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'Un''analisi di classe della crisi ucraina'

'La prima vera indagine sulle origini sociali della crisi ucraina. Una crisi in seno all''oligarchia che governava l''Ucraina, prima vittima del crollo del ''dollar standard'' '

'Un''analisi di classe della crisi ucraina'
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6 Agosto 2014 - 07.39


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di Viktor Shapinov.

Le origini sociali e di classe della crisi ucraina non sono state
indagate a fondo. L”attenzione si è concentrata principalmente
sull”aspetto politico degli eventi e si è permesso che la loro base
socioeconomica passasse in secondo piano. Quali sono state le forze di
classe dietro il rovesciamento del regime di Yanukovich, l”insediamento
di un nuovo regime a Kiev e l”ascesa degli anti-Maidan e del movimento
nel sud-est?

La crisi del capitalismo ucraino 

La crisi ucraina non è un fenomeno nazionale isolato. Per una serie di
motivi, l”Ucraina è stata “l”anello debole” ed è diventata la prima
vittima
del crollo del modello economico basato sulla regola del dollaro
come valuta di riserva mondiale
e sull”uso della domanda di credito al
consumo come meccanismo di crescita economica
[1]. 

L”economia ucraina è
stata tra le più vulnerabili nel contesto della crisi globale, questo ha
portato a una frattura nella classe dominante ed a un”aspra lotta che è
visibile da diversi mesi.  L”economia del capitalismo ucraino ha preso
forma dal collasso del complesso economico dell”Unione Sovietica, dalla
privatizzazione della proprietà collettiva e dall”integrazione nel
mercato globale. 

Questi processi hanno portato al degrado della
struttura economica della Repubblica Socialista Sovietica Ucraina
, che
era al decimo posto nella classifica mondiale dello sviluppo economico.
L”Ucraina in epoca sovietica aveva un”economia complessa e sviluppata in
cui avevano un ruolo di primo piano l”industria metalmeccanica e la
produzione di beni ad alto valore aggiunto.

L”integrazione nel mercato globale ha portato al crollo dei settori ad
alta tecnologia

«Mentre l”economia dell”URSS era orientata alla
soddisfazione dei bisogni di produzione e consumo personale interno e
sviluppata in maniera più o meno rifinita, l”economia capitalistica
ucraina è stata “formattata”
in base alle richieste della divisione
mondiale del lavoro. La vittima principale di questo processo è stata la
produzione ad alta specializzazione – la costruzione di macchinari,
l”industria leggera, la creazione di congegni meccanici, strumenti e
radio-elettronica e la produzione di turbine, velivoli e automobili» [2]. 

Dopo la distruzione della produzione complessa, il ruolo giocato dal
settore delle materie prime destinate all”esportazione e da settori con
un basso livello di valore aggiunto ha guadagnato un”importanza
catastroficamente elevata. 

Gli imprenditori di questi settori hanno
costituito un livello dell”oligarchia che ha controllato l”insieme
dell”economia
del paese attraverso quasi l”intero periodo
dell”«indipendenza». Questo livello, orientato verso la produzione di
materie prime da esportare, ha sfruttato in maniera spietata il
potenziale produttivo ereditato dall”URSS. Grazie alla sua posizione
economica, l”oligarchia ucraina non solo non si è interessata allo
sviluppo del mercato interno ma, in molti casi, ha anche avuto un
atteggiamento predatorio nei confronti delle sue stesse attività
produttive, preferendo esportare capitali verso i paradisi fiscali
anziché usarli per sviluppare la produzione. Un totale di più di 165
miliardi di dollari è stato fatto uscire dall”Ucraina e investito
offshore
. [3] 

Il modello economico di esportazione periferica ha una
natura “cannibale” ed è basato sull”esaurimento di ciò che è stato
ereditato dall”Unione Sovietica. 

