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I porcelli costituenti

I padri costituenti di ieri leggevano tutte le costituzioni del mondo ed educavano i cittadini. I figli del Porcellum e il premier meno eletto del mondo, invece... [Pino Cabras]

I porcelli costituenti
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26 Settembre 2015 - 18.06


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di Pino Cabras.

Ecco
lo spettacolo assurdo: sono stati eletti con una legge incostituzionale, il
Porcellum, e quindi non possono pensare nemmeno alla lontana di rappresentare
correttamente il corpo elettorale, né sono legittimati a manomettere la
Costituzione. Eppure fanno proprio questo.

Fanno
strame della Costituzione muovendosi dentro un orizzonte ristretto, in stanze
chiuse e delegittimate, con discussioni e compromessi bizantini. E ci tocca sentire
Maria Elena Boschi mentre dice che il popolo aspetta da 70 anni la riforma della
Costituzione (che ha 67 anni). Al di là dell”anacronismo idiota, è la prova
definitiva che queste personalità non hanno rispetto alcuno verso una
costituzione che fu scritta usando parole semplici ma con una discussione
sottostante molto complessa, di più, ricca, un capolavoro di ponderatissima
ingegneria istituzionale.

Per
fare la Costituzione vigente fu eletta in modo proporzionale un”Assemblea
Costituente, non un parlamento di nominati. Al lavoro della Costituente si
affiancava una grandiosa opera di alfabetizzazione costituzionale, partita
prima dell”elezione dell”assemblea: oltre che esserci un ministero apposito
(retto da Pietro Nenni), ogni giorno c”erano trasmissioni radiofoniche grazie
alle quali si educavano e si informavano con grande correttezza milioni di
cittadini. Ben prima della retorica sui “processi partecipativi” di
cui oggi ci si riempie la bocca, i partiti e altre formazioni sociali
appassionavano più gente possibile alla scrittura del progetto di Costituzione.
Certo, poi ci fu necessariamente la famosa “Commissione dei 75” a filtrare,
sintetizzare e scrivere il tutto, ma si trattava di personalità di ben altra
dirittura e rappresentatività rispetto ai quattro scalzacani che oggi scrivono
le schiforme in aggiunta all”obbrobrio della legge elettorale Italicum (il
Porcellum al cubo).

I
deputati della Costituente studiavano a fondo gli argomenti. Giorgio La Pira
ebbe l”illuminazione di far tradurre in italiano tutte le costituzioni del mondo.
A tutti i costituenti fu così distribuito un manuale utilissimo: quando
prendevano in esame un qualunque tema di rilievo costituzionale, la loro
visuale era autenticamente mondiale. Oggi abbiamo Verdini e Serracchiani
(quella che ritiene che il presidente del Senato, «essendo stato eletto nel Pd,
debba accettarne le indicazioni») e altri irresponsabili che vogliono
sottomettere ogni organo alla maggioranza di governo, come ricorda Gustavo Zagrebelsky.

In
questo nostro tempo la principale forza che vuole rovesciare la Costituzione è proprio
il Pd, non solo la maggioranza renziana, ma pure la sua minoranza (gente che si
metterebbe a negoziare anche se volessero reintrodurre lo schiavismo). Sono gli
stessi che sin dall”inizio di questa pessima legislatura stavano avallando un
processo di revisione costituzionale piduista, quello dei “Saggi” di
Napolitano, poi fallito.

La
Carta può esser cambiata, ma con prudenza estrema, con studio e cercando largo
consenso, non con le urgenze dettate dall”orizzonte di potere che si sta
organizzando intorno a Renzi, il primo ministro meno eletto del mondo.

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