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Quando Obama arrestava manifestanti

Ha suscitato un caso mediatico e diplomatico l’arresto dell’oppositore russo Aleksej Navalny. Eppure nessuna condanna per gli arresti di Obama nel 2016.

Quando Obama arrestava manifestanti
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27 Marzo 2017 - 21.01


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di Roberto Vivaldelli

Ha suscitato grande scalpore e un vero e proprio caso mediatico e diplomatico l’arresto dell’oppositore russo Aleksej Navalny durante una manifestazione non autorizzata svoltasi ieri a Mosca.
Nella Capitale era in corso una manifestazione indetta dal blogger e da
altri 500 sostenitori contro la corruzione che dilaga nel Paese.
Proteste analoghe si sono svolte in molte altre città russe.

Nel mirino delle proteste, in particolare, il primo ministro Dmitri Medvedev. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Tass,
“più di 500 persone” sono state fermate durante la manifestazione non
autorizzata organizzata da Aleksej Navalny. “Molte persone si trovano
sugli autobus che si stanno dirigendo verso le stazioni di polizia”, ha
riferito ieri l’agenzia secondo cui la maggior parte “verrà liberata”
dopo la contestazione “di violazione amministrativa”.

USA e UE contro la Russia 

 

Sdegno da parte degli Usa e della comunità internazionale: gli Usa, secondo quanto riporta l’Ansa, “condannano fermamente gli arresti di centinaia di manifestanti pacifici in Russia”, tra cui il blogger anti Putin Aleksej Navalny,
e “chiedono al governo russo di rimetterli subito in libertà”. Lo
afferma in una nota Mark Toner, portavoce del Dipartimento di Stato Usa,
sostenendo che “fermare dei manifestanti pacifici, degli osservatori
dei diritti dell’uomo e dei giornalisti è un affronto ai valori
democratici fondamentali”.

Due pesi e due misure 

La vicenda è abbastanza curiosa, se pensiamo che in tutto il mondo
occidentale e nelle moderne democrazie liberali, qualsiasi
manifestazione non autorizzata viene bloccata di norma dalle forze
dell’ordine. L’11 aprile 2016, negli Usa, 400 manifestanti pacifici che protestavano contro la corruzione vennero arrestati davanti alla Casa Bianca con la medesima accusa: “manifestazione illegale”. La protesta era organizzata da Democracy Spring,
un’importante associazione che si batte contro i costi della politica e
che chiedeva â€œal Congresso di agire subito per far cessare la
corruzione del denaro nella nostra politica e per garantire elezioni
libere e imparziali”.

Il presidente era Barack Obama ma nessun esponente
della comunità internazionale o delle ong per i diritti umani osò dire
nulla. Nessuna reazione né condanna rilevante. A Mosca, invece, un fatto
analogo diventa un caso diplomatico internazionale e mediatico al fine
di screditare il presidente russo Vladimir Putin e il suo governo.

Nel caso della manifestazione indetta ieri da Navalnj, pare che il
comune di Mosca abbia concesso inizialmente l’autorizzazione, da
svolgersi in altre aree della città dove avvengono spesso eventi
pubblici. Il blogger ha radunato i suoi sostenitori in pieno centro, al
fine di provocare le autorità e arrivare all’inevitabile arresto.

La legislazione in Italia in materia di manifestazioni non autorizzate

Interessante capire cosa dice la legge italiana in merito a manifestazioni non autorizzate. Secondo l’Art 18 R.D. 773/31 TULPS,
“”i promotori di una riunione in luogo pubblico o aperto al pubblico
devono darne avviso, almeno tre giorni prima, al Questore. È considerata
pubblica anche una riunione, che, sebbene indetta in forma privata,
tuttavia per il luogo in cui sarà tenuta, o per il numero delle persone
che dovranno intervenirvi, o per lo scopo o l’oggetto di essa, ha
carattere di riunione non privata. I contravventori sono puniti con
l’arresto fino a sei mesi e con l’ammenda da € 103,00 a 413,00. Con le
stesse pene sono puniti coloro che nelle riunioni predette prendono la
parola.

Il Questore, nel caso di omesso avviso ovvero per
ragioni di ordine pubblico, di moralità o di sanità pubblica, può
impedire che la riunione abbia luogo e può, per le stesse ragioni,
prescrivere modalità di tempo e di luogo alla riunione. I contravventori
al divieto o alle prescrizioni dell’autorità sono puniti con l’arresto fino a un anno e con l’ammenda da € 206,00 a € 413,00”.

Navalny, condannato per appropriazione indebita

 

Non va dimenticato che Aleksei Navalny è un condannato per appropriazione indebita,come stabilito dal tribunale
Kirov nel febbraio scorso. Secondo la sentenza del primo processo con
cui era stato condannato a cinque anni di carcere, Navalny avrebbe
truffato l’azienda statale Kirovles, che si occupa di produzione di
legname. Un fatto che getta molte ombre e dubbi sull’uomo simbolo della
lotta alla corruzione in Russia.

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