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Note truccate, ISW e i pubblicitari della guerra

'Per leggere un libro in cinese devi prima imparare il cinese. Per leggere l''informazione di guerra devi conoscere quali sono le fonti e la struttura del loro linguaggio.'

Note truccate, ISW e i pubblicitari della guerra
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5 Ottobre 2015 - 17.51


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di Eva Milan*.


Ma torniamo alle note. Anche se sarebbe meglio tornare alla musica.
Alle note ci tengo molto, perché per un po” di anni mi hanno tenuta parecchio occupata.
Non mi riferisco alle sette note, che fortunatamente mi tengono impegnata da molto più tempo, ma alle innumerevoli note che di solito in un documento o in libro si consultano per approfondire la provenienza di un”informazione, utili a rintracciare le “fonti”. 

Le fonti da cui tutto origina. E dalla cui ignoranza origina il Kali Yuga.  

Sono alcuni anni che a questo genere di “note” cerco di non pensare più, perché per la maggior parte rappresentano tutto ciò che sento di dover disertare. Ma ci sono materie che quando le hai maneggiate per un po” ti restano appiccicate, tuo malgrado, e quando ti si ripresentano davanti, le riconosci all”istante, come riconosceresti tra la folla qualcuno che ha cercato di ucciderti.

Le note non sono tutte assassine, sia ben chiaro. Ce ne sono di salvifiche e ce ne sono di assassine. Quelle buone, che sono in netta minoranza, erano quelle che potevo identificare come affidabili perché provenienti da persone o ambienti che conoscevo e sapevo essere frutto di un lavoro indipendente e di un impegno nobile che condividevo.

Negli anni in cui gestivoil sito Zabrinskypoint, erano queste ultime le fonti che cercavo e che ritenevo “salvifiche”, a cui attingevo e con i cui autori collaboravo. Le note “assassine”, nemiche, quelle da cui difendersi, ma che “osservavo” per attivare la contraerea (quella dei poeti), erano fondamentalmente quelle spacciate dai media mainstream, fonti che ad un”attenta ricerca molto il più delle volte si rivelavano ingannevoli, pericolose, mistificatorie.

Questo tipo di fonti molto nefaste erano particolarmente insidiose nei periodi in cui tutta l”informazione si concentrava sulle guerre, momenti in cui era necessario alzare ulteriormente la guardia e la ricerca delle fonti “salvifiche” della contraerea del racconto, della testimonianza, della documentazione, dei saperi degli analisti indipendenti, dei freelance in zone di guerra, dei volontari presenti sul campo, dei semplici protagonisti di storie.

Le note truccate continuano come sempre a dominare la scena massmediatica su tutti i fronti, indisturbate, ma è quando entra in scena la guerra che quelle più pericolose tornano alla ribalta e si danno un gran da fare. 

Perché sono pericolose? Perché sono quelle che non raccontano, ma promuovono gli scenari di guerra.

Come li promuovono? Li promuovono elaborandoli insieme a chi finanzia la guerra. 

Per capire questo meccanismo, bisogna partire dall”idea difficile da digerire che dal punto di vista dei signori della guerra, la guerra non è altro che un prodotto che va finanziato, venduto e pubblicizzato. 

Le fonti assassine sono i “pubblicitari” della guerra. 

Questi esperti “pubblicitari” hanno svolto in passato grandi spot di successo, finanziati per lo più sempre dagli stessi centri di potere, cioé dai fabbricanti di guerra. Negli anni, questi studi hanno cambiato molti volti e nomi, ma alcuni, i più importanti e accreditati, sono sempre gli stessi.

Uno tra i più autorevoli è l”American Enterprise Institute

Una lobby fondata nel ”43 che ha avuto come principale mission quella di pubblicizzare il capitalismo nel mondo.

Si tratta di uno degli “studi pubblicitari”, cioé di strategia della propaganda, più importanti del Partito Repubblicano e dei più influenti centri strategici della destra ultraconservatrice USA.
Il Presidente Reagan è stato uno dei più assidui frequentatori, sostenitori e clienti di questo studio pubblicitario.
Le loro campagne sono state tra le più influenti nella storia delle politica statunitense sia interna che estera, tra le quali spicca la campagna pubblicitaria mondiale della guerra in Iraq. 

