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I nemici della libertà di stampa

I nemici della libertà di stampa sono moltissimi, sapete? Molti di più di quanti ne conosca la nostra filosofia - o la nostra fede politica. [A. Gilioli]

I nemici della libertà di stampa
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29 Aprile 2017 - 06.25


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di Alessandro Gilioli

[right]«Esistono molti modi diversi per bruciare un libro:
e il mondo è pieno di gente
che corre su e giù con i fiammiferi accesi».
[/right]

[right](Ray Bradbury)[/right]

I nemici della libertà di stampa sono moltissimi, sapete? Molti di più di quanti ne conosca la nostra filosofia – o la nostra fede politica.

I nemici della libertà di stampa sono i mafiosi, certo, ma a volte pure i magistrati, gli uomini in divisa e ogni tanto perfino quelli in tonaca porporata.

I nemici della libertà di stampa sono quelli che vogliono imporre leggi speciali e diverse a seconda che un contenuto sia su carta o sul web.

I nemici della libertà della stampa sono le corporation del web che censurano contenuti facendo prevalere le loro private e arbitrarie policy sulle Costituzioni delle democrazie.

I nemici della libertà di stampa sono i paradisi fiscali che nascondono gelosamente patrimoni e reati, lontanissimi da ogni trasparenza, da ogni diritto di sapere la verità sui potenti del mondo.

I nemici della libertà della stampa sono i politici di tutti i partiti – tutti, tutti, tutti – che telefonano ai direttori e agli editori.

I nemici della libertà della stampa sono i politici che danno una notizia a un cronista oggi in cambio di un favore a lui o alla sua parte domani.

I nemici della libertà di stampa sono i politici che vogliono un tribunale per decidere quali news sono fake e quali no, che questo tribunale sia l”Agcom o una giuria popolare.

I nemici della libertà di stampa sono i politici, gli imprenditori e i potenti in genere che mandano le “diffide alla pubblicazione”, ogni giorno una diversa, se volete ci faccio una Treccani.

I nemici della libertà di stampa sono i politici, gli imprenditori e i potenti in genere che minacciano, annunciano o fanno querele temerarie o infondate – più del 90 per cento delle querele intentate contro i giornalisti alla fine sono tali.

I nemici della libertà di stampa sono i politici, gli imprenditori e i potenti in genere che minacciano, annunciano o fanno cause civili altrettanto temerarie o infondate, e per fermarli basterebbe imporre loro di pagare la cifra che hanno chiesto, se alla fine risulta che hanno torto.

I nemici della libertà di stampa sono gli editori che non coprono legalmente chi scrive sui loro giornali, assunto o precario che sia.

I nemici della libertà di stampa sono gli editori che non pagano i giornalisti e non si accorgono che così ammettono che i loro contenuti hanno valore zero, e poi pretendono di vendere dei contenuti che loro stessi reputano a valore zero.

I nemici della libertà di stampa sono gli editori che hanno interessi fuori dall”editoria e usano i loro giornali per le proprie aziende.

I nemici della libertà di stampa sono gli editori che nella loro veste di imprenditori individuano la soluzione politica o il partito politico più conveniente ai loro interessi e indirizzano la loro testata in quella direzione.

I nemici della libertà di stampa sono gli inserzionisti che con la forza dei loro soldi ricattano e mettono a tacere ogni notizia a loro sgradita.

I nemici della libertà di stampa sono i giornalisti che per carriera, timore, convenienza o reverenza si adeguano al potente di turno o semplicemente hanno paura ad andare contromano rispetto al loro ambiente.

I nemici della libertà di stampa sono i giornalisti che di fronte a un dato di realtà contrario ai loro pregiudizi o alla loro visione delle cose, invece di rifletterci lo ignorano, lo sminuiscono, lo negano.

I nemici della libertà di stampa sono i giornalisti che non frequentano autobus, bar, mercatini e marciapiedi ma salotti, corridoi damascati e poltrone in pelle di gente potente.

I nemici della libertà di stampa sono i giornalisti che non si fanno domande, che non sono curiosi, che non sono autocritici, che sono pigri.

I nemici della libertà di stampa sono i lettori (utenti, ascoltatori, spettatori etc) che non si fanno domande, che non sono curiosi, che non sono autocritici, che sono pigri.

I nemici della libertà di stampa sono i lettori (utenti, ascoltatori, spettatori etc) che vanno sempre in cerca della conferma del proprio pregiudizio, e i giornalisti che glielo offrono su un piatto d”argento, in una spirale senza fine verso il peggio.

I nemici della libertà di stampa siete voi che quando un”inchiesta giornalistica tocca un politico che odiate è oro colato, quando tocca un politico che amate invece è spazzatura, gossip, complotto e manovra.

I nemici della libertà di stampa sono tutti quelli che – giornalisti, editori, lettori, utenti – si convincono di ciò che a loro conviene e così credono di aver salvato la buona fede, l”onestà intellettuale.

I nemici della libertà sono questi e molti e moltissimi altri.

Ognuno guardi a se stesso, e ai suoi amici piuttosto che ai suoi avversari, se la libertà di stampa gli è davvero più amica di ogni altra cosa.

(27 aprile 2017)

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