Anche prima dell”inizio della crisi
globale, la metallurgia ferrosa – la “locomotiva” dell”economia
periferica ucraina che costituiva il 40-50% delle esportazioni – ha
mostrato “evidenti fragilità strutturali: tecnologie obsolete, alta
intensità di manodopera (produrre una tonnellata di acciaio in Ucraina
richiedeva 52,8 ore lavorative, contro le 38,1 della Russia e le 16,8
della Germania), alto consumo energetico e dipendenza da fonti
energetiche estere (soprattutto russe). 

Finché i prezzi erano alti
queste debolezze non avevano un”importanza decisiva, ma il peggioramento
della congiuntura le ha rese una seria minaccia. 

“Gli altri settori
competitivi dell”economia Ucraina – la produzione agricola (in parte,
colture ad uso industriale), l”industria chimica (principalmente la
produzione di fertilizzanti minerali) e l”industria estrattiva (metalli
ferrosi e carbone)- riguardavano principalmente i materiali grezzi ed
erano diretti all”esportazione. A causa della limitatezza del mercato
interno, i settori produttivi rimanenti (con l”eccezione dell”industria
agroalimentare) si sono sviluppati solo ai fini di rifornire i settori
volti all”esportazione. In linea di massima queste aree dell”economia
erano quelle caratterizzate dai salari e dai saggi di profitto più
bassi. [4] 

Col declino della produzione nazionale nei comparti diversi
da quello delle materie prime destinate all”esportazione, è cresciuta la
dipendenza dall”importazione
. La fetta rappresentata dai beni di
produzione ucraina nella bilancia commerciale è crollata, mentre sono
aumentate le importazioni. Dalla metà degli anni 2000 le importazioni
hanno superato le esportazioni [5]. 

La differenza è stata compensata da
una crescita del debito estero, sia pubblico che societario
.[6] 

Con la
crisi globale
cominciata nel 2008 la domanda rispetto alle esportazioni
ucraine è tendenzialmente caduta, mentre il prezzo delle importazioni è
cresciuto contemporaneamente all”aumento della dipendenza dai beni
importati. Il modello di capitalismo ucraino è crollato.

La crisi e la frattura nella classe dominante

La crisi crescente ha creato una grave lotta interna alla classe
dominante
. In quel momento il gruppo di punta in quella classe – una
dozzina di miliardari
– era già pronto all”integrazione nelle élite
mondiali
e cercava un modo per “accreditare” i suoi capitali in
Occidente. Tali miliardari avevano accumulato capitali sufficienti a
essere trasformati in attività finanziarie e industriali in Occidente,
mentre la crescente crisi sistemica in Ucraina aveva reso il paese non
più attraente per i grandi affari. 

Il mezzo usato per legittimare questo
passaggio è stata la cosiddetta “Eurointegrazione”, attraverso cui i
miliardari ucraini, in cambio della fine del protezionismo interno e
della resa ai monopoli internazionali, furono riconosciuti dall”Europa.
Il fatto che il prezzo sarebbe stato la distruzione di vari settori
produttivi
e una nuova spirale di deindustrializzazione, con
un”inevitabile crescita della disoccupazione e di altre problematiche
sociali, non ha preoccupato minimamente questo gruppo di punta della
classe dominante. [7] 

Gli oligarchi di medio e basso livello, che
vedevano ancora l”Ucraina come un”arena in cui poter fare affari e che
non avevano capitali sufficienti all”integrazione nelle élite mondiali
svilupparono una tiepida resistenza a questo processo. Costoro non
avevano ancora sfruttato appieno tutte le opportunità offerte
dall”Ucraina “indipendente” ai fini di essere promossi nella “serie A”
dei miliardari; di conseguenza, erano riluttanti ad accettare una resa
completa del mercato interno ai “partner” europei
. [8] 

Per un certo
periodo la leadership del paese, nella persona di Victor Yanukovich, il
presidente eletto nel 2010, ha oscillato tra il “partito dei miliardari”
e il “partito dei milionari”
, aspirando a una versione
dell””Eurointegrazione” che potesse soddisfare entrambi gli
schieramenti. 

