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Tera, un sistema per contrastare la disoccupazione

Un incentivo ai lavoratori: i Tera (Temporary Earnings Replacement Account), conti temporanei di integrazione al reddito, finanziati dai lavoratori stessi.

Tera, un sistema per contrastare la disoccupazione
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21 Maggio 2013 - 21.05


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di Giuseppe Bianchimani.

Perdere il lavoro può essere un’esperienza
sconvolgente. La maggior parte delle persone, conta sul proprio lavoro
per mantenere il proprio tenore di vita, e molti dal lavoro non ricavano
solo un reddito, ma anche un senso di realizzazione personale. Dati i milioni di disoccupati in Europa, soprattutto in Italia, e le conseguenze che tale fenomeno comporta, sembra opportuno discutere di nuove forme di sussidi alla disoccupazione,
creati secondo il metodo dei “nudges”(pungoli), ossia espedienti per
influenzare il comportamento delle persone nel modo desiderato. In tal
senso sarebbe ora che i legislatori europei avviassero un dibattito su
una riforma più ampia, che tenga conto della proposta lanciata da Jeff Kling.

L’economista
americano analizza a fondo il fenomeno, spiegando che le ragioni
fondamentali per le quali i lavoratori possono restare a lungo
disoccupati, sono due: una economica (non riescono a trovare lavoro),
l’altra psicologica (si rifiutano di accettare un’occupazione
scarsamente retribuita, pensando di poterne trovare un’altra con
compensi maggiori).

Per dare un incentivo ai lavoratori, Kling suggerisce di creare i Tera (temporary earnings replacement account), ovvero conti temporanei di integrazione al reddito.

Il
conto verrebbe finanziato dai lavoratori stessi durante i periodi più
prosperi, per essere poi utilizzato nelle fasi di difficoltà.

Nei periodi di disoccupazione, i lavoratori potrebbero usufruire di questi conti, oppure attingere dai sussidi tradizionali di disoccupazione, godendo così di una rete di sicurezza
più ampia a fronte dello stesso impiego di risorse pubbliche. Rispetto
ai sussidi tradizionali, i Tera dovrebbero ridurre la durata media dei
periodi di disoccupazione.

Come? I prelievi dai Tera, dovrebbero essere rimborsati attingendo dai redditi futuri, di conseguenza un lavoratore è più incentivato ad accettare un nuovo lavoro, poiché si parla dei suoi futuri risparmi.

Kling inoltre sostiene che la sua proposta ridurrà i licenziamenti,
suggerendo che le imprese si facciano carico: dei Tera per gli
individui con i redditi più bassi, del finanziamento delle assicurazioni
contro la perdita della retribuzione e delle assicurazioni sui rimborsi
dei prestiti. Il risultato sarebbe, secondo Kling, un collegamento più
diretto tra i licenziamenti e i costi diretti a carico delle imprese.

Le imprese sarebbero costrette a innalzare i salari,
per continuare ad attrarre i lavoratori, che in base a questa proposta,
sarebbero auto-assicurati contro la perdita di reddito.

I sussidi
di disoccupazione come si sa, presentano problemi di rischio morale,
poiché consentono ad un individuo di restare senza lavoro più  a lungo.
Ma se i lavoratori devono finanziare la disoccupazione temporanea,
usando il proprio denaro, accumulato in risparmi nel tempo attraverso i
Tera, potrebbero essere sicuramente più motivati a cercare lavoro.
Sicuramente più motivati, che se l’intero sussidio provenisse dalle
casse dello Stato.

Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/21/tera-sistema-efficace-per-contrastare-disoccupazione/600608/.

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