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cominciano le rivolte e i saccheggi dei supermercati e dei distributori di
benzina, e gente armata piena di rabbia ti cerca – come fai tu, povero
milionario di Wall Street, ad uscire da Manhattan? Perché se sei
milionario, magari hai pensato a comprarti un rifugio ben arredato negli
Appalachi o in Nuova Zelanda; ma comunque abiti a Manhattan, o al
massimo a Long Island. Le quali sono due isole. Il che, in caso di Apocalisse, rende difficile filarsela: i traghetti sarebbero presi
d’assalto, i ponti sarebbero intasati di auto di deplorevoli di bassa
casta, raggiungere o chiamare elitaxi non sarebbe mica semplice (i piloti
penseranno anzitutto a salvare le proprie famiglie)…Il problema è serio.
Così serio che apposite ditte hanno calcolato il tempo necessario per
evacuare i principali centri degli Stati Uniti in caso di gravissime
emergenze (rivoluzioni, terremoti, alluvioni, bombardamenti atomici):
per Long Island per esempio, dove abitano milioni di newyorkesi, ci
vorrebbero da 20 a 29 ore. Ore in cui attraversare ingorghi di traffico
e folle inferocite, affamate, saccheggiatori armati.
di 90mila dollari annui, l’azienda Plan B Marine ti garantisce che
quando l’Apocalisse scoppia, un motoscafo ti aspetterà alla banchina,
col pieno e tutta l’attrezzatura, e potrai farci salire chi vuoi. Lo
piloterai tu stesso, è meglio non dover dipendere da piloti in quei
frangenti. “Uno scafo è il mezzo più rapido per uscire da Manhattanâ€,
spiega il cofondatore dell’azienda, Chris Dowhie.
servizio completo: consulenza personalizzata in base alle tue specifiche
esigenze, se ti occorre una “strategic relocationâ€, un trasloco
strategico. Ti trova rifugi arredati e con ricca dispensa in foreste,
ville fortificate in località amene ma irraggiungibili, o ti procura
la cittadinanza della Nuova Zelanda ( gli americani che la chiedono sono
aumentati del 70% dopo l’elezione di Trump), e ti istruisce come
raggiungerle, strade alternative che evitano le autostrade e i ponti
(immediatamente intasati), ti fornisce le guardie armate di scorta –
alla peggio, nel caso non riesca a scappare, trasforma una delle
stanze del tuo attico a Manhattan in una camera sicura corazzata.
riempiono i sotterranei di proiettili e carne in scatola, sono sempre
esistite: si chiamano “preppersâ€. Il fatto che adesso la mania abbia
contagiato i milionari, la dice lunga sulla loro coscienza della
società che hanno potentemente contribuito a creare. Paura, senza di
colpa, la consapevolezza che la bolla scoppierà , la povertà estrema si
rivolterà ; i “deplorables†disoccupati e operai che hanno votato Trump
sono, per quelli di Goldman Sachs, un segnale d’avvertimento: la fine
del “nostro†mondo è vicina.
Scandalo: un “intellettuale†alla Casa Bianca
apocalisse imminente è condivisa dall’uomo che, nel gruppo che Trump
s’è portato alla Casa Bianca, certamente detestano di più: Steve
Bannon, il capo strategico di Donald, per i media la sua anima nera,
il suo ideologo: di destra, fascista, razzista, suprematista bianco e
via insultando.
avversari, di far entrare negli schemi un personaggio singolare, una
figura insolita in America: l’intellettuale poltico, come in Europa
Charles Maurras o Marcello Veneziani. Ancor più raro, è un
intellettuale di destra. Rarissimo poi, un intellettuale di destra che ha successo in politica. Ed energico. Abbastanza per giustificare l’odio più nero.
Bannon è uomo di molti mestieri; tutti però “altiâ€, come è logico per
un figlio di un operaio che ha conquistato cum laude un
Master ad Harvard, università costosissima che s’è pagato a forza di
borse di studio, dopo un paio di altre laureee (una di sicurezza
nazionale alla Georgetown University). Ufficiale di Marina nel 1970-80
su un cacciatorpediniere; poi è entrato in Goldman Sachs, ha fatto i
soldi; ne è uscito sbattendo la porta nel 2008, quando ha constatato
che il lavoro che faceva aveva rovinato suo padre: quel Marty Bannon
che – per garantirsi una vecchiaia tranquilla e lasciare qualcosa ai
cinque figli – aveva accumulato per mezzo secolo azioni della azienda
di cui è stato fedele dipendente appunto per cinquant’anni, la
telefonica At&T. Il collasso di Lehman travolse anche quelle
azioni e babbo perse 100 mila dollari. “Mio padre è uno di quegli uomini che rispettano le regole, rappresenta l’ossatura di questa nazioneâ€.
