Europarlamento e Ucraina. Tentazioni atlantiche nel voto delle sinistre | Megachip
Top

Europarlamento e Ucraina. Tentazioni atlantiche nel voto delle sinistre

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una minuziosa e precisa ricostruzione di Sorini (PcdI) sul voto travagliato delle sinistre sulla risoluzione antirussa.

Europarlamento e Ucraina. Tentazioni atlantiche nel voto delle sinistre
Preroll

Redazione Modifica articolo

23 Gennaio 2015 - 00.08


ATF

di
Fausto Sorini
.

segreteria
nazionale PCdI, responsabile dipartimento esteri

– Già
si è scritto molto sulla vergognosa risoluzione approvata a
larghissima maggioranza dal Parlamento europeo, che suona come una
dichiarazione di guerra alla Russia, di sostegno esplicito al governo
nazional-fascista che si è insediato con un golpe in Ucraina e alla
linea oltranzista degli Stati Uniti sulle sanzioni contro Mosca (le
sanzioni sono, di fatto, un atto di guerra nei confronti di un Paese
sovrano).

– Questa
risoluzione, sostenuta dalla quasi totalità dei parlamentari
conservatori e socialdemocratici (con qualche lodevole eccezione), e
con la sola contrarietà del GUE-NGL (comunisti e sinistre) e di
alcuni settori nazionalisti di destra o regionalisti (tra cui la
Lega), rappresenta l”ennesima genuflessione dell”Unione europea alla
linea oltranzista degli Stati Uniti e della Nato. 

E”
una linea che si predispone da tempo a creare un clima di ostilità e
di conflittualità politica, economica e militare nei confronti della
Russia di Putin, come primo passo volto ad un conflitto strategico
più globale nei confronti dei BRICS e dell”asse russo-cinese che ne
rappresenta il più robusto architrave economico, politico e
militare.

-Viene
da sorridere, a tale proposito (se non ci fosse da piangere…)
quando si ascoltano affermazioni ricorrenti da parte di alcuni
esponenti europei e italiani socialdemocratici (come lo stesso
Massimo D”Alema, ma anche il greco Tsipras) secondo i quali sarebbe
sufficiente dare maggiori poteri e qualche correttivo a questo
Parlamento europeo per poter operare una “svolta democratica e di
sinistra” nella politica economica dell”Ue in materia di Euro, di
politica economica, di politica estera e di sicurezza.

-Il
voto a larghissima maggioranza su quella risoluzione demolisce
affermazioni di questo genere, e indica che le questioni relative ad
una svolta effettiva della politica dell”Europa (che non è solo la
Ue, ma anche la Russia e altri paesi) richiede non già maggiori
poteri del Parlamento Ue (che rappresenta solo una parte
dell”Europa), bensì che vengano intaccati alcuni parametri
strategici e strutturali su cui si è costruita l”Unione europea, tra
cui l”appartenenza alla Nato, il predominio dei grandi gruppi
monopolistici nella politica economica, il primato dell”Euro; e si
affermino le modalità di una possibile concertazione monetaria
continentale, paneuropea e globale, che non escluda, ma integri la
salvaguardia di prerogative nazionali sovrane.

Appunto:
un”altra Europa, non una mera correzione di questa Ue strutturalmente
irriformabile.

-La
discussione sulla mozione Ucraina al Parlamento europeo ha messo però
in evidenza anche un confronto politico serrato, di natura strategica
e non meramente tattico o congiunturale, nell”ambito della sinistra
comunista e “alternativa” che si ritrova nel GUE-NGL.

-Tale
discussione ha provocato nei giorni scorsi un dibattito animato a
sinistra e tra i comunisti anche in Italia, surriscaldato dal fatto
che alcune notizie sul voto finale del GUE sono state riferite in
modo inesatto da un sito da tutti considerato altamente professionale
e indipendente, legato al Parlamento europeo (un errore tecnico
peraltro subito corretto con appropriate rettifiche, precisazioni e
scuse per l”involontario errore da parte di chi ne aveva ripreso le
informazioni).

Su
questo aspetto della discussione va fatta però chiarezza politica,
perchè nel vortice di precisazioni e controprecisazioni si rischia
di smarrire e rimuovere (in modo non sempre innocente) il senso
politico effettivo della discussione che vi è stata nel GUE, e le
sue ragioni.

-Va
detto innanzitutto che sul voto finale del Gue sulla mozione del
Parlamento europeo non esiste una registrazione ufficiale, perchè il
voto si è svolto, curiosamente, con alzata di mano e non con una
incontrovertibile registrazione elettronica ed ufficiale del voto,
come invece è avvenuto per gli emendamenti.


Secondo
una precisazione dell”on. Barbara Spinelli tale votazione conclusiva
avrebbe visto tutti i deputati del GUE votare contro la mozione.
Prendiamo per buone le sue parole, fino a prova contraria od
eventuale dichiarazione difforme di altri presenti al voto. Ma non è
questo il punto. Come vedremo infatti, non è nel voto finale, ma
nella votazione su una serie di importanti emendamenti alla mozione,
presentati e votati in modo difforme da gruppi non omegenei interni
al GUE-NGL, che si è manifestata la discussione vera, di sostanza
strategica e assolutamente trasparente tra posizioni diverse e in
alcuni casi opposte presenti nel gruppo e anche all”interno di alcune
delle sue componenti nazionali.

-Entriamo
quindi nel merito, indicando – come correttamente ha fatto il sito di
Marx21.it
(e
solo esso..) – i link e le fonti dove tali votazioni trasparenti e
ufficialmente registrate in modo nominale, deputato per deputato,
possono essere verificate in modo incontrovertibile (senza rimozioni
interessate e niente affatto innocenti..).



-Di
seguito, tutta la documentazione sui risultati delle diverse
votazioni e la posizione assunta dai deputati di tutti i gruppi sui
vari emendamenti presentati:

-Lasciamo
al lettore attento che abbia il tempo e la voglia di cercare la
verità (anche il dettaglio) nella abbondante documentazione fornita,
e ringraziamo quanti vorranno eventualmente mettere per iscritto
un”analisi dettagliata del voto su ognuno di questi emendamenti, che
risulterebbe senz”altro molto istruttiva. Ci limitiamo qui ad un solo
esempio emblematico.

-Uno
degli emendamenti provenienti dall”interno delle diverse aree del
GUE-NGL, l”emendamento n.7 al paragrafo 1 –
paragraph-1-amendment-7.html – recita testualmente:

Il
Parlamento europeo condanna con vigore il colpo di Stato condotto in
Ucraina nel febbraio 2014 e denuncia il sostegno che esso ha ricevuto
dall”Unione europea, dagli Stati Uniti e dalla NATO; denuncia le
condizioni nelle quali si sono svolte le successive elezioni, in
palese violazione dei diritti politici e civili e in concomitanza con
un”estesa persecuzione e repressione della popolazione”.

-Questo
emendamento è stato presentato dai seguenti 11 deputati europei del
GUE (tra cui 6 donne..):


Inês
Cristina Zuber, João Ferreira, Miguel Viegas (tutti e tre deputati
del PC portoghese);

Javier
Couso Permuy, Lidia Senra Rodríguez, Marina Albiol Guzmán, Paloma
López Bermejo, Ángela Vallina (5 deputati di Izquierda Unida
spagnola, di cui 4 compagne);

Fabio
De Masi, Sabine Lösing (due degli 8 deputati della