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'L''attacco terrorista a Londra? Tutta colpa di WhatsApp!'

"C’erano attentati continui e ingiustificati. Fatti a caso. Servivano allo Stato per limitare le libertà dei cittadini." George Orwell, 1984.

'L''attacco terrorista a Londra? Tutta colpa di WhatsApp!'
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30 Marzo 2017 - 20.45


ATF

di
Roberto Quaglia
.

Il movente dell’atto di
terrorismo sul ponte di Westminster a Londra vi sfugge? Per fortuna a fare
chiarezza ci ha subito pensato il ministro britannico degli interni, Amber
Rudd, che ora
pretende che WhatsApp fornisca loro le chiavi di accesso ai messaggi dei
loro utenti
,
poiché… “il terrorista avrebbe usato WhattsApp”. Improvvisamente
ci è adesso chiaro l’esatto movente di questa specifica operazione psicologica
false flag. Ennesimo episodio della saga della strategia della tensione che
ricalca un copione già visto più e più volte. Non un vero attacco al parlamento
riuscito male, bensì un finto attacco al parlamento riuscito bene. L’unica
difesa che abbiamo è imparare finalmente la lezione di Orwell e spegnere la
televisione
.

Sceeeemi!
Sceeeeemi!

Cari lettori
scusate, ma non ho proprio resistito alla tentazione.

Tutti quelli
di voi che ora stanno perdendo il loro tempo e le loro vite a discutere sulla
notizia dell’attacco terroristico dell’ISIS contro il parlamento britannico –
mi dispiace – ma si meritano l’appellativo di “sceeemi”. E me lo merito
anch’io, visto che nonostante tutti i miei buoni propositi, sono invece qui a
parlarne.

Non c’è
infatti stato alcun attacco contro il parlamento britannico. Non c’è stato
alcun attentato terroristico. E’ tutto solo nella vostra testa e ce lo hanno messo
i media mainstream, gli
stessi per colmo di beffa pretendono di mettervi in guardia contro le fake news. A Londra non è
successo proprio nulla che sia degno di menzione. E’ vero, la cronaca racconta
di uno squilibrato a Londra che sul ponte di Westminster ha intenzionalmente
investito dei passanti e poi ne ha aggrediti altri, e sono state riportate
alcune vittime. Un brutto, bruttissimo fatto di cronaca, come ne avvengono
tutti i giorni in ogni angolo del mondo. Sono migliaia le persone che tutti i giorni
perdono la vita nel mondo a causa di brutti casi di cronaca. MI-GLIA-IA. Tutti
i giorni. Anche in questo stesso momento. Il mondo è fatto così. Per non
parlare delle persone che muoiono in gruppi più numerosi, per esempio perché li
ammazziamo noi. Beh, non noi personalmente, però i nostri governi, ma poiché
formalmente viviamo in nazioni a democrazia rappresentativa, la responsabilità
è tecnicamente anche nostra. Per esempio, più o meno contemporaneamente ai
tragici fatti di Londra l’aviazione statunitense ha ammazzato qualche centinaio
fra donne e bambini in Iraq. Vi siete commossi in proporzione?

Probabilmente
no, un po’ perché magari non ve lo hanno detto o se ve lo hanno detto lo hanno
fatto in modo didascalico, asettico, senza sottolineare che dovresti
indignarvi! Il Los Angeles Times, nel
riportare la notizia della strage e riportando gli Stati Uniti come l’autore ha
aggiunto la parola “sospetto”, per introdurre un elemento di dubbio assurdo,
tanto per confondere i lettori, nonostante il Pentagono a denti stretti abbia
ammesso il fatto. La CNN addirittura nega la responsabilità, Repubblica la
ammette con alcuni giorni di ritardo, insomma, tanto per cambiare i media mainstream fanno casino.