all’altra attività , che lo occupava in parte fin dagli anni ’90: quella
di produttore e regista cinematografico. I suoi sono tutti film
intensamente politici, come si capisce dai titoli: In the Face of Evil: Reagan’s War in Word and Deed, regia di Steve Bannon (2004), Border War: The Battle Over Illegal Immigration (2006), Battle for America, con la sua regia (2010) e la sua opera più ambiziosa, Generation Zero
(2010), un documentario narrativo sulla crisi dei subprime del 2008
nel contesto delle generazioni che l’hanno provocata e di quelle che la
devono soffrire. Infine nel 2012, il salto nell’ultimo (penultimo)
mestiere: giornalista d’assalto. Dopo la misteriosa prematura morte di
Andrew Breitbart nel 2012 (aveva alluso alla pedofilia di John Podesta),
Steve Bannon prende il comando di “Breitbart Newsâ€, il sito
d’informazioni e commenti, e ne fa l’organo del movimento Alt-Right, la
galassia di tutte le destre americane “non rappresentateâ€
politicamente, che va dal Tea Party al KKK.
la sua visione. Inizia i suoi discorsi agli attivisti raccontando
l’evento che lo ha visto spettatore da Goldman Sachs: “il 18 settembre
2008, ore 11, il ministro al Tesoro Hank Paulson [ex Goldman Sachs] e
il governatore della Federal Reserve Bernanke andarono a dire al
presidente USA che loro nelle precedenti 24 ore avevano iniettato 500
miliardi di dollari di liquidità nel sistema finanziario, ma avevano
bisogno di altri mille miliardi di dollari il giorno stesso. Dissero: se
non ci dà immediatamente il permesso, il sistema finanziario americano
implode nelle prossime 72 ore, il sistema finanziario mondiale in tre
settimane, e entro un mese seguiranno rivolte sociali e il caos
politicoâ€. Così noi americani abbiano sul gobbo “200 mila miliardi di
debiti, ma attivi netti, tutto compreso, di 50-60 mila miliardiâ€. Le
donne del Tea Party (sono in maggioranza donne) capiscono benissimo
queste cifre esoteriche, assicura Bannon. “Sono quelle che sanno come
sono aumentati i prezzi degli alimentari, quelle i cui ragazzi hanno
un debito studentesco di 50 mila euro (per pagarsi l’università ) e
vivono ancora a casa, senza alcuna prospettiva di lavoro. “Questa è la
Generazione Zero, come da titolo del mio film: i giovani fra i 20 e i
30. Li abbiamo azzeratiâ€. Per far durare un sistema insostenibile,
una bolla che scoppierà e ci trascinerà tutti nella catastrofe.
enunciava le stesse preoccupazioni in un libretto in cui mostra di
accarezzare per la prima volta l’idea di candidarsi: “Voglio dire la
mia: io non vedo solo un’incredibile prosperità , ma anche la possibilitÃ
di uno sconvolgimento economico e sociale…Guardo al futuro e vedo
formarsi nubi di tempesta. Big Trouble. Spero di sbagliare, ma
secondo me abbiamo di fronte un crack come non ne abbiamo mai visto
primaâ€. È una linea pessimista che Trump ha mantenuto durante tutta la
sua campagna, rifiutando il colore rosa pre-elettorale: “Siamo in una
enorme bollaâ€; “Basta alzare i tassi anche un minimo e tutto crollaâ€.
già in bolla e stra-indebitata, prometta a Wall Street di togliere anche
le minime regole, tagli alle tasse delle imprese, grandi spese
pubbliche a debito…Ed è lecito domandarsi se Steve Bannon, il suo
consigliere strategico, sia d’accordo.
La storia è ciclica
finanza. Conoscono certo i venti contrari contro cui navigherannoâ€, fra
cui “la probabilità che la Federal Reserve aumenti i tassi finché
qualcosa si rompeâ€. E allora perché continuano?
