'Palestina, Cuba, Iran. Prima dell''offensiva' | Megachip
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'Palestina, Cuba, Iran. Prima dell''offensiva'

'L’offensiva USA verso Russia prima e Cina poi si fa più possibile. Ora perciò assorbono ''piccoli'' problemi per dedicarsi ai grossi. E poi? [Pier Luigi Fagan] '

'Palestina, Cuba, Iran. Prima dell''offensiva'
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21 Dicembre 2014 - 21.03


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di Pier Luigi Fagan.



La cronaca precedente segnalava la traiettoria di una possibile strategia USA, tesa a fare amicizia con quelli che fino a poco prima erano definiti nemici (Cuba-Sud America). 

Operazione che prelude probabilmente ad una intera ridefinizione delle due categorie, nel senso che nemici minori più che diventare amici, diventano nemici interni/aspiranti amici per far spazio a nuovi nemici maggiori che rimangono quelli esterni (Russia, Cina). 

Ecco allora che così potrebbe anche spiegarsi l’improvviso ravvedimento europeo sulla questione palestinese. Dopo la Svezia, la Gran Bretagna, la Francia e pare anche il Lussemburgo, il parlamento di Strasburgo ha approvato una risoluzione non vincolante per il riconoscimento della Palestina e con misteriosa sincronia la Corte di Giustizia UE, ha chiesto di togliere Hamas dalle organizzazioni terroristiche. L’Europa, prima con processione di singoli stati, poi con il corale parlamento, prima con pronunciamenti indicativi, poi con procedimenti che saranno dispositivi, potrebbe segnare una strada lungo la quale potrebbero incamminarsi anche gli Stati Uniti.

A noi qui non interessa se ciò è bene o male, se fa felice il popolo cubano o McDonald o fa vomitare bile verde a Netanyahu e rende un po’ di sorriso ai poveri palestinesi. A noi, qui, interessa la nuda dinamica. 

Assai improbabile che gli ignavi staterelli del vecchio continente abbiamo deciso prima in ordine sparso, poi corale, di ravvedersi sulle posizioni che avevano sul Medio Oriente. Impossibile lo abbiano fatto senza informare, quindi concordare, con i grandi fratelli yankee

Difficile accettare il caso di una sincronia Cuba-Palestina e non sospettare il deployment di una strategia. 

Inevitabile procedere all’induzione di una possibile offensiva simpatia anche in Sud America (come già abbiamo ipotizzato nella cronaca precedente) ed un buon fine dei possibili negoziati con l’Iran

Se così fosse, dobbiamo concludere due cose: 

1) l’offensiva verso la Russia prima e la Cina poi si fa più possibile, sottrarre loro possibili alleati nel grande disordine mondiale, assorbire piccoli problemi per dedicarsi ai grossi, dice che tale direzione si fa sempre più probabile; 

2) l’Europa ha già scelto da parte stare ed almeno di qualche astuzia della ragione che dovesse farsi largo nel Vecchio continente, il Grande Occidente è il nuovo patto di diamante (più resistente di quelli di ferro o di acciaio) stretto per affrontare i nuovi tempi complessi. Se ne deduce che i vari trattati TTIP o TISA si è già deciso, in un modo o nell’altro, di firmarli e l’accoppiamento struttural-funzionale di un SuperOccidente a guida anglosassone, sarà il nuovo sistema in cui vivremo. 



Come diceva il buon John Maynard Keynes: “L’importanza dei soldi deriva essenzialmente dall’essere un legame tra il passato ed il futuro”. Quando quelli del passato sono talmente tanti da sorreggere un presente che altrimenti sprofonderebbe in se stesso, nel futuro non c’è alternativa al rinsaldare i vecchi legami.



Fonte: http://pierluigifagan.wordpress.com/cronache-dellera-complessa/.

[CRONACA N.66 (21.12.14)]

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