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Gaza e asini-killer. Restiamo equini

'Siamo grati ai titolisti idioti dell''Occidente. Il concetto di asino killer: un autoritratto del giornalismo di fronte alle guerre. [Pino Cabras] - CON AGGIORNAMENTO'

Gaza e asini-killer. Restiamo equini
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20 Luglio 2014 - 21.19


ATF

di
Pino Cabras
.

Titolo
de
“L”Unione Sarda”
del 20 luglio 2014: «Gaza,
340 morti. Hamas usa gli asini-killer».

Chi si sente oltraggiato, oggi che la
strage di Gaza ha superato i 400 morti, vorrebbe rivolgersi al
criminale di guerra che governa Israele, Benjamin Netanyahu. Ma Bibi
è un soggetto troppo lontano. E poi non è solo colpa sua. Lui è
come al centro di un incrocio di strade che vanno in tante direzioni,
trovando complici e alleati in mezzo mondo, ognuno con il suo
contributo all”ingiustizia in Palestina. Al centro dell”incrocio non
ci arrivo, ma posso raggiungere qualcuno di questi complici, nelle
strade laterali. Se lo facesse ciascuno di noi ci sarebbe una
pressione insostenibile per chi tollera il regime più razzista di
questo secolo. La stragrande maggioranza delle redazioni degli organi
di informazione in Occidente ha deciso di essere complice della
strage. Ogni redazione deve essere raggiunta: da dove possiamo e come
possiamo. È alla nostra portata. Siamo lettori di un qualche
giornale, spettatori di un qualche telegiornale, ciascuno i suoi, a
Cagliari, a Modena, a Londra, ad Atlanta.

Avercela con Netanyahu diventa quasi un
concetto astratto, mentre posso avercela concretamente con il
titolista de “L”Unione Sarda” e
i suoi asini killer. Esattamente
nel giorno in cui l”esercito israeliano sterminava a sangue freddo
decine di famiglie, ne terrorizzava altre migliaia, e portava a
80mila gli sfollati, che faceva il giornale diretto da Anthony
Muroni? Ingannava i lettori, rovesciava totalmente la verità e
raccoglieva le peggiori mistificazioni dei portavoce della premiata
macelleria sionista.

Il
macabro conteggio del tiro a bersaglio, attribuibile alle armi letali
ultramoderne in mano ai soldati dello Stato ebraico, viene
maliziosamente accostato da “L”Unione Sarda” alla minaccia
ipotetica di un esercito arcaico che minaccia la civiltà con la sua
arretratezza rurale sul dorso di equini-kamikaze.

Eppure
dobbiamo essere grati al titolista idiota e alla redazione che gli dà
corda. Il concetto di “asino killer” è un autoritratto del
giornalismo occidentale di fronte alle guerre in corso. Un
giornalismo di asini che non studiano e non spiegano nulla, un
giornalismo di killer della verità.

Nel
giorno degli asini killer che volano, un giornalista vero, Khalid
Hamid, è stato ucciso a freddo dai soldati israeliani mentre
soccorreva alcuni feriti. “L”Unione Sarda” può
riscattarsi e raccontare la sua storia. Se non lo farà, tanto vale
che vilipenda fino in fondo il messaggio di Vittorio Arrigoni.
Restiamo equini.

AGGIORNAMENTO DEL 22 LUGLIO 2014.

Duecentocinquanta morti dopo, dobbiamo dare atto a L”Unione Sarda di aver impresso una
correzione di rotta notevole sull”interpretazione dei fatti di Gaza, come vedete dai titoli che riportiamo (prima pagina e pag. 13).

 Far notare la fregnaccia degli
asini-killer è servito. Un grazie agli amici che hanno scritto alla
redazione.

Continuate la pressione su tutte le redazioni. La verità non camminerà mai se si rimane inattivi. (p.c.)

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