La musica è parte essenziale della Cultura di questo Paese | Megachip
Top

La musica è parte essenziale della Cultura di questo Paese

Lettera aperta del maestro Sebastiano Brusco per una Stagione di Concerti di Musica da Camera a Roma e in Italia.

La musica è parte essenziale della Cultura di questo Paese
Preroll

Redazione Modifica articolo

23 Febbraio 2016 - 21.32


ATF

di Sebastiano Brusco

Una stagione di concerti per manifestare la speranza dei musicisti cameristi romani di migliorare la situazione in cui versa la musica da camera a Roma e in Italia.

La situazione della musica da camera in Italia è in una condizione quasi di oblio.

Qualsiasi musicista che abbia avuto la fortuna di aver suonato all’estero in Europa si è reso conto con rammarico della grande differenza di valore che viene dato al musicista e alla musica al di fuori dei nostri confini.

Le Istituzioni in questo periodo di crisi si stanno purtroppo disinteressando delle stagioni concertistiche cameristiche, che stanno sparendo (anche se invero la loro sopravvivenza non richiede un particolare sforzo economico). Le istituzioni sembrano accontentarsi di finanziare i grandi eventi (che sono alla fine spot elettorali) che, se da una parte, vorrebbero sembrare iniziative culturali, in realtà, sono purtroppo eventi nazional-popolari, per la maggioranza poveri di valore culturale e che non diffondono realmente un vero benessere dato dallla fruizione del bello artistico, ma resta un evento mediatico.

D’altra parte, gli eventi concertistici considerabili tali restano, come palme nel deserto, sparuti episodi isolati, che durano una sola serata, con un uso di denaro pubblico.

Le uniche stagioni cameristiche degne di tale nome a Roma sono Santa Cecilia, la IUC e la Filarmonica Romana. Il Teatro Ghione (stagione storica dove hanno suonato i più grandi interpreti della storia del ‘900) ha chiuso per mancanza di fondi (sic!) e non c’è praticamente nessun’altra stagione cameristica che duri da settembre a giugno in città.

Roma è una metropoli con più di 3 miloni di persone residenti, 4 se si contano turisti e lavoratori temporanei, che grazie al suo glorioso passato, rappresenta una vetrina invidiabile sul mondo. Non offrire al turista o cittadino, di qualsiasi età o nazionalità, l’opportunità di avere una offerta culturale consona a una capitale è una svista economica e sociale grave. Attraverso le iniziative delle piccole e medie associazioni musicali, ai cittadini romani si dà l’opportunità di fruire con continuità di eventi culturalmente rilevanti e ai turisti si offe un’immagine valorizzata e memorabile della città e del lavoro dei suoi cittadini.

A paragone con altre città europee ciò che offre la Capitale dal lato musicale cameristico è esiguo. A Roma si è finito col creare un ghetto per la musica classica all’Auditorium dove, purtroppo, per la sua grande struttura la musica cameristica non ha la giusta resa.

Infatti, attualmente, la musica da camera e la musica sinfonica vengono eseguite dai musicisti e fruite dal pubblico nello stesso luogo: la grande sala da concerto. Come affermava lo stesso Stravinskij, minore è il numero dei musicisti, minori devono essere le distanze che separano gli stessi musicisti dall’uditorio. Infatti, il suono, come la luce, si percepisce in modo diverso secondo la distanza che separa il luogo d’emissione da quello di ricezione.

Proponendo la musica in un luogo d’arte, si invita il pubblico ad una esperienza artistico-culturale ampia. In una sala dalle dimensioni contenute, diversamente dalle grandi sale concertistiche, la vicinanza tra uditorio e musicisti offre l’occasione di vivere pienamente l’esperienza della musica da camera. Creando l’ambiente naturale cameristico, si recupera la piacevolezza che può dare la musica classica dal vivo: il suono arriva all’ascoltatore con tutti gli armonici e la vicinanza dei musicisti impegnati nell’esecuzione rende ancora più viva l’interazione tra esecutore e ascoltatore. Inoltre, attraverso una sinergia di culture, quella musicale e quella delle arti figurative, si propone una modalità d’ascolto che intende allargare il godimento della musica da camera coinvolgendo, a fianco degli amanti della musica, un pubblico più eterogeneo.

“Museo in Musica” (iniziativa di cui mi ritengo padre, visto che sono stato il primo a proporre questo format a Roma, gli amici ricorderanno le stagioni di concerti a Castel sant”Angelo, a Palazzo Braschi e Villa Giulia) la formula presa da Zetema e dal comune di Roma è stata proposta in un appuntamento unico in tutti i musei. Una roboante fanfara di uno “spot” che si esaurisce in una notte, bellissimo ma troppo breve e caotico.

I vantaggi nel sostenere invece le associazioni che offrono una stagione di concerti rispetto al singolo evento sono moltissimi: da un punto di vista sociale e culturale, si offrirebbero punti di ritrovo alla popolazione, e si danno occasioni ai giovani per avvicinarsi e approfondire la conoscenza dell’arte musicale. In particolare, un appuntamento che si rinnova e dura nel tempo, consentirebbe una fruizione molto più approfondita rispetto a quella offerta dal singolo evento: insieme, quantità e qualità fornirebbero gli strumenti per la diffusione della cultura musicale.

