ATF
di Giuseppe Masala.
E’ veramente difficile comprendere la logica di certe posizioni antitaliane e autorazziste prese dalle classi dirigenti nazionali. Chissà come si sono sedimentate nel corso della storia.
Certamente l’acme (prima della follia dell’avventura europoide) è stata quella dell’epoca fascista che portò sciagure. Paradossalmente il totale asservimento ai tedeschi e alla cultura nordica era mascherato da una glorificazione della nostra anima latina. Tutte balle, in realtà – e lo diceva anche Benedetto Croce – perché le élites (non solo quelle politiche) erano totalmente asservite, soggiogate e affascinate dalla cultura tedesca.
Ora, prive di qualsiasi memoria, queste élites irresponsabili si sono consegnate mani e piedi alla Germania di oggi. E non mi riferisco alle cose economiche in sé, ma ad una vera e propria sottomissione culturale e psicologica: ritengono che il nostro popolo sia inferiore antropologicamente ai popoli del Nord. Una pazzia. Ma una pazzia che nelle nostre élites ha anche un retropensiero egoistico: loro, e ripeto loro, si sentono europei. Ovvero facenti parte di quella prossima élite europea destinata a governare l’Europa finalmente unita politicamente e anche militarmente. Quindi qualsiasi decisione lesiva degli interessi del popolo italiano può essere presa nel nome di quell’Europa nascente e nell’interesse di quella élite chiamata a governarla e di cui essi faranno parte (nelle loro intenzioni e illusioni).
Certamente l’acme (prima della follia dell’avventura europoide) è stata quella dell’epoca fascista che portò sciagure. Paradossalmente il totale asservimento ai tedeschi e alla cultura nordica era mascherato da una glorificazione della nostra anima latina. Tutte balle, in realtà – e lo diceva anche Benedetto Croce – perché le élites (non solo quelle politiche) erano totalmente asservite, soggiogate e affascinate dalla cultura tedesca.
Ora, prive di qualsiasi memoria, queste élites irresponsabili si sono consegnate mani e piedi alla Germania di oggi. E non mi riferisco alle cose economiche in sé, ma ad una vera e propria sottomissione culturale e psicologica: ritengono che il nostro popolo sia inferiore antropologicamente ai popoli del Nord. Una pazzia. Ma una pazzia che nelle nostre élites ha anche un retropensiero egoistico: loro, e ripeto loro, si sentono europei. Ovvero facenti parte di quella prossima élite europea destinata a governare l’Europa finalmente unita politicamente e anche militarmente. Quindi qualsiasi decisione lesiva degli interessi del popolo italiano può essere presa nel nome di quell’Europa nascente e nell’interesse di quella élite chiamata a governarla e di cui essi faranno parte (nelle loro intenzioni e illusioni).
Poveri ignoranti. Non conoscono i popoli del Nord e tantomeno le loro classi dirigenti, in particolare quella tedesca. Quelle classi dirigenti non condivideranno mai nulla con nessuno. Tutto è già loro. E un mediterraneo anche se ricco sarà sempre un puzzone latino che non farà mai, mai, mai parte della classe dirigente che governerà la nascente Europa politica (nel malaugurato caso che nasca, ovviamente).
Roba da rimanere sconsolati dall’ingenuità delle nostre élites, così antitaliane, così autorazziste, così straccione e ignoranti. Rivaluto sempre più Cesare Borgia e Giovanni dalle Bande Nere. Ma qui si vedono solo controfigure di Ludovico il Moro e di Alfonso I° d’Este.