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1939-2014, un primo settembre di guerra in Europa

'Come 75 anni fa, 1° settembre di guerra accende il Vecchio Continente. Ma i ''liberatori'' di allora sono i provocatori di oggi (perché la Russia ha ragione) [Vito Biolchini]'

1939-2014, un primo settembre di guerra in Europa
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1 Settembre 2014 - 15.13


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di Vito Biolchini.


Da qualche settimana il mondo ricorda i cento anni dallo scoppio
della prima guerra mondiale, “l’inutile strage”. Ma oggi, primo
settembre, il pensiero corre al secondo atto di quel conflitto che,
divampato 75 anni fa, fu soprattutto europeo. Papa Francesco lo ha detto
senza mezzi termini (“E’ iniziata la terza guerra mondiale”) aprendoci
gli occhi su un conflitto planetario che si basa su un nuovo paradigma: è
una “guerra a pezzi”.

Palestina, Siria, Iraq, Ucraina e Libia sono i
fronti più drammatici e a noi più vicini, che potrebbero in poche mosse
riunificarsi con esiti imprevedibili.

Chi ha vissuto l’adolescenza negli anni che anticiparono la caduta
del muro di Berlino non può non ricordare il clima di tragedia imminente
legato alla corsa agli armamenti (soprattutto nucleari) e le tante
mobilitazioni anche giovanili che contrassegnarono quel periodo: la pace
allora era ancora un valore. Oggi invece di pace (proprio intesa come
assenza di conflitti armati) non si parla più.

Ci siamo assuefatti alla
guerra permanente iniziata soprattutto con l’aggressione occidentale
all’Iraq, con l’ignobile farsa delle armi di distruzione di massa mai
trovate, poi con il conflitto in Afghanistan, un disastro provocato
dagli Usa e dai paesi occidentali senza alcuna reale giustificazione.

Oggi fra tutte le guerre in corso quella ucraina è la più
sconcertante, soprattutto per come viene raccontata dai nostri media.
Ieri è stato confortante leggere Giovanni Sartori sull’inserto Lettura del Corriere della Sera, nell’articolo “Il grande balzo all’indietro”, affermare chiaramente che

Quando l’Unione Sovietica si azzardò a lambire Cuba, la zona di
influenza degli Stati Uniti, tutti saltarono addosso a Cuba, tutti
appoggiarono la reazione del presidente Kennedy. Eppure Cuba era uno
Stato sovrano, libero di installare postazioni di missili nell’ambito
del proprio territorio e nei limiti delle proprie acque territoriali.
Ogni grande Stato ha diritto a un suo spazio di sicurezza. Oggi stiamo
invece assistendo a una Unione Europea sempre più ingorda, appunto, di
spazio sul quale agire e intervenire e che vorrebbe imporre alla Russia
di lasciarsi portare via l’Ucraina che parla il russo.
Come dicevo,
l’Unione Europea cerca sempre più spazio per la propria burocrazia. Ora
pretende di arrivare sino ai confini della Russia. Con le pistole, si
badi bene, pressoché scariche. Anche così non tollera nemmeno più zone
cuscinetto, zone di rispetto.

Tutto vero, se non fosse solo che l’Unione Europea di cui parla Sartori
è quella eterodiretta dagli Stati Uniti, è quella dei paesi orientali
che, per motivi storici facilmente comprensibili ma per niente
sottoscrivibili, ora cercano di mettere oltremodo in difficoltà la
Russia trascinando con sé l’intero continente e puntando a sottomettere
l’Unione Europea al dominio della Nato, e dunque degli Usa.

Paesi che si
sono “ribellati” grazie a poderosi aiuti americani, non certo
disinteressati.

Che la Ue debba avere rapporti di buon vicinato con la Russia
dovrebbe essere quasi scontato, se non fosse che il nostro continente
viene visto dagli Usa come una sorta di cortile di casa dove far
scoppiare contraddizioni che rischiano di essere letali per l’Europa.

Da qui l’appiattimento dell’opinione pubblica italiana, incapace di
riconoscere le ragioni della Russia e di prendere le distanze
dall’aggressività dei paesi orientali dell’Unione Europea, ampiamente
sobillati dagli Usa.

I liberatori di 75 anni fa oggi sono propagatori di guerra e
disordine
. L’Europa non è la Nato, e gli interessi dell’Europa non sono
quelli degli Usa. È questo il vero salto in avanti che l’Ue deve fare se
non vuole disgregarsi sotto i colpi della crisi e dell’instabilità
geopolitica.

Dopo 75 anni, l’Europa rivive un 1° settembre di guerra. L’impegno
per porre fine ai conflitti armati Ã¨ una urgenza non più rinviabile.

Fonte:  http://www.vitobiolchini.it/2014/09/01/come-nel-1939-1-settembre-di-guerra-in-europa-ma-i-liberatori-di-allora-sono-i-provocatori-di-oggi-perche-la-russia-ha-ragione/.

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