Per tutte queste ragioni vorrei fondare una intera stagione di gruppi da camera di alto livello artistico, tutti animati dall’amore per la musica (per l’appunto quella cameristica) e per la sua divulgazione. Dobbiamo dare un segnale forte della situazione in cui versa la musica concertistica cameristica a Roma. Ovviamente la speranza è quella di attirare l’attenzione dei media, delle Istituzioni e di tutti quelli che capiscono l’importanza dell’arte nella società.

La Costituzione italiana, nello spirito e nella lettera dell’articolo 9, promuove lo sviluppo della cultura. È scritto a chiare lettere: “la musica è parte essenziale della Cultura di questo Paese”. Dunque, difendere la Musica vuol dire difendere uno dei fondamenti del nostro vivere insieme e un dovere etico, morale e sociale. Siamo certi che a lungo termine, il nostro impegno porterà i suoi frutti a tutta la popolazione.

Il vantaggio per la società di disporre di iniziative culturali nel territorio è anche sotto il punto di vista del benessere psico-fisico dell’individuo e dell’innalzamento della qualità della vita (l’ascolto della musica, come mostrano gli studi e le sperimentazioni, genera infatti ottimismo, solidarietà e dinamismo).

Infine l’immagine internazionale di un Paese che valorizza e ama i propri artisti dà l’idea di una popolazione che tiene ai valori importanti della vita: l’Uomo si distingue per le proprie emozioni complesse e per la propria consapevolezza di vivere: e gli artisti sono in grado di suscitare le emozioni che danno una consapevolezza spirituale e filosofica della vita. E dunque una popolazione che ama i propri artisti è un popolo di cui si può avere fiducia. La fiducia è il fondamento di tutte le relazioni sociali.

Ringrazio tutti coloro che collaboreranno.

Sebastiano Brusco

(23 febbraio 2016)

*Sebastiano Brusco, si è diplomato con il massimo dei voti e la lode presso il conservatorio F.Morlacchi di Perugia con Valentino Di Bella. Ha seguito corsi di perfezionamento tenuti da Lya de Barberiis, Dario de Rosa, Philippe Cassard, Katia Labeque, Joachin Achucarro (Accademia Chigiana di Siena) e del duo Moreno-Capelli. Per alcuni anni si è perfezionato con Aldo Ciccolini presso l’omonima accademia e ha frequentato il Corso Triennale di Perfezionamento, a Perugia, per duo pianistico tenuto da Ennio Pastorino (allievo di Arturo Benedetti Michelangeli) ricevendo il Diploma di Eccellenza. Per la musica da camera si è distinto in diversi concorsi nazionali e internazionali tra i quali ricordiamo il primo premio assoluto al Concorso Internazionale Carlo Soliva. Ha formato un duo pianistico con Marco Scolastra (sodalizio dal 1993), collabora inoltre con il violinista russo Vadim Brodsky e il Quartetto Bernini di Roma (in varie formazioni dal duo al quintetto). Come solista si è esibito con prestigiose orchestre italiane e straniere quali: I Solisti Veneti, Orchestra Verdi di Milano, Orchestra Nazionale di Stato della Transilvania, Orchestra di Tirana, , Sinfonica di Pesaro, Sinfonica Abruzzese condotte da direttori di fama internazionale: Riccardo Chailly, Claudio Scimone, Richard Hickox, Florin Totan, Romano Gandolfi,Vittorio Antonellini e altri. In Italia si è esibito in rècital, in duo pianistico e in diverse formazioni da camera, in noti teatri e auditori (Parioli di Roma, Valli di Reggio Emilia, Auditorium di Milano, Oratorio del Gonfalone di Roma…) e per istituzioni musicali (Istituzione Sinfonica Abruzzese de L’Aquila, Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, Fondazione Concerti “N. Piccinni” di Bari, Filarmonica Umbra di Terni ecc.), partecipando a importanti festival (Festival dei Due Mondi di Spoleto, Todi Festival, Festival Internazionale di Ravello, Pergolesi Festival di Jesi…). All’estero ha effettuato concerti in Canada (Montreal), Spagna (Madrid), Svizzera (Lugano, Zurigo, ZKO Haus) Belgio (Bruxelles: Concerts de Midi, Mechelen: Festival Van Vlaanderen), Emirati Arabi (Abu Dhabi, Dubai Main Auditorium) , in Romania (Cluj), Polonia (Cracovia, Varsavia: Museo Chopin). Dedica particolare attenzione alla musica del Novecento, effettuando varie prime esecuzioni assolute e prime italiane (Tosatti, M. Gould, Milhaud, Boriolo, Taglietti). In proposito ha inciso in duo con il pianista Marco Scolastra, un CD per la casa discografica “Phoenix” con brani di Busoni, Petrassi, Malipiero, Casella e Respighi, trasmesso più volte da Rai Radio Tre. (Fonte: [url”www.fondazionepromusica.it”]www.fondazionepromusica.it[/url]).

Infografica: foto © Nora Lux, [url”www.noralux.it”]www.noralux.it[/url].

[url”Torna alla Home page”]http://megachip.globalist.it/[/url]

Native

Articoli correlati