L”esito è stato che Yanukovich fu costretto a respingere
la sottoscrizione già programmata a Vilnius a dicembre del 2013 di un
accordo su una zona di libero scambio, poiché l”accordo minacciava gli
interessi economici di un”importante parte della borghesia ed avrebbe
avuto conseguenze sociali catastrofiche. Inoltre dietro il bisogno di un
processo di “integrazione” c”era un”impellente necessità di crediti, i
quali sarebbero potuti venire solo dalle organizzazioni finanziarie
internazionali (il Fondo Monetario Internazionale) o dalla Federazione
Russa. 

A differenza dell”FMI, la Russia non ha posto come condizione per
fornire crediti l”attuazione di riforme antisociali
: Questo ha fatto
propendere Yanukovich per un rinvio della sottoscrizione di un accordo
di associazione con l”Unione europea e dell”accordo sul libero scambio.
La reazione del “partito dei miliardari”, che avevano scommesso
sull”integrazione con l”Europa, è diventata Euromaidan.

Euromaidan: i fomentatori, il nucleo, la base sociale

Nella fase iniziale di Euromaidan, la partecipazione delle masse
popolari era minima
. I primi giorni erano presenti principalmente
impiegati ed attivisti delle ONG filo-occidentali e membri di gruppi
neonazisti
(l”organizzazione Svoboda [“Libertà”] ed altre forze che in
seguito avrebbero formato il Settore Destro). 

Euromaidan ha assunto un
carattere genuinamente di massa solo dopo che i dimostranti sono stati
sgomberati da piazza Maidan la notte del 30 novembre 2013. L”assalto fu
mostrato dal vivo su tutti i canali televisivi controllati dagli
oligarchi. In seguito i loro telegiornali mostrarono video a ripetizione
con persone picchiate, con le teste insanguinate e così via. 

Gli
spettatori furono costretti a subire un fuoco di fila propagandistico,
con un”informazione finalizzata a indurre i cittadini a partecipare alle
proteste
. Un esempio fu la notizia che uno studente era stato ucciso
dall”esercito
durante lo sgombero della piazza il 30 novembre. Si scoprì
più tardi che lo studente aveva semplicemente preso una pausa di
qualche giorni in compagnia dei suoi amici nazionalisti e non si era
messo in contatto con la famiglia. 

Simili disinformazioni provocatorie
sono state ripetutamente mandate in onda e sfruttate ogni volta dai
media degli oligarchi. Non sono stati usati solo i canali televisivi
controllati dagli oligarchi per mobilitare le masse di residenti a Kiev a
partecipare alle adunate della domenica, chiamate “veglie”, a Maidan.
E”stata condotta una campagna ampia e ben finanziata di agitazione; ha
incluso il volantinaggio con appelli a recarsi a Maidan in ogni buca
delle lettere a Kiev, una città di 4 milioni di abitanti

La forza
egemone
di Maidan, presente costantemente e attiva negli scontri armati
con le forze dell”ordine, era costituita da militanti neonazisti
(provenienti soprattutto dalle curve degli stadi di calcio) e da gente
senza arte né parte venuta dalle regioni centrali e occidentali del
paese. Per diversi mesi queste persone hanno vissuto a Maidan, dove gli
venivano forniti cibo e denaro. Questo testimonia il finanziamento ben
organizzato di Maidan da parte dell”oligarchia ucraina

Questo
finanziamento è stato dato attraverso i tre partiti parlamentari di
opposizione
e attraverso le ONG. E” anche andato direttamente ai gruppi
paramilitari neonazisti

Già a dicembre la tendenza nazionalista e
ideologica del movimento di Maidan era visibile chiaramente. Come ha
fatto notare la coalizione di sinistra Borotba (“Lotta”): Un successo
indubbio dei nazionalisti è stato il fatto che, grazie al loro alto
livello di attività, sono riusciti a imporre la loro leadership
ideologica sull”Euromaidan. Ne sono prova gli slogan che sono diventati
parole d”ordine per le masse di gente che si aduna in piazza e per gli
attivisti. Questi slogan includono il grido “Gloria all”Ucraina – gloria
agli eroi”
, che assieme al saluto romano costituiva il saluto
dell”Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini nel 1941

Altri slogan
simili sono “Gloria alla nazione – morte ai suoi nemici!” e “L”Ucraina
sopra a tutto!”
(traduzione del tedesco “Deutschland über alles”). 