Prima ancora della progettazione della guerra in Iraq, nei loro studi è stato elaborato un progettino commissionato dall”amministrazione Bush, chiamato “Progetto per il Nuovo Secolo Americano”, in cui si auspicava una “nuova Pearl Harbor”

Tra le tante, una delle più importanti operazioni condotte è stata quella decennale per la guerra industriale contro i gruppi ambientalisti e altri movimenti di attivisti e gruppi dal basso. 

Insieme a questo importante “studio pubblicitario”, agiscono in sinergia altri influenti centri di studi strategici, di “pubbliche relazioni” (PR) e autorevoli fondazioni vicine agli stessi ambienti della destra ultracoservatrice, ad esempio il Center for the Study of American Business, Heritage Foundation, Center for Strategic and International Studies e altri. 

Uno di questi “centri di studio” vicini all”American Enterprise Institute e agli ambienti dei maggiori esponenti guerrafondai, è l”Institute For the Study of War (ISW), che di recente si è dato molto da fare nel procurare ai media mondiali “materiali di divulgazione” utili sulla situazione Ucraina.

L’ISW è un “think tank” gestito dalla moglie di uno dei più influenti membri dell”American Enterprise Intitute, Frederick Kagan, fratello di Robert Kagan, un agguerrito (letteralmente) neocon e co-fondatore del Progetto per il Nuovo Secolo Americano, ex stratega di propaganda per l”amministrazione Reagan, influente sostenitore della guerra infinita di Bush, nonché marito di Victoria Nuland, sottosegretario USA per gli Affari Europei e grande “ammiratrice” dell”attuale governo ucraino.

Questo simpatico “centro studi”, che vanta tra le sue nuove leve anche membri dello staff del Senatore McCain, oltre ad aver offerto i suoi talenti nella campagna pubblicitaria di Kiev, si trova attualmente impegnata sul fronte siriano

E” proprio dal loro laboratorio infatti che provengono le notizie sui “target” dei bombardamenti russi e le relative mappine geografiche che abbiamo visto girare in questi giorni anche su Facebook. Questi spot sono stati diffusi da canali di stampo variegato e variopinto, da Fox News e Vox, e rilanciati nell’infosfera per poi cadere nelle mani più sprovvedute. 

In passato l”ISW, avvalendosi dei suoi numerosi esperti di strategie militari ed ex operatori di intelligence militare nel suo staff, e in stretta collaborazione con l”American Enterprise, può vantare un’operazione sinergica condotta insieme al Comandante Petraeus sul fronte afghano. 

 I fondatori di entrambi i gruppi nel 2009 hanno svolto anche un ruolo di primo piano nel fare pressioni politiche e “pubblicizzare” l”invio di nuove truppe in Afghanistan. 

Tra i maggiori finanziatori dell”ISW, troviamo alcuni tra i più importanti appaltatori della Difesa e della Sicurezza Nazionale statunitense, General Dynamics, Dyncorp International, CACI International. Northrop Grumman, oltre alle più influenti fondazioni neocon come Smith-Richardson Foundation e Lynde & Harry Bradley Foundation.

È perfettamente comprensibile che nella situazione fuori controllo in cui versa oggi lo stato dell”informazione insieme alla giungla dei social network, per un profano non sia sempre semplice orientarsi, difendersi e stare alla larga dalle “note truccate” spacciate dai pubblicitari delle guerre, ma è esattamente così che funziona la macchina dell””Information Guerrilla”. 

Nel caso delle mappine marchiate dal logo ISW in bella mostra, tale madornale disattenzione generale e il loro uso disinvolto è sconcertante, ma piuttosto significativo.

Se proprio volete combattere contro la barbarie dell”Information Guerrilla sui social, la prossima volta che vedete un simbolino in stile “Casa Bianca” su una mappa, a meno che non siete degli appassionati di spot di guerra o ammiratori di McCain & Company, diffidate gente, diffidate.

*Eva Milan,
musicista, (fu) mediattivista.

Fonti:

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