Dove Bannon collega esplicitamente la sua ideologia ad un saggio del
1997 scritto da due storici, Neil Howe e William Strauss: The Fourth Turning: An American Prophecy,
ossia La Quarta Svolta, una profezia americana. I due storici
rigettano la concezione lineare della storia, ottimista e progressista;
essi adottano il criterio di storia ciclica “proprio delle civiltÃ
tradizionali†(citano esplicitamente il grande orientalista Mircea
Eliade) e scorgono nella storia americana cicli ricorrenti, “un numero
limitato di climi sociali che si ripetono in un ordine fissoâ€.
di alta intensità (High) e di rinascita dopo una grande crisi: qui le
istituzioni sono forti, e l’individualismo debole; la società ha
fiducia ed unità nei suoi scopi collettivi. Seguirebbe la “Seconda
Svoltaâ€, un “Risveglioâ€, in cui le istituzioni vengono criticate o
attaccate in nome di principi presunti più alti e valori ritenuti più
autentici. La società si stanca della disciplina sociale, proprio mentre
raggiunge il vertice del progresso pubblico; e la gente vuole
riprendere possesso della propria (presunta) autenticità .
istituzioni sono disprezzate e deboli, l’individualismo trionfa e
fiorisce, l’egoismo e l’edonismo hanno la meglio sui doveri comuni e i
sacrifici che essi richiedono.
una minaccia urgente e inevitabile che mette in gioco la sopravvivenza
stessa della nazione, le istituzioni vengono ricostruite da zero, in
uno sforzo prometeico di risolutezza civile. In Usa, è accaduto che i
leader abbiano “creato†questa minaccia apposta (Roosevelt e Pearl
Harbor, 11 Settembre…) per accendere questa unità civica, che ricarica
l’identità nazionale.
“generazione Woodstockâ€, i “figli dell’abbondanza†che si radunarono
nella gran festa del rock,della droga e della libertà sessuale,
distrussero la morale puritana delle istituzioni in nome del “diritto
al piacere†e dell” “Io†narcisista, degradarono le istituzioni. Sono
costoro, figli di papà , diventati adulti, anzi anziani, che sono
riapparsi come i pescecani di Wall Street, i crudeli senza scrupoli che
rubano i soldi ai lavoratori ridendo; privi di ogni rispetto per le
persone ma anche per ogni tradizione, hanno creato la societÃ
dell’edonismo di massa, dove le istituzioni servono all’egoismo privato:
aborto legale e deregulation assoluta per la speculazione, abolizione
della Glass-Steagall, sono due epifenomeni dello stessa egemonia.
L’impunità per gli speculatori.
fu una seconda fase (“Risveglioâ€) quella che viviamo è la Terza svolta,
“Disfacimentoâ€: massima debolezza delle istituzioni, incapacità per
viltà dei politici di prendere decisioni difficili, politici al
servizio degli interessi bancari invece che dei cittadini, potenti
incentrati sull’ethos del bambino viziato, e quindi dominatori del
“capitalismo da casinòâ€: “l’Uomo di Davosâ€, secondo Bannon.
contribuenti, l’irresponsabilità e l’impunità dei colpevoli del crack
del 2008, il necessario repulisti sventato temporaneamente con
l’inondazione di liquidità a tasso zero, che ha permesso altre bolle,
le banche cui è stato permesso, per 1 euro che hanno in deposito, di
prestarne 40 – e che quindi hanno indebitato tutti a livelli
insostenibili – sono i segni che il “Disfacimento†ha raggiunto il
livello patologico, che per Bannon è una “bancarotta culturaleâ€,
“fallimento del senso di responsabilità , del coraggio di affrontare le
scelte moralmente dureâ€.
Marina – dicono tutti coloro che lo conoscono bene – ha tratto la forma mentis della responsabilità , e un alto senso del dovere. “Ha rispetto del dovere. La parola che usa molto è “Dharmaâ€â€,
che la letto nel Bhagavad Gita: il dovere che ciascuno deve adempiere,
il re facendo il re, il monaco il monaco, senza preoccuparsi dei
risultati. Il successo o l’insuccesso non devono far deflettere dalla
fedeltà al proprio dharma. A Goldman Sachs, detestava i colleghi che deridevano “gli allocchi†che “si son fatti fottereâ€, gli onesti rovinati.
momento in cui tutte le scelte “facili†che i politici, i banchieri, la
società tutta ha fatto in passato, si “ritorcono contro di noiâ€. Il
Sistema si rivolgerà contro “di noi†(per “noi†intende la gente del
Tea Party, lavoratori, quelli che Hillary ha deriso chiamandoli I
Deplorevoli, o Hollande “I senza dentiâ€) perché vuole durare a
nostro danno. Sarà “un periodo brutale, il più cattivo e brutto della
storiaâ€; e secondo lui durerà dieci-vent’anni.