Gli
altri partiti d”opposizione semplicemente non sono stati capaci di avere
una linea politica chiara e di avere slogan forti, così i settori
liberali d”opposizione hanno accettato gli slogan nazionalisti e
l”agenda politica nazionalista
… 

Timidi tentativi da parte dell”ala
liberale della protesta di sfuggire al controllo ideologico dei
nazionalisti, per esempio urlando frasi più politicamente corrette al
posto di “Morte ai nemici!” sono generalmente sfociati in un
fallimento.. Non solo perché le organizzazioni nazionaliste hanno una
particolare capacità di attrarre un seguito di massa attivo e
ideologicamente appassionato, ma anche perché la maggioranza liberale
nelle proteste ha fallito nel proporre un qualsiasi piano d”azione
chiaro. In una simile situazione i nazionalisti, essendo gli elementi
più attivi e radicali, hanno incarnato l”immagine dell”avanguardia
dell”intero movimento. [9]

Un ulteriore segno della posizione dominante dell”ultradestra è stata
la distruzione da parte degli attivisti di Euromaidan del monumento a
Vladimir I. Lenin
di Piazza Bessarabia. Quest”atto barbarico non è stato
condannato dall”ala liberale di Maidan. Frammenti del monumento sono
stati mostrati sul podio di Maidan, con le urla d”approvazione della
folla. [10] 

La direzione anti-sinistra e anti-comunista del movimento
Maidan è stata evidente nel pestaggio di due attivisti di Borotba, i
fratelli Levin, che avevano tenuto un picchetto sindacale vicino Maidan.
Pare che i due fratelli avessero una bandiera rossa. Dal podio è venuta
la richiesta di fargliela pagare.[11] 

A dirigere la rappresaglia, il
deputato di Svoboda Igor Miroshnichenko. A gennaio, il contenuto ideologico e
politico di Maidan sarebbe stato ovvio per qualsiasi osservatore senza
pregiudizi.[12]

All”epoca, abbiamo definito ciò che stava succedendo
come “una rivolta liberal-nazionalista con visibile e crescente
partecipazione da parte di elementi dichiaratamente nazisti del Settore
Destro”
[13].

Il nocciolo duro di Maidan era quindi costituito da
neonazisti e attivisti dei partiti politici d”opposizione
. Chi, allora,
costituiva la “carne” di Euromaidan? 

Chi erano le migliaia di persone
che supportavano il movimento? 

Dei partecipanti alle manifestazioni,
circa la metà erano attivisti provenienti da altre regioni. Tra quelli
che hanno risposto a un sondaggio, il 50% era di Kiev e il 50% era
venuto a Maidan da altre regioni. 

Di questi ultimi, il 52% proveniva
dall”Ucraina occidentale, il 31% dalle province centrali e solo il 17%
dal sud-est-[14]. 

Di quelli che stavano costantemente in piazza il 17%
era imprenditore, un numero esageratamente alto. Esageratamente pochi,
invece, erano i russofoni, il 16%, rispetto al loro 40-50% nella società
ucraina nel suo complesso.[15] 

Ci si può fare un”idea chiara della
fisionomia sociale di Maidan guardando al fatto che tra i “cento del
Paradiso” che sono morti non c”è un singolo lavoratore. [16]

Euromaidan è quindi un movimento avviato e controllato dagli oligarchi
di primo piano
. La sua base politica è costituita da nazionalisti
radicali
ed in misura minore da liberali filo-occidentali, mentre la sua
base sociale è formata da piccolo-borghesi ed elementi sottoproletari.

