò, i suoi alleati si dispersero e occorsero
diversi anni di stabilizzazione prima che si costituisse l”attuale Organizzazione
del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO). Avendo appreso dagli errori del
passato, essa si basa su una rigorosa uguaglianza degli Stati membri.

Va peraltro notato che sia la NATO sia il
Patto di Varsavia sono organizzazioni in contrasto con la Carta delle Nazioni
Unite perché gli Stati membri perdono la loro indipendenza, accettando di
mettere le loro truppe sotto il comando statunitense o sovietico.

A differenza della Russia, gli Stati
Uniti sono rimasti un impero e continuano a utilizzare la NATO per comandare i
loro alleati a bacchetta. L”obiettivo iniziale di fare pressione sui sovietici affinché
non aiutassero i comunisti occidentali ad accedere al potere non ha più alcuna
ragione d”essere. Resta dunque soltanto una tutela statunitense.

Nel 1998, la NATO combatté la sua prima
guerra contro un piccolo stato (l’attuale Serbia) che non l’aveva in alcun modo
minacciata. Gli Stati Uniti crearono lentamente le condizioni del conflitto, addestrando
la mafia kosovara al terrorismo presso la base turca di Incirlik, organizzando
una campagna di terrore in Serbia, poi accusando il governo serbo di reprimerla
in modo sproporzionato. Dopo che l’incudine aveva schiacciato la mosca, si
constatò presso le cancellerie che l”Alleanza era in realtà molto pesante e
poco efficace. Vennero iniziate allora delle profonde riforme.

L”Alleanza dall’11 settembre 2001 in poi

Con la scomparsa dell’URSS, non c”era più
alcuno Stato al mondo capace di competere militarmente con gli Stati Uniti, e
dunque tanto meno con la NATO. Quest’ultima avrebbe normalmente potuto
scomparire, ma questo non è accaduto.

In primo luogo un nuovo nemico è
emerso: il terrorismo. Che poi ha colpito varie capitali dell”Alleanza, obbligando
gli Stati membri a sostenersi l”un l”altro.

Ovviamente, non cӏ proporzione tra
quel che era stato il Patto di Varsavia e una banda di barbuti rintanati in una
grotta in Afghanistan. Eppure tutti gli Stati membri della NATO fanno finta di
crederci, perché non hanno scelta: l”unico modo per proteggere le proprie
popolazioni consiste nel firmare i comunicati della NATO, e tenere il discorso unico
obbligato.

Nonostante un’abbondante letteratura
storica, gli occidentali non hanno ancora capito che la NATO era stata creata
dalle loro classi possidenti contro di loro ed è oggi utilizzata dagli Stati
Uniti contro le loro élites. Il caso
è un po’ diverso per gli Stati baltici e la Polonia, che hanno aderito
recentemente all”Alleanza e sono ancora fermi al primo stadio della paura delle
élites di fronte ai comunisti.

L’area geografica quasi illimitata
dell”Alleanza

Se la NATO fosse un”alleanza difensiva,
si limiterebbe a difendere i suoi Stati membri, ma, invece, ha allargato il suo
ambito d’intervento geografico. Leggendo il comunicato finale di Varsavia, si
scopre che si intromette in ogni cosa: dalla Corea – dove gli Stati Uniti non
hanno ancora firmato la pace con la Repubblica democratica – all’Africa, dove il
Pentagono spera sempre di installare l’AfriCom. L”unica parte del mondo che le sfugge
è l”America Latina, area esclusiva di Washington («dottrina Monroe»). Altrove,
i vassalli del Pentagono sono pregati di inviare le loro truppe per difendere
gli interessi dei loro signore.

L”Alleanza è oggi implicata in tutte le
guerre. È stata essa ad aver coordinato la caduta della Libia, nel 2011, dopo che
il comandante dell’AfriCom, il generale Carter Ham, aveva protestato contro
l”uso di Al-Qa’ida per rovesciare Muammar al-Gheddafi. È ancora una volta la
NATO a coordinare la guerra contro la Siria dopo l”installazione del
l’Allied Land Command, nel 2012, a Izmir, in Turchia.

Mano a mano, degli Stati non europei
sono stati integrati nella NATO, con diversi livelli di partecipazione. Gli
ultimi in ordine di tempo sono il Bahrain, Israele, la Giordania, il Qatar e il
Kuwait, che hanno ciascuno un ufficio presso la sede della NATO dal 4 maggio

La
nuova sede della NATO a Bruxelles, è stata appena costruita per la modica cifra
di un miliardo di dollari.

Che cos’è l”Alleanza oggi

Ogni Stato membro
è invitato ad armarsi per partecipare alle guerre future e a destinarvi il 2%
del PIL, anche se in realtà è ben lungi dall”essere sufficiente. Poiché queste
armi devono essere compatibili con gli standard della NATO, è richiesto che le
si compri a Washington.

Certo, rimangono
ancora delle produzioni nazionali di armamenti, ma non sarà per molto tempo. Così,
nel corso degli ultimi venti anni, la NATO ha spinto sistematicamente a
distruggere le fabbriche di aerei militari dei suoi Stati membri, tranne quelle
degli Stati Uniti. Il Pentagono ha annunciato la creazione di un caccia
multiruolo a un prezzo imbattibile, l”F-35
Joint Strike Fighter
. Tutti gli Stati ne hanno ordinato e hanno chiuso e le
proprie fabbriche. Venti anni dopo, il Pentagono non è ancora in grado di
produrre nemmeno un solo esemplare di questi aerei ed è costretto a presentare
degli F-22 arrangiati alla meno peggio durante le fiere di armamenti. I clienti
sono costantemente sollecitati a finanziare la ricerca, mentre il Congresso sta
studiando il rilancio della produzione di aerei più vecchi, perché,
probabilmente, l”F-35 non potrà mai vedere la luce.

La NATO quindi
funziona come una cosca che chiede il pizzo: coloro che non pagano dovranno
affrontare attacchi terroristici.

Poiché gli Stati
Uniti hanno esortato i loro alleati a diventare dipendenti dalla loro industria
militare, hanno smesso di perfezionarla. Nel frattempo, la Russia ha ricostruito
la sua industria degli armamenti e la Cina è in procinto di raggiungerla. Già
l”esercito russo ha superato il Pentagono in materia convenzionale. Il sistema
che è stato in grado di schierare nella parte occidentale della Siria, nel Mar
Nero e a Kaliningrad gli permette di inibire i comandi della NATO, che ha
dovuto rinunciare a sorvegliarlo in queste regioni. E in materia di aeronautica,
produce già ora dei velivoli multiruolo che fanno impallidire d”invidia i
piloti dell”Alleanza. Si prevede che anche la Cina, per parte sua, dovrebbe
superare la NATO in materia convenzionale entro un paio d’anni.

Gli Alleati assistono
dunque alla decrepitezza dell”Alleanza, che è anche la loro, senza reagire, con
l”eccezione del Regno Unito.

Il caso di Daesh

Dopo l”isteria degli
anni duemila su al-Qa’ida, un nuovo nemico ci minaccia: l’Emirato islamico in
Iraq e nel Levante, ossia “Daesh”. Tutti gli Stati membri sono stati invitati a
unirsi alla “coalizione mondiale” (sic) per sconfiggerlo. Il vertice di Varsavia si è felicitato delle
vittorie in Iraq e persino in Siria, nonostante «l”intervento militare della
Russia, la sua presenza militare importante, il suo sostegno al regime» che costituiscono
una «fonte di rischi, e [di] sfide supplementari per la sicurezza degli Alleati»
(sic) [1].

Anche se chiunque ha
ben capito che l”Emirato Islamico era stato creato nel 2006 dagli Stati Uniti, ci
viene assicurato che l”organizzazione si è ora rivoltata contro di loro, così come
veniva già fermamente asserito a suo tempo nel caso di al-Qa’ida. Tuttavia, l”8
luglio, mentre l”Esercito arabo siriano stava combattendo vari gruppi
terroristici tra cui Daesh, a est di Homs, l’aeronautica USA è venuta a
coprirli per quattro ore. Questo tempo è stato sfruttato da Daesh per
distruggere metodicamente l”oleodotto che collega la Siria all’Iraq e all”Iran.
O ancora, in occasione degli attacchi del 4 luglio in Arabia Saudita
(soprattutto di fronte al consolato USA di Gedda, sul lato opposto della
strada), Daesh ha usato esplosivi militari high
tech
, di cui solo il Pentagono dispone attualmente. Non è quindi difficile
capire che da un lato il Pentagono combatte l’Emirato islamico in certe zone,
mentre dall”altro, lo rifornisce di armi e gli offre sostegno logistico in altre
zone.

L”esempio ucraino

L”altro grande
spauracchio è la Russia. Le sue «azioni aggressive (…) comprese le sue
attività militari provocatorie lungo la periferia del territorio della NATO e
la sua acclarata volontà di ottenere obiettivi politici attraverso la minaccia
o l”uso della forza, costituiscono una fonte di instabilità regionale,
rappresentando una sfida fondamentale per l”Alleanza» (sic).

L”Alleanza l’accusa
di aver annesso la Crimea, cosa di per sé vera, negando però il contesto di
questa annessione: il colpo di Stato organizzato dalla CIA a Kiev e
l”installazione di un governo che comprende dei nazisti. In breve, i membri
della NATO hanno tutti i diritti, mentre la Russia viola gli accordi che aveva concluso
con l”Alleanza.

Il vertice di Varsavia

Il vertice non ha
permesso a Washington di colmare le lacune. Il Regno Unito, che ha appena messo
fine al suo “rapporto speciale” uscendo dall”Unione europea, ha
rifiutato di aumentare la sua partecipazione all’Alleanza per compensare lo
sforzo che ha terminato all”interno dell”UE. Londra si è rifugiata dietro il
suo prossimo cambio di governo per eludere le questioni.

Il massimo che si
è potuto fare è prendere due decisioni: installare delle basi permanenti lungo
la frontiera russa e sviluppare lo scudo anti-missile. Poiché la prima
decisione è in contrasto con gli impegni della NATO, sarà condotta mediante
l”installazione di truppe che si alterneranno in modo che non ci sarà alcun
contingente permanente, ma che dei soldati saranno sempre lì presenti. La
seconda consiste nell’utilizzare il territorio degli Alleati per schierarvi dei
soldati USA e un sistema d”arma. Per non vessare le popolazioni che occuperanno,
gli Stati Uniti hanno accettato di mettere lo scudo missilistico non sotto il
loro comando, ma sotto quello della NATO. Il che cambia le cose soltanto sulla
carta, poiché il comandante supremo dell”Alleanza, attualmente il Generale
Curtis Scaparrotti, è obbligatoriamente un ufficiale statunitense nominato dal solo
Presidente degli Stati Uniti.

NOTA

[1] «Communiqué du Sommet de l’Otan à Varsovie»,
Réseau Voltaire, 9 juillet 2016.

Thierry Meyssan, 10 luglio 2016.

Traduzione a cura di Matzu Yagi.

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