E cominciando col rendersi conto che la crisi che viviamo è una
“tragedia†– una tragedia nel senso greco del termine: quella per cui
Edipo uccide suo padre e va a letto con sua madre per esempio – e non
“un incidente d’autoâ€; una circostanza sfortunata: “Il significato
greco della tragedia – dice Bannon – è che quel terribile che accade deve
accadere, a causa della natura dei partecipanti. Perché tutti quelli
coinvolti lo fanno accadere. E non possono che lasciarlo accadere,
perché tale è la loro naturaâ€.
perché i Figli dei Fiori della generazione Woodstock sono quelli che
sono: adepti del principio del piacere, narcisisti, spregianti delle
regole morali dei padri e di nonni.
Smetti di fare quel che fai. Smetti di spendere come prima. Smetti di
impegnarti a spese che non puoi permetterti. Smetti di ipotecare il
debito futuro dei tuoi figli. Smetti di manipolare il sistema
bancario. È il momento del pensiero duro, del “no†ai salvataggi
della finanza; di cambiare la cultura, di ricostruire la vita
istituzionaleâ€
strati della popolazione che hanno mantenuto una cultura del dovere e
una formazione professionale alla responsabilità . L’ufficiale di Marina
che è in lui, nelle riunioni degli attivisti Alt-Right, saluta per
primi “veterani†(i reduci) e gli ufficiali in servizio, elogiandone il
carattere.
media, agli operai devastati dalle localizzazioni, la gente che ha
votato Trump, per la quale Trump parla, e in cui Bannon crede si siano
mantenute le virtù che ha visto in suo padre: il senso del dovere, lo
spirito di sacrificio, lo stringere i denti e andare avanti, l’onestÃ
fondamentale.
finanziaria, come Roosevelt fabbricò Pearl Harbor per consolidare lo
spirito civico e patriottismo. Lui, come Bannon, sanno che la crisi
avverrà : la tragedia nel senso greco è iscritta nella natura di
“questa generazioneâ€. Sarà spazzata via, questa generazione, gli
invecchiati Figli dei Fiori che sono diventati gli squali di Wall
Street saranno inceneriti dall’Apocalisse, le masse “illuminate†e
consumiste non sopravviveranno a quel sistema “trasgressivoâ€, edonista e
individualista che hanno creato ed oggi si accartoccia in oppressione
mortuaria, in cui volontariamente si estinguono – perché fateci caso,
tutte le nuove leggi progressiste sono funerarie: sterili nozze fra
sodomiti, suicidio assistito, eutanasia.
famiglie che hanno perso la casa ipotecata ed ora vivono nelle tende, la
classe media fedele ai principii familiari, i soldati che hanno
sofferto la guerra, i loro ufficiali, sappiano ricostruire le
istituzioni da zero: la Quarta Svolta, l’Intensa.
tentati di fare con “la panciaâ€. La vostra petulanza “di panciaâ€, con
cui fastidiosamente interloquite su cose serie di cui non avete alcuna
esperienza, vi rivela come parte della fatua generazione che non
sopravviverà all’Inverno.
un senso nella politica che Bannon e Trump stanno cercando di attuare.
Se sia bene o male, peggio: se vi piaccia o non vi piaccia, non ha alcuna importanza. Non
c’è fretta di giudicare, del resto, una crisi di civiltà che è già in
corso “e coinvolge tutti i campi, uno sconvolgimento insieme
metastorico e escatologico†(Philippe Grasset). Ci rallegriamo
intellettualmente che alla Casa Bianca abiti, fosse solo per poco, un
intellettuale che – pur nella forma o deformità americana, – si può
definire un tradizionalista, addirittura un guénoniano (per dirla con
Grasset), conscio del tempo ciclico degli eventi, consapevole di ciò
che deve finire: e che la crisi va portata fino al suo estremo
catastrofico, perché si possa sperare in una rinascita escatologica.
Post Scriptum.
Questo articolo è largamente ispirato da quello di Alastair Crooke.
Che è lui stesso un personaggio singolarmente analogo a Bannon: ex
agente britannico MI6, poi consigliere dell’alto rappresentante della UE
(il noto Javier Solana) negli anni 2000, ha poi abbandonato carriera e
sicurezze per l’indipendenza. Ha creato un suo think tank,
http://www.conflictsforum.org/
“senza sostegni istituzionalizzati, caratterizzato dalla rottura col
pensiero dominante o del Sistema e la sua doxaâ€. Un intellettuale
anche lui. Guénoniano, ritengo.
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