La Cina e la Siria | Megachip
Top

La Cina e la Siria

'l''esistenza di un accordo Siria-Cina cambia sia il campo di battaglia sia l''equilibrio delle relazioni internazionali. [Thierry Meyssan]'

La Cina e la Siria
Preroll

Redazione Modifica articolo

28 Agosto 2016 - 23.29


ATF

La Cina e la Siria

«Sotto i nostri occhi»
– Cronaca di politica internazionale n°196

di Thierry Meyssan.

Benché
non si sappia che cosa sia stato effettivamente concordato tra gli eserciti
cinese e siriano, l”esistenza di un accordo tra di loro cambia sia il campo di
battaglia sia l”equilibrio delle relazioni internazionali. Mentre i servizi
segreti anglosassoni hanno diffuso l”anno scorso delle manipolazioni
informative stravaganti sullo stesso argomento, Thierry Meyssan fa il punto sulla
posta in gioco.

DAMASCO (Siria) – Sebbene la visita in
Siria dell’ammiraglio Guan Youfei (il responsabile del nuovo dipartimento di
cooperazione militare internazionale della Cina) si sia situata nel contesto di
una presa di contatto con l’insieme dei paesi della regione, essa ha suscitato una
certa inquietudine in Occidente. Per ora, secondo l”accordo firmato, l”Esercito
cinese si è appena impegnato ad addestrare in Cina dei militari siriani del
servizio sanitario. Tuttavia, chiunque ha ben compreso che questo accordo
nasconde qualcos’altro poiché già da quattro anni e mezzo una metà dei medici
militari è addestrata in Cina. Anche se non è noto quel che è stato veramente
deciso, l”esistenza stessa di questo accordo segna un cambiamento strategico.

In effetti, nel corso degli ultimi
cinque anni, la Cina popolare si è impedita qualsiasi forma di cooperazione che
potesse essere interpretata da Washington come un aiuto militare. Ha rifiutato non
solo di consegnare armi, ma anche materiali civili necessari durante questa
guerra, come i rivelatori di tunnel.

Indipendentemente dall’assai importante
assistenza economica di Pechino, tutti ricordano che la Russia aveva identicamente
raggiunto un accordo con la Siria all’inizio del 2012, che prefigurava la sua
assistenza militare tre anni e mezzo più tardi. La Cina si sta preparando dunque
a schierarsi anch’essa?

È probabile che la risposta dipenderà
dalla velocità di dispiegamento statunitense nel Mar della Cina e dalle
provocazioni degli alleati di Washington in questa regione.

L”interesse della Cina per la Siria
risale all’antichità e al medioevo. La via della seta passava attraverso l”Asia
centrale per varcare poi Palmira e Damasco prima di biforcarsi verso Tiro e Antiochia.
Resta poco di quella lontana cooperazione commerciale, se non la Pagoda
visibile sui mosaici della Moschea degli Omayyadi. Il presidente Xi ha fatto del
restauro di questa via di comunicazione (e della creazione di una seconda via attraverso
la Siberia e l”Europa) l”obiettivo principale del suo mandato.

L”altro grande vantaggio di Pechino è
la lotta contro il Partito islamista del Turkestan che si è unito ad al-Qa’ida
e poi a Daesh. Oggi cӏ un quartiere uiguro a Rakka e Daesh pubblica un
giornale soprattutto per i suoi membri.

I membri di questo gruppo sono legati
all”Ordine della Naqshbandiyya, una congregazione sufi di cui l”ex Gran Mufti
di Siria, Ahmad Kuftaru, era il maestro. Logge di questo ordine si sono
avvicinate ai Fratelli musulmani, nel 1961, sotto l”influenza dei servizi
segreti anglosassoni, CIA e MI6. Hanno partecipato alla creazione della Lega islamica
mondiale da parte dell’Arabia Saudita nel 1962. In Iraq, si sono organizzate
intorno a Izzat Ibrahim al-Duri e hanno sostenuto il tentato colpo di Stato dei
Fratelli Musulmani siriani, nel 1982. Nel 2014, hanno fornito 80.000
combattenti a Daesh. In Turchia, i Naqshbandi hanno creato la Millî Görüş, di
cui Erdoğan era uno dei responsabili. Sono loro che, negli anni ”90, hanno
organizzato i movimenti islamisti sia nel Caucaso russo sia nel Xinjiang
cinese.

Più ancora dei russi, i cinesi hanno
bisogno di informazioni di intelligence su questa filiera e sul modo in cui
Washington e Londra la controllano. Avevano a torto creduto, nel 2001, che gli
anglosassoni fossero cambiati dopo gli attentati dell”11 settembre e che
avrebbero collaborato con l”Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai per lottare
contro il terrorismo. Ora sanno che la Siria è un autentico amico della pace.

Traduzione a cura di Matzu Yagi.

Articolo coordinato

Native

Articoli correlati