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Manuale per la descrizione della fine del giornalismo

Eccovi un magistrale pezzo di Repubblica sugli eventi in Macedonia: versione già pronta, completa fin nei dettagli, di ciò che vi somministreranno i media [Giulietto Chiesa]

Manuale per la descrizione della fine del giornalismo
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19 Maggio 2015 - 21.13


ATF

di Giulietto Chiesa.

Cari
amici e lettori, mi permetto di sottoporre alla vostra lettura questo
magistrale pezzo di Andrea Tarquini,
apparso su Repubblica online.

Lo
definisco magistrale, con gratitudine, perché svolge un servigio prezioso al
mio modesto lavoro di scardinamento del mainstream
giornalistico. Infatti in questo articolo c”è già tutto, in forma concentrata.
Leggetelo e vi divertirete. Intanto il Tarquini scrive da Berlino e racconta di
cose scritte da altri, nessuna delle quali è verificata.

Inneggia
visibilmente a Maidan, cioè è molto contento di quanto, secondo lui, accade a
Skopje. Evviva! A questo Gruevski faremo fare la fine di Yanukovic . La folla,
di “decine di migliaia”
(dicci quante, Tarquini) manifesta “voglia
di unità nazionale”
. I poliziotti sono “minacciosi”. “Si
teme”
che Gruevski “mandi
in piazza i suoi sostenitori”
. Ahinoi! Gruevski ha forse deisostenitori?

Le
accuse sono di avere spiato “almeno 20.000 cittadini”, come le
migliaia di morti inesistenti che servirono per assassinare Gheddafi. “Insabbiamento di omicidi politici”
(interessante immagine quella degli omicidi insabbiati) Quattordici “persone di etnia albanese”
uccise a Kumanovo. L”elenco dei nomi non conta, per Tarquini. Infatti saprebbe
che erano (quasi) tutti legati all”esercito kosovaro UCK (su quattro di loro c”è
un”aria di mistero, pare che non fossero albanesi, e neanche macedoni, e
neanche serbi. Indovinate?).

 Dice che l”Unione Europea “sospetta un remake di un vecchio e sinistro copione
balcanico”
. Chi lo dice? “la
BBC e la Frankfurter”
. Dunque è vero, esattamente come lo fu
Euromaidan nelle descrizioni degli stessi organi occidentali.

In
Kosovo “agitatori legati a
Belgrado”
invitano – pensate – “i
giovani a emigrare”
. Colpa dunque di Belgrado, che non si sa bene cosa
c”entri in questo “complotto”. Ma una cosa è certa: “l”amicizia profonda tra Belgrado e
Putin”
. Infatti è noto che Putin ama molto intere città, addirittura
capitali. Dunque la colpa di tutto quello che accade, e accadrà, a Skopje è
ovviamente di Putin. Proprio come è accaduto a Kiev, un anno fa.

Se
c”era bisogno di dimostrare la cialtroneria di certi giornalisti e dei giornali
sui quali scrivono, questo articolo svolge un compito definitivo. Ecco la
versione già pronta, completa in tutti i dettagli, che vedrete svilupparsi
nelle prossime settimane in tutto il mainstream
occidentale. Ecco perché abbiamo già il titolo: Manuale per la descrizione
della fine del giornalismo.

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