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'F-35: uno dei più grandi sprechi della nostra storia, con l''avallo del Quirinale'

Con quei soldi si può detassare il lavoro, dar respiro alle PMI, far sentire ai piccoli commercianti che lo Stato è con loro. Senza doni alle multinazionali delle armi.

'F-35: uno dei più grandi sprechi della nostra storia, con l''avallo del Quirinale'
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11 Luglio 2013 - 23.28


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di Massimo Ragnedda.

Ogni famiglia, soprattutto in questo momento di gravi crisi economica, sa benissimo che per far quadrare il bilancio familiare si deve dare spazio alle priorità
e tagliare le cose superflue e non necessarie. Se una cosa superflua
una famiglia non può permettersela, la si elimina, perchè le priorità
sono altre. È uno dei principi basilari che ogni genitore conosce
benissimo.

Principio che governo ed esponenti della maggioranza
trasversale, sotto l’egida del presidente della Repubblica, sembrano
non conoscere
. In questo momento di gravissima crisi economica,
mentre moltissimi piccoli artigiani e piccoli commercianti sono
sommersi di tasse e non riescono a far fronte alle pretese dello Stato,
il governo e la maggioranza PD, PDL e Scelta Civica, pensano di usare
decine di miliardi di euro di soldi pubblici per acquistare inutili, difettosi e superflui aerei da guerra.
Ma le priorità, come tutti sanno, sono altre. Qualsiasi buon padre di
famiglia, trovandosi al governo del paese, avrebbe applicato il
principio delle priorità e lo avrebbe fatto perché ama la sua famiglia.
Qualsiasi madre dovendo governare il paese avrebbe capito subito che le
priorità sono bene altre. Lo avrebbero fatto non per fare un dispetto al
figlio che pretende il giocattolo difettoso e inutile, ma perchè sa
benissimo che mangiare, garantirgli un’istruzione e delle cure mediche,
in una sanità sempre più privata, sono le priorità.

Ogni buon genitore che amministra una famiglia sa che
comprare un giocattolo costoso e difettoso solo per far arricchire un
venditore straniero di armi, non è la priorità
. Ogni buon padre
avrebbe messo al centro il bene della famiglia; ogni madre avrebbe
avuto a cuore il futuro del figlio. Ogni persona di buon senso e in
buona fede avrebbe optato per la salvaguardia della famiglia e non del
venditore estero. Questo non sembra farlo il governo. Spendere 13 miliardi di euro (ma la cifra è destinata a salire sino a 15/20 miliardi di euro)
frutto delle tasse dei cittadini, del sacrificio di milioni di
pensionati e lavoratori, frutto  dell’asfissiante pressione fiscali su
piccole e medie imprese è semplicemente folle. Significa non avere a
cuore il bene della famiglia, significa non rispettare la nazione nel
nome della quale si dice di governare.

Stiamo parlando di uno dei più grandi sprechi di soldi pubblici della storia repubblicana.
Con quei soldi si può detassare il lavoro, dare respiro alle piccole e
medie imprese, far sentire ai piccoli commercianti che lo stato è con
loro. Non regalare quei soldi alle multinazionali delle armi, tra le
quali anche la Finmeccanica (partner di Lockheed-Martin attraverso la
controllata Alenia Aermacchi) significherebbe avere risorse per creare
150mila posti di lavoro per giovani, diminuire le tasse, migliorare il
servizio sanitario nazionale e aumentare le pensioni. Ci dicono che si
creeranno posti di lavoro.

Pensare di investire 15/20 miliardi di euro per 2.000 posti di lavoro è semplicemente una presa in giro. Con
gli stessi soldi, infatti, si possono aprire 3000 asili nido: pensate a
quanti posti di lavoro si creerebbero e all’utilità che ogni asilo
avrebbe. Una madre o un padre di famiglia non avrebbe dubbi su cosa
scegliere. Ma un padre e una madre di famiglia non hanno interessi
celati, se non quello di amare e proteggere la famiglia e dare un futuro
ai propri bambini. Con gli stessi soldi si potrebbero costruire 10
milioni di pannelli solari: pensate a quanti posti di lavoro si
potrebbero creare nell’energia pulita, oltre a dare un futuro meno
inquinato alle future generazioni. Ogni buon genitore non avrebbe dubbi,
ma il suo agire sarebbe dettato solo dall’amore per la famiglia e non
da altri oscuri motivi. Con gli stessi soldi si potrebbe dare un assegno
di disoccupazione a tutti i precari che hanno perso il lavoro. Anche in
questo caso: chi avrebbe dubbi su come gestire i soldi pubblici? Chi,
tra quelli che sono motivati da genuini e sani principi, avrebbe dubbi
su quali siano le priorità del nostro Paese ora?

È criminale, chiedo scusa per la durezza ma nessun altro aggettivo rende meglio l’idea, regalare i nostri soldi per comprare aerei da guerra (difettosi).
Ci sono priorità e l’occupazione, che ha raggiunto il picco massimo dal
1977 da quando la rilevazione statistica è stata inserita, è una di
queste.

Tutti gli altri paesi, viste le difficoltà economiche, hanno pensato di rivedere il programma:
l’Olanda ha avviato un’inchiesta parlamentare; la Danimarca e la Gran
Bretagna decideranno solo dopo il 2015; la Turchia ha rinviato
l’acquisto. Tutti ci ripensano, tranne l’Italia. Napolitano che presiede
il Consiglio supremo di Difesa ha preteso che fosse il governo (dove
c’è unanimità di vedute) a decidere sui caccia F-35 e non il parlamento.
Una decisione molto discutibile. Stefano Rodotà nutre
fortissimi dubbi, Costituzione alla mano, sul tentativo di Napolitano di
bloccare la discussione parlamentare
, dove SEL, M5S e alcuni esponenti del PD si dicono contrari al’acquisto, ricordando che siamo in una Repubblica parlamentare.

Ma, ahimè, non è Rodotà il nostro presidente della Repubblica.

Fonte: http://notizie.tiscali.it/socialnews/Ragnedda/8303/articoli/F-35-uno-dei-pi-grandi-sprechi-della-storia-repubblicana-con-l-avvallo-del-Quirinale.html.

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