Al contrario, il movimento di resistenza nel sud-est è più proletario
nella sua composizione, come hanno notato osservatori indipendenti. Non è
un caso che la resistenza alla junta di oligarchi e nazisti che ha
preso il potere grazie a Maidan sia maturata nelle regioni più
sviluppate dal punto di vista industriale, dove la maggioranza della
popolazione è costituita dalla classe operaia.

Note


[1] Per un”analisi più dettagliata, si veda il nostro documento
Mirovoykrizis i ukrainskiy periferiynyy kapitalizm (“La crisi globale e il
capitalismo periferico ucraino”), scritto prima degli eventi di Maidan e
consultabile su http://liva.com.ua/crisis-report.html.

[2] Viktor Shapinov. Neoliberal’nyy tupik dlya Ukrainy (“Un vicolo cieco neoliberale per l”Ucraina”) http://liva.com.ua/dead-end.html.

[3] Circa il 90% degli investimenti esteri diretti dell”Ucraina è
andato a Cipro. Questo paese è anche l”origine dell”80-90% degli
investimenti esteri diretti che arrivano in Ucraina. Questo denaro non
è, infatti, investimento estero, bensì semplicemente rappresenta i fondi
che sono stati portati fuori dall”Ucraina ed in un secondo momento
tornano indietro. Durante il decennio del 2000, gli investimento
offshore a Cipro hanno fornito un modo comodo per l”oligarchia ucraina
di evitare il pagamento delle tasse. Nel 2012 l”investimento estero
diretto totale ammontava a 6 miliardi di dollari, mentre il totale dei
trasferimenti di denaro da individui privati (principalmente
trasferimenti di denaro da lavoratori migranti alle loro famiglie)
arrivava a 7 miliardi e mezzo di dollari. I lavoratori dipendenti hanno
quindi investito più soldi nell”economia del paese rispetto alla
borghesia (vedi, per esempio http://dt.ua/ECONOMICS/suma-groshovih-perekaziv-zarobitchan-vpershe-perevischila-obsyag-inozemnih-investiciy-119740_.html )

[4] Viktor Shapinov. Neoliberal’nyy tupik dlya Ukrainy (“Un vicolo cieco neoliberale per l”Ucraina”). 

[5] Ibid.

[6] Dinamiche della bilancia dei pagamenti dell”Ucraina: 1999: +$1.658
miliardi;   2000: +$1.481 miliardi;   2001: +$1.402 miliardi;   2002: +$3.173
miliardi;    2003: +$2.891 miliardi;    2004: +$6.909 miliardi;    2005: +$2.531
miliardi;    2006: –$1.617 miliardi;    2007: –$5.272 miliardi;    2008: –$12.763
miliardi;    2009: –$1.732 miliardi;    2010: –$3.018 miliardi;    2011: –$10.245
miliardi;   2012: –$14.761 miliardi;    2013 (primi sei mesi): –$3.742 miliardi.

Dinamiche del debito estero lordo dell”Ucraina (statale e privato): 1
gennaio 2004: $23.811 miliardi;    1 gennaio 2005: $30.647 miliardi;    1
gennaio 2006: $38.633 miliardi;    1 gennaio 2007: $54.512 miliardi;    1
gennaio 2008: $82.663 miliardi;    1 gennaio 2009: $101.654 miliardi;    1
gennaio 2010: $103.396 miliardi;    1 gennaio 2011: $117.345 miliardi;    1
gennaio 2012: $126.236 miliardi;    1 gennaio 2013: $135.065 miliardi;    4
gennaio 2013: $136.277 miliardi.

[7] Per le conseguenze dell”integrazione economica con l”Unione
Europea, si veda il report Mirovoykrizis i
ukrainskiy periferiynyy kapitalizm
(“La crisi globale e il capitalismo
periferico ucraino”), scritto prima degli eventi di Maidan e
consultabile su http://liva.com.ua/crisis-report.html.

[8]”Per un lungo periodo gli oligarchi hanno determinato il carattere
interno del sistema statale. Ma a un certo punto sono giunti alla
conclusione di aver preso tutto ciò che si poteva prendere dall”Ucraina
indipendente ed ormai erano tra i super-ricchi del mondo. Da questo
punto in poi hanno affrontato la questione di come conservare ciò che
avevano conquistato ”attraverso un duro lavoro”. Gestire ciò nei confini
del loro paese sembrava loro irrealistico, poiché in ogni momento un
determinato, imprevedibile leader carismatico o partito avrebbe potuto
prendere il potere e dichiarare una ripubblicizzazione… Per evitare un
simile sviluppo, gli oligarchi hanno stretto un tacito accordo per
”consegnare” la sovranità dell”Ucraina per ”stare al sicuro” nelle
strutture europee. In cambio, esse avrebbero assicurato l”applicazione
sul territorio ucraino delle leggi di difesa economica e sociale che
garantiscono l”inviolabilità della proprietà sul territorio europeo. Gli
oligarchi hanno provato ad avviare questo processo con la
sottoscrizione di un accordo di associazione con l”Unione Europea.”
Dmitriy Vydrin, Evromaydan – bunt milliarderov protiv millionerov
(“Euromaidan – una rivolta di miliardari contro i milionari”) http://glagol.in.ua/2014/01/23/dmitriy-vyidrin-evromaydan-bunt-milliarderov-protiv-millionerov/#ixzz2yHYP6PXR.

[9] Vedi Sergey Kirichuk.  Aktivnoe uchastie natsionalistov –
klyuchevoy faktor padeniya populyarnosti Maydana
(“La partecipazione attiva
dei nazionalisti- il fattore chiave nel declino della popolarità di
Maidan”) http://borotba.org/sergei-kirichuk-uchastie-nacionalistov-factor-padeniya-populyarnosti-maidana.html.

[10] La notizia della distruzione barbarica del monumento a Vladimir I. Lenin
“non ha incontrato la condanna dei leader di Maidan”, ha scritto Borotba
all”epoca. “Al contrario, gli oppositori liberali stanno sostenendo i
loro fratelli adottivi neonazisti. Come è evidente, il volto ideologico
di Maidan non è determinato dal settore liberale dell”opposizione, ma
dalle forze di estrema destra, neonaziste” (http://borotba.org/oni-mogut-unichtojit-pamyatnik-no-ne-ideyu.html). Dal podio, il deputato del partito di ultradestra Svoboda Andrey Ilenko ha mostrato frammenti del monumento (http://podrobnosti.ua/society/2013/12/08/946901.html?cid=5408279).

[12] SI legga, per esempio, quest”articolo su The Nation: http://www.thenation.com/article/178013/ukrainian-nationalism-heart-euromaidan#.

[14] Sondaggio condotto dalla fondazione Iniziativa Democratica il 6 febbraio http://www.dif.org.ua/ua/polls/2014_polls/vid-maidanu-taboru-do-maidan.htm

[15] Ibid

[16]”Un”altra caratteristica importante della lista di
vittime è che tra i morti, praticamente nessuno apparteneva alla classe
lavoratrice o lavorava in grandi ditte industriali… Questo fatto, che
la punta avanzata della violenza rivoluzionaria di Euromaidan sia
formata da membri del sottoproletariato e dell”intellighenzia (la
”classe creativa”), assieme a persone di province remote che ad essi si
sono uniti, riflette la differenza fondamentale tra le strutture sociali
tra l”Ucraina orientale e quella occidentale, una differenza che si
sovrappone alle differenze di mentalità tra le due parti del paese” (http://kavpolit.com/articles/litso_pogibshego_majdana-1526/).

* Di Viktor Shapinov, tradotto dal sito ucraino Liva (La sinistra), tradotto da Renfrey Clarke per Links International Journal of Socialist Renewal

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