Tornando a
Londra, ogni attenzione tributata a questo specifico caso è del tutto…
feticistica. Il feticcio che ci suggestiona è l’immagine del parlamento
britannico che ha fatto da sfondo al fattaccio, parlamento che nella nostra
immaginazione, alimentata dai media mainstream,
è stato quindi attaccato. Ma non è stato attaccato. Un attacco vero sarebbe
stato organizzato in tutt’altro modo. Passava di lì in quel momento anche un
ministro britannico, ma il cosiddetto terrorista non lo ha preso di mira. Con
un minimo di progettualità, sincronizzandosi con l’orario di ingresso o di
uscita dei politici inglesi, avrebbe potuto fare un filotto di parlamentari,
cioè proprio della gente che decide dei bombardamento di paesi mussulmani, non
di poveri cittadini qualunque. Fateci caso: l’ISIS non uccide mai i nostri
uomini al comando. Chissà perché, eh? Quindi anche la presunta rivendicazione
dell’ISIS è una farsa, una completa farsa, che i media idioti, oppure
colpevolmente corrotti – scegliete voi – accreditano per vera. Domanda
impertinente: Siete quindi anche voi così stupidi da credere a questo castello
di sabbia di balle? Spero proprio di no. Gli stessi che ora vi raccontano
questa storia e vi spacciano per vera la rivendicazione dell’ISIS, sostengono
da anni la narrativa che gli Stati Uniti conducano in Siria ed Iraq una
coalizione di decine e decine di buone nazioni del mondo che buttano bombe per
combattere l’ISIS. E questo, ormai da 5 anni. Che tradotto vuol dire che l’ISIS
avrebbe resistito contro questa formidabile coalizione, sulla carta
infinitamente più potente di esso, più di quanto a suo tempo Hitler riuscì a
resistere a forze militari comparabili alle sue, moolto di più di quanto
resistette Saddam, che a quell’epoca disponeva di uno degli eserciti più forti
del mondo. Quindi sono tutte balle, balle, soltanto balle, in ciò che i media
vi raccontano non c’è nulla nulla nulla di vero. L’Occidente in questi anni non
ha combattuto l’ISIS, anzi, lo ha creato, finanziato, addestrato e
continuamente rifornito ed il minorato mentale che nei giorni scorsi ha fatto
ciò che ha fatto sul ponte di Westminster a Londra con l’ISIS c’entra come i
cavoli a merenda. Peraltro se non fosse per la Russia, che ha davvero
efficacemente aiutato il governo siriano a combattere l’ISIS, adesso avremmo
davvero in Medio Oriente uno pseudo-califfato di tagliagole sanguinari che ragionano
e scannano gente peggio che nel Medio Evo. Tutto questo, la stampa occidentale
mainstream non lo dice. Eppure, ormai anche le capre sanno che i primi
finanziatori dell’ISIS sono l’Arabia Saudita e Qatar, lo ha dichiarato in
pubblico addirittura Hillary Clinton, e voi credete che questi qua abbiano
interesse a mandare un deficiente a Londra a fare casino per metterli nei guai?
Eggià perché il movente non c’è. In effetti, il movente non c’è mai secondo la
narrativa che va per la maggiore, così come non c’è nei film di Hollywood dove
ci sono i terroristi come protagonisti. Come unico movente viene sempre
brandito l’odio, ma è un odio astratto, un odio fumettistico, un odio disgiunto
da qualsiasi obiettivo pratico e che piuttosto puntualmente causa sempre l’effetto
opposto di quello desiderato. Fai un attentato – e cosa ottieni? Che bombardano
il tuo paese. Ecco lo scenario tipico. E l’altra cosa che questi eventi causano
sono leggi restrittive della libertà dei cittadini occidentali. Sapete perché
ogni volta che voi andate a prendere l’aereo, al controllo sicurezza in
aeroporto vi molestano sequestrandovi – quindi rubandovi – creme, profumi e
acqua minerale di vostra proprietà? E’ proprio a causa di un finto attentato
che i giornali e i telegiornali anni fa vi raccontarono sarebbe stato sventato
per un pelo, fanatici islamici che avrebbero pianificato di trasformare i cessi
degli aerei in laboratori chimici per costruirsi in volo bombe da fare
esplodere. Ma vi rendete conto della cazzata? E poi gli stessi che vi danno per
vere queste stronzate fanno le prediche per le fake news? Nota a margine:
tutte le persone accusate di questo ridicolo progetto terroristico furono poi
prosciolte dalle accuse perché il fatto non sussisteva. Quindi tutte balle, ma
intanto a voi continuano a sequestrare inpunemente cosmetici e bevande
all’aeroporto.

