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Sulle pensioni si gioca lurido. Tutti i giorni

'E'' forse l''argomento su cui la menzogna viene spesa con più disinvoltura. Sia dall''impagabile preudo-premier di Pontassieve che da parte della stampa ''specializzata'''

Sulle pensioni si gioca lurido. Tutti i giorni
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18 Maggio 2015 - 04.56


ATF

da contropiano.org.



E” forse l”argomento su cui la menzogna viene spesa con più
disinvoltura. Sia dall”impagabile preudo-premier di Pontassieve, che da
parte della “stampa specializzata” in questioni economico-finanziarie.
E” un gioco facile, perché la materia è davvero complessa, e ben pochi
riescono a districarsi nella gran molte di dati e leggi. 


Renzi ha voluto provare, sul tema, a sfidare il buon senso di tutti
gli italiani, a cominciare dai giornalisti. In una dei diecimila
comizietti volanti con cui occupa tutti i media tutti i giorni (il
mistero è dove trovi il tempo di governare, ossia leggere dossier e
farsi un”idea informata di quel che il governo decide; probabilmente non
lo fa, e il governo evro è esercitato da altri) è riuscito a infilare
una perla davvero notevole: “Nessun pensionato perderà un centesimo.
Ma ora scriveremo una nuova norma che metterà il tasca il primo agosto
500 euro a 4 milioni di pensionati
“.


Il riferimento è al”ormai nota sentenza della Corte Costituzionale
che ha cancellato il blocco dell”indicizzazione alle pensioni superiori a
tre volte il minimo ( 1.486  euro
lordi, circa 1.200 euro netti al mese). Sulla stampa nazionale, e anche
su questo giornale, si era provato a fare due conti, arrivando a
quantificare in cifre piuttosto consistenti il rimborso dovuo – dovuto –
relativamente agli anni 2012, 2013 e 2014, con un effetto
“trascinamento” sulla consistenza attuale degli assegni pensionistici.
Come minimo, da 2.000 euro in su. Ora, anche un asino in aritmetica
elementare dovrebbe capire che se il governo restituisce 500 euro una
tantum -invece di (almeno) 2.000, e senza neanche contare l”aumento
derivante dal recupero dell”indicizzazione, tu stai togliendo (almeno)
1.500 euro a ognuno di quei quattro milioni di pensionati. Molto più di
un centesimo, no?


Ci fosse stato un giornalista mainstream che l”abbia fatto notare…
Tutti a ripetere a pappagallo stupido la frasetta di Renzi come se fosse
un grande regalo ai pensionati, invece che Рcome ̬ Рun furto che
disattende una sentenza della Consulta.


Al contrario, IlSole24Ore di oggi ricomincia con la solita
storia del bilancio Inps in passivo, per il quarto anno consecutivo,
dandone la colpa alle pensioni pubbliche e, pudicamente, alle “gestioni
speciali”. Un modo di non nominare le pensioni d”oro dei dirigenti
d”azienda (i “manager”, insomma), la cui cassa previdenziale privata è
andata molti anni fa in fallimento (straordinari questi “manager”; non
sanno gestire nemmeno se stessi); da allora i ricchi assegni mensili
vengono pagati dall”Inps, naturalmente senza che ci siano versamenti
contributivi adeguati a coprire questa spesa.


Sulle pensioni dei dipendenti pubblici il gioco è ancora più lurido, nel solco del nuovo ordine di scuderia (LEGGI QUI).
L”Inps, prima di assorbire l”Inpdap (con decreto del governo
Monti-Fornero) e le “gestioni speciali”, era assolutamente in attivo.
Perché si è venuto a creare un buco? Per una banale questione di
convenzione contabile. Gli accantonamenti per il Tfs (l”equivalente del
Tfr dei lavoratori dipendenti del settore privato) non venivano
effettuati, anno dopo anno, erché – era il ragionamento – “tanto è
sempre lo Stato che paga la liquidazione finale, quindi è inutile
accantonare qualcosa che resta comunque nel bilancio pubblico”. Insomma,
una partita di giro di cui non valeva la pena di occuparsi.


Al momento della fusione tra i due istituti di previdenza, però, quel
vuoto che nessuno aveva ritenuto necessario riempire anno dopo anno si è
“materializzato” nei conti Inps come un ammanco grandioso. 


Invece di presentarlo per quel che è – l”effetto perverso di una
privatizzazione strisciante del sistema previdenziale pubblico – la
stampa mainstream preferisce suonare la grancassa delle “pensoni
pubbliche” che causerebbero “buchi”.


Un gioco lurido, quasi quanto quello del premier che “hanno messo lì”.


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