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di Paul Craig Roberts.
Tradotto da ComeDonChisciotte.
Una gran parte degli americani vive in un mondo tutto suo, un mondo
di miti, che rende immuni dai fatti reali. Molti si arrabbiano quando si
vedono sbattute in faccia certe informazioni che sono in contrasto con i
loro preconcetti. Ho
cominciato a rendermene conto già all”epoca della carta stampata e delle
lettere, poi la mia convinzione è stata confermata anche leggendo le
e-mail e i commenti nelle sezioni dei siti Web.
Sia
le lettere che le e-mail servono a permettere ad un lettore di sfogarsi
e di criticare apertamente lo scrittore, ma i commenti riportati sui
siti Web permettono ai lettori di condividere la loro personale
indignazione con tutti i lettori, oltre che con lo scrittore, ma
permettono anche che tutti si possano coalizzare insieme per sputtanare
lo scrittore.
Di uno si dice che sia uno stupratore, e dell”altro che abbia dato una mano a rubare dei documenti.
Non ho mai capito a cosa serva, veramente, la sezione dedicata ai commenti. I commenti invariabilmente, sia che vogliano lodare o disprezzare il lavoro degli scrittori, sono una serie di battibecchi tra soggetti che discutono, il più delle volte, su argomenti su cui sono scarsamente informati.
Ho sentito dire che i siti lasciano aperte queste sezioni di commento per attrarre più lettori e per aumentare le visite o gli “hit” che fanno alzare la vendibilità del sito per gli inserzionisti. Tuttavia, Information Clearing House, per esempio, non pubblica nessun annuncio a pagamento e i commenti sugli articoli pubblicati su OpEdNews sono solo una piccola percentuale, l”1%, dei lettori dell”articolo. Pertanto, concludo che queste ragioni per tenere aperte le sezioni dei commenti sono irrazionali.
C”è chi dice che la sezione dei commenti è come le “lettere al direttore” dei giornali, dove i lettori possono dire la loro. Ma gli editori della carta stampata potevano recensire le lettere e pubblicare solo quelle poche che veramente avevano qualcosa da dire. Questo però non è il caso dei post inseriti nella sezione dei commenti del sito dove qualsiasi sciocco e qualsiasi voce ha libero accesso a tutta l”audience dello scrittore.
Non sto dicendo che la soluzione adottata dagli editori della carta stampata fosse perfetta, e l”intento di queste righe non è assolutamente una condanna per tutti coloro che commentano gli articoli. Il punto è che queste sezioni di commento dovrebbero esprimere una conoscenza più approfondita, una maggior disciplina, da parte di menti più aperte, ma spesso non è così.
Ci vuole un sacco di tempo per scrivere un articolo che sia leggibile e
sappia esprimere nuove informazioni e analisi da una prospettiva
diversa da quella dell”opinione pubblica prevalente, ma basta solo un attimo per coprire tutto di fango e di mistificazioni.
Le voci dei commentatori (di quelli infiltrati) spesso nascondono la loro vera identità con dei nicknames ed il loro approccio più comune è un attacco a quello che l”autore ha da dire, con un attacco personale, sul privato dello scrittore. Per esempio, in questi commenti io vengo “smascherato” – nei siti progressisti e di sinistra – come uno che ha lavorato per l”amministrazione del-diavolo-Reagan e, quindi, sono inaffidabile. Dall”altra parte vengo “descritto” come uno dell”ala sinistra che pubblica su CounterPunch. Questi unmaskings-smascheramenti degli scrittori aiutano solo quelli che non vogliono far arrivare al pubblico informazioni che non combaciano con i loro preconcetti che vogliono ignorare altre informazioni.
Certi siti espongono se stessi e i loro scrittori a attacchi di
qualsiasi tipo. Il fatto che RT abbia una sezione commenti è
inesplicabile, perché in questo modo presta il fianco a commenti e
contraddittori con infiltrati governativi. Qual è il motivo per cui un
sito si deve sconfessare da solo? Infatti i siti che hanno una sezione
commenti permettono che interessi particolari di organizzazioni
politiche sotto-taglino l”importanza dei loro propri articoli e (la
credibilità ) dei loro scrittori. Ci sono persino certi siti che
permettono a lettori anonimi, le cui credenziali sono sconosciute, di
dare un giudizio sul sito stesso. Dato che partecipano solo pochi
lettori, la classificazione del sito può essere determinata da una
manciata di persone sconosciute.
Così come denuncio la disonestà di presidenti, funzionari governativi, press-titutes, polizia e banchieri e ne chiedo conto, denuncio la disonestà degli infiltrati e dei loro simili e li invito a giustificarsi.
Quest”anno in parecchi articoli ho fatto notare che le continue e aggressive bugie di Washington sulla Russia e sulle intenzioni di Putin, che il colpo di stato appoggiato da Washington nel rovesciare il governo ucraino eletto per instaurare dei burattini di Washington, e che la forzatura sulla NATO fino ad una frenesia militare contro la Russia siano state tutte azioni sconsiderate e pericolose che potrebbero portare ad una guerra nucleare.
I commenti degli infiltrati servono a minimizzare questa preoccupazione, come se fossero vaneggiamenti di una persona squilibrata, caduta vittima di presagi di sventura e di diffidenza nei confronti del suo governo. La guerra nucleare, hanno detto, è irrazionale e, pertanto, non potrebbe accadere, sono i profeti di sventura che devono essere tutti ignorati.
Questo nonostante i fatti concreti che dimostrano che i neoconservatori sono sostenitori delle armi nucleari e del loro impiego, oltre al fatto che la maggioranza degli americani sia stata convinta dalla loro propaganda che Putin è un “delinquente” e che è “peggio di Hitler“, e che il New York Times scrive che “gli USA stanno lavorando per un grande Rinnovamento delle Armi Nucleariâ€.
Sono contento che Noam Chomsky, una persona intelligente e
percettiva, che è stata a lungo la coscienza morale dell”America, sia al
mio fianco nella schiera dei profeti di sventura che hanno la percezione che Washington stia portando il mondo verso una guerra nucleare.
Paul Craig Roberts, ex Assistant Secretary del
US Treasury e ex Associate Editor al Wall Street Journal, ha raccontato
di casi scioccanti e di abusi persecutori per vent”anni. Una nuova
edizione del suo libro The Tyranny of Good Intentions
– scritto insieme a Lawrence Stratton, è un documento che racconta come
gli americani abbiano perso la protezione della legge – è stata
pubblicata da Random House. Vedi il suo sito web.
Fonte: http://www.lewrockwell.com/2014/11/paul-craig-roberts/the-prospect-of-nuclear-war/
Tratto da: http://comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14196.
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l”autore della traduzione Bosque Primario
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