Esattamente
come profetizzò Orwell nel suo “1984”, cito testualmente:

“C’erano
attentati continui e ingiustificati. Fatti a caso. Servivano allo Stato per
limitare le libertà dei cittadini. Ad ogni attentato, si facevano leggi
restrittive della libertà!”

La cosa vi
suona familiare?

Siamo nel
mondo delle favole e stare qui a parlarne è solo una perdita di tempo anche
perché chi ha capito ha capito e per gli altri ormai non c’è speranza, niente
può più svegliarli dal sonno della ragione e a noi tocca sussarci i loro
mostri.

Mi ero quindi
riproposto di disinteressarmi completamente della faccenda, di non leggere
nulla delle balle e dei deliri che il mainstream avrebbe imbastito attorno a questa vicenda
londinese, ma i titoloni mi inseguono sul mio
muro di faccialibro e
quindi va a finire che qualche parola la devo spendere anch’io.

Se
l’avvenimento di Londra è tutto fuorché un vero attacco al parlamento,
nondimeno questo non significa che non sia stato organizzato per essere
esattamente ciò che è stato. Ricordate Orwell. Esatto: non un vero attacco al parlamento
riuscito male, ma piuttosto un finto attacco al parlamento riuscito bene.
 Proprio come Orwell, vesto qui dunque
l’abito dell’anti-complottista, sostenendo che ciò che è accaduto è esattamente
quello che era stato programmato accadesse, senza contorte dietrologie
islamofobe. Se anche voi evitate di ascoltare le farneticazioni mainstream,
vedrete che le cose che ci vengono mostrate si fanno trasparenti e lentamente
acquisiscono un senso compiuto, soprattutto se ricordate la lezione di Orwell.

L’avvenimento
di Londra marca l’anniversario di ciò che accadde esattamente un anno prima
all’aeroporto di Bruxelles. Il 22 Marzo 2016 ed il 22 Marzo 2017. I due
avvenimenti non hanno soltanto la stessa esatta data, ma entrambi erano stati
previsti da qualche bloggher in rete, a causa dei particolari significati
esoterici che qualcuno evidentemente non estraneo ai fatti attribuirebbe alla
cifra 3/22, ovvero il 22 di marzo. L’anno scorso Giulietto Chiesa scatenò
grandi polemiche per avere portato la pubblica attenzione su questo piccolo
dettaglio ed il coro mainstream provò a linciarlo come
super-complottista. Aveva invece ragione, infatti ecco al 22 marzo successivo, il sequel. Ed il prossimo 22
marzo scopriremo se si tratta di una trilogia, che ora vanno di moda. Sperando
ovviamente che non si tratti dell’inizio di una grande saga.

Oltre ai
bloggher c’è qualcun altro che aveva previsto l’incidente, qualcuno nel mondo
dell’alta finanza, ma quella alta alta. Il giorno prima dell’incidente,
infatti, la borsa di New York ha subito il più grosso ribasso degli ultimi sei
mesi. Una notevole coincidenza, esattamente come avvenne nei giorni antecedenti
agli attentati dell’11 settembre 2001, quando le azioni delle compagnie aeree
che sarebbero state coinvolte nei fatti subirono fortissime speculazioni al
ribasso. Questi attentati si rivelano tutti come dei grandi festival delle
coincidenze. Tutte le volte sono preceduti da dei cosiddetti â€œterror drills”, simulazioni di
attentati terroristici. In alcuni casi le simulazioni vengono effettuate
esattamente nel momento in cui avvengono gli attentati, come ad esempio nel
caso degli attentati di Londra del 7 Luglio 2005. Ascoltate cosa disse in quel
caso a caldo Peter Power, un super esperto di anti-terrorismo che fu
intervistato quel giorno stesso.

Immagino che siate increduli, in tal caso riascoltate
quanto ha detto fino a quando non ne prendete atto. Peter Power stava
effettuando un â€œterror drill”,
una simulazione di attentati terroristici ove ci si allenava a reagire allo
scoppio di bombe finte esattamente nei luoghi e nei momenti in cui sono
sorprendentemente esplose bombe vere. Il fatto che egli abbia immediatamente
rivelato in pubblico una cosa così clamorosa non ci deve stupire, con tutta
probabilità doveva infatti assicurarsi che qualcuno non lo facesse sparire per
impedirgli di rivelare proprio quella cosa lì. Ed anche il fatto che da quel
momento si sarebbe in seguito sempre di ritornare sull’argomento, tranne che
per smentirsi in modo didascalico, si spiega allo stesso modo. Se ci pensate, lo
capirete bene anche voi.

