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'Reportage: ''Aleppo liberata'''

Un nuovo reportage dal cuore di Aleppo appena liberata dall’esercito siriano. Di Sheik Said, Jafar Mhanna, con la collaborazione dell’inviato di Pandora TV, Talal Khrais

'Reportage: ''Aleppo liberata'''
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13 Dicembre 2016 - 21.00


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di Sheik Said, Jafar Mhanna, da Aleppo 

Con
la collaborazione dell’inviato di Pandora tv Talal Khrais

Aleppo
ormai è stata liberata dalle formazioni jihadiste. Certo, l’ISIS concentra i
suoi sforzi per riprendersi Palmira, durante un’operazione militare che il
ministro degli esteri russo Lavrov sospetta sia stata orchestrata per dare
respiro ai jihadisti che occupavano larghe porzioni di Aleppo. Ma gli ultimi di
questi sono ormai vicinissimi a perdere tutto.

Centinaia
di combattenti hanno lasciato le armi e si sono messi a disposizione
dell”esercito siriano approfittando dell”amnistia concessa dal Presidente
Bashar al-Assad. Alcuni avevano combattuto contro lo Stato, altri lo avevano
fatto perché costretti dai terroristi jihadisti. 

Un
combattente afferma: “appena siamo arrivati ci hanno accolto assicurandoci
tutto ciò di cui avevamo bisogno, cibo cure e vestiti.”

Un
altro ex combattente dichiara: “Non immaginavo che saremmo stati accolti così
bene proprio noi che abbiamo combattuto contro lo Stato.” I gruppi armati
operavano per procura, “volevano dividere Aleppo. La Turchia voleva Aleppo, L”America
voleva controllare Aleppo, tutti volevano Aleppo.”

Un
terzo combattente viene intervistato: “io sono uno di quelli che hanno
portato le armi, oggi sono ritornato alla patria, mi sono consegnato alle
autorità, ho regolarizzato la mia situazione, grazie a Dio è andato tutto bene.” 

Un ufficiale che incontra gli ex combattenti si rivolge a loro così: “dobbiamo
unire le mani insieme per restituire alla Siria la pace e la stabilità, non
come prima ma meglio.”

Per
Aleppo e per la Siria Siria la prossima battaglia non è politica ma civile:
affrontare il problema di una marea di sfollati.  Decine di migliaia aspettavano l”alba per
arrivare nelle zone libere, dove sono stati accolti dai militari siriani, che
hanno assicurato loro un passaggio sicuro, il valico di Aziz.  Sono stati accolti e sistemati. E si lavora
già per aiutarli a ritornare nelle loro case.  

Jafar
incontra un capo di una circoscrizione ad Aleppo “Stiamo assicurando per tutti dei
posti nei centri di accoglienza più dignitosi. Abbiamo detto ai cittadini dei
quartieri est: ‘uscite e troverete tutto quello che vi serve, posto per dormire
e tutte le altre esigenze’, e loro ci hanno ascoltato grazie a Dio.”


L’Esercito
siriano incassa vittorie importanti. La stabilità e la pace sostituiscono gli
anni dell”oscurantismo, e sembra una via definitiva. Gli ex combattenti
ritornano nelle braccia della loro patria in un momento di salvezza e
liberazione.

L”esercito
siriano e i suoi alleati sono riusciti a sfondare le fortificazioni dei gruppi
armati e sono pronti a confermare la vittoria all”interno della parte sud dei
quartieri est di Aleppo. I governativi sono riusciti prendere e liberare la
popolazione in quartieri sequestrati per tre lunghi anni. Questi quartieri
venivano considerati dai combattenti fortezze indistruttibili.  

Un
ufficiale conferma: “le fortificazioni del nemico erano veramente molto
solide. Oltre a essere zone strategiche dal punto di vista militare, c”erano
dei tunnel sotterranei difficili da colpire. Controllavano delle alture che dominavano
l”autostrada internazionale, da Aleppo verso l”aeroporto. Per cinque anni non
hanno fatto altro che costruire dei tunnel e fortificazioni. Per una settimana
abbiamo combattuto duramente per riconquistare quest’area dai terroristi”.

Subito
dopo la liberazione dei quartieri sono entrate squadre per riparare le linee
elettriche e riportare l”acqua nelle case. Quel che è rimasto dei terroristi è ciò
che hanno scritto sui muri, le fabbriche abbandonate dove producevano le bombe,
e i loro razzi letali.

Parla
un altro ufficiale: “quest’area geografica liberata era importante e
permetteva ai terroristi di controllare una grande parte della città di Aleppo.
Grazie a Dio la patria vince contro questi criminali e assassini.”

L”esercito
siriano e suoi alleati prendono rapidamente posizione per estendere la loro
presenza, e continuano ad avanzare per non lasciare modo ai terroristi di poter
ritornare. I soldati di Damasco e i loro alleati cominciano a disegnare il
destino della città, liberando per sempre una popolazione che ha sofferto a
lungo.

L”esercito
ha cominciato una grande battaglia e ormai sta nel quartiere di Sheik Said. Lo
sguardo va verso ciò che è rimasto della grande sacca terrorista: meno dell’1 per
cento resta nelle mani dei gruppi armati, quartieri che non avranno un destino diverso
da quelli ceduti.

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