Ho ricordato il caso di Peter Power perché la presenza di
esercitazioni terroristiche in contemporanea agli attentati è un fatto
ricorrente, e ne spiegai bene tutti i motivi nel mio libro Il Mito dell’11 Settembre, visto che già in quel caso ci
furono un sacco di esercitazioni che stavano simulando proprio quello che stava
succedendo davvero. In molti altri casi, come Bruxelles l’anno scorso e Londra
quest’anno, le simulazioni antiterroristiche avvengono qualche giorno prima.
Un’altra coincidenza è che in tutti questi casi gli attentatoti erano – aperte
virgolette – “noti alle forze di intelligence”. Cosa vuol dire questo? Il
messaggio fra le righe è: “noi facciamo bene il nostro lavoro, sappiamo sempre
chi sono i terroristi, ma per riuscire a proteggervi abbiamo bisogno di
maggiori poteri.” Remember
Orwell
, nulla di nuovo sotto il sole, i discendenti di George Orwell
potrebbero avviare una causa legale per plagio. Naturalmente, in tutti questi
attentati ogni volta le telecamere di sorveglianza sono spente. Sempre! Ogni
volta! Senza eccezione! Vi spiano dappertutto senza tregua, ma tutte le volte
che accade qualcosa – magia! Miracolo! In quel momento PER CASO essi non
stavano spiando. Incredibile. Ma quanto dovete essere scemi se ci credete? Se
davvero credete una cosa del genere andata davanti ad uno specchio, tirate un
bel respiro e guardatevi profondamente negli occhi – quindi ponetevi questa
precisa domanda: è mai possibile questa cosa qua?

Torno a
ripetere: si tratta a Londra di un’operazione psicologica, l’ennesima, tutte
ormai realizzate con lo stampino, analizzarne ogni dettaglio è ormai ridondante
e noioso. Non lasciatevi ingannare dai complottisti che vedono ovunque un
improbabile complotto islamico contro di noi. Non c’è alcun complotto, soltanto
banali operazioni psicologiche. Un anno fa in occasione dell’evento di
Bruxelles scrissi un saggio esauriente ed articolato sul mio blog roberto.info. Si
intitolava: Bruxelles 2016: verso il terrorismo surrealista. Venne
tradotto anche in altre lingue. Ne consiglio a tutti la lettura, visto che
quanto dicevo allora continua ad essere valido oggi.

Pensate che ad ognuno dei grandi eventi terroristici
degli ultimi anni è sempre stata presente, fra le vittime scampate, qualcuno
che era già stato una vittima scampata in un evento terroristico precedente.
Attenzione, tutte le volte più di una vittima scampata già recidiva. Per
esempio un francese scampato a Bruxelles che però era già scampato anche al
Bataclan a Parigi, oppure il mormone, anche lui a Bruxelles all’aeroporto in
quel giorno fatale, che però era stato anche già sopravvissuto a Boston
all’attentato della maratona, oppure quell’altro tipo che, sopravvissuto al
Bataclan si scopre essere stato già un sopravvissuto delle Torri Gemelle
nell’11 settembre. Altro che Alice nel Paese delle meraviglie! L’epoca del finto
terrorismo surrealista verrà un giorno studiata nei testi di sociologia.

La migliore
sintesi che ho letto di quanto successo a Londra, ed in piena sintonia con il
mio spirito, è quella formulata da Aldo Giannuli: â€œPer ora questo “attentato”
somiglia ad una azione terroristica come un canguro somiglia ad una stampante.”
 André Breton non avrebbe potuto
metterla giù meglio.

E’ quindi una
mera operazione psicologica nella guerra di percezione dove noi siamo le
vittime designate, condannate dalla nostra ignoranza rispetto alle tecniche di
manipolazione psicologica usate contro di noi. La nostra ignoranza è umiliante
quando inizialmente ne prendiamo coscienza, e parlo per esperienza personale,
ma diventa una colpa quando incapaci di sopportarne il fardello chiudiamo gli
occhi e ci rifiutiamo di capire il mondo che ci circonda, accontentandoci dei
miti diversivi e sedativi che ci distolgono dalla realtà. Non si è colpevoli
quando non si ha altra scelta che venire ingannati. Ma si diventa colpevoli
quando ci vengono fornite le informazioni per scoprire l’inganno, e per quieto
vivere noi però chiudiamo gli occhi e diveniamo complici dei nostri
ingannatori. Un consiglio spassionato: quando avvengono cose del genere,
SPEGNETE LA TELEVISIONE. Invitate i vostri amici e parenti a fare altrettanto.
Non dategli corda. Ignorateli. Vi garantisco che quando tutti giungessimo ad
ignorarli, quando scoprissero che gli indici d’ascolto televisivo scendono a
zero ogni volta che vi propongono questa roba, allora è la volta che questi eventi
finalmente la smetterebbero di accadere.

I fatti di Londra colpiscono
la nostra immaginazione perché l’immagine del parlamento britannico ci è
familiare più di altre. Provate a nella vostra mente a visualizzare l’immagine
del parlamento tedesco. O di quello italiano. Cosa vedete? Probabilmente nulla.
Però l’immagine del parlamento britannico vi è invece familiare, anche se
magari non siete mai stati a Londra. Non è curioso e forse anche un po’
perverso tutto ciò? Il fatto è che l’immagine del parlamento britannico vi è
stata mostrata infinite volte ed in tutte le salse, il cinema hollywoodista vi
ha pure mostrato immagini convincenti del parlamento inglese che esplode
realisticamente, come in 
V
come vendetta
, oppure in London
has fallen
. E gli stessi film hollywoodisti ci spiegano
peraltro, per colmo di beffa, come funzionino i cosiddetti attacchi false flag,
sotto falsa bandiera, eventi sceneggiati per attribuire ad altri le proprie
colpe, ma lo fanno in modo che quando poi lo stesso avviene nel mondo reale noi
non siamo più in grado di coglierne la realtà. Siamo quindi stati tutti
pre-programmati a reagire in modo emotivo e distorto alla notizia di un attacco
al parlamento inglese, perché nella nostra testa ci sono già tutte le immagini
e gli archetipi che ci occorrono per reagire esattamente come siamo stati
programmati a reagire. Ho spiegato con dovizia di esempi tutti i modi in cui il
cinema hollywoodista manipola i nostri cervelli nel mio libro Il Fondamentalismo Hollywoodista che potete trovare su
Amazon.it, un
autentico manuale di autodifesa nei confronti di questi abilissimi persuasori
occulti.

Nonostante
nessun editore abbia voluto pubblicarlo e nessun giornale abbia sinora voluto
parlarne, questo libro ha tuttavia rapidamente scalato le classifiche di
vendita di Amazon giungendo ad essere il quarto libro più venduto in Italia
nella categoria politica. E tuttavia ancora quasi nessuno ne parla, un segno
che nel paese c’è una porzione di lettori molto più sveglia di coloro che
pretendono di informarla.

Bene, ho
parlato già il triplo di quando volessi e gli argomenti che contano li ho solo
sfiorati. Quel vecchio e desueto trucchetto inventato dai fenici per
trasmettere informazioni, la scrittura, continua ad essere una forma più
efficiente del mezzo televisivo per fornire dati e ragionamenti approfonditi.
Quindi per oggi è tutto.

30
Marzo 2017

“Il fondamentalismo hollywoodista ovvero
l’invisibile ideologia dell’Occidente. Un’ideologia invisibile, che non si
dichiara, i cui testi sacri sono le migliaia e migliaia di film e telefilm che
veicolano i modi di pensare e di vedere il mondo dell’Occidente, caricandoli
quotidianamente in miliardi di cervelli. Così si forma la nostra visione del
mondo. Ma In quali modi i film prodotti da Hollywood modificano il nostro modo
di percepire ed interpretare la realtà? E in quale misura questo fenomeno è il
frutto di un preciso progetto ed in quale è invece solo la conseguenza del
conformismo agli stereotipi vigenti?”

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Vedi l”intervento di Roberto su PandoraTV: https://www.pandoratv.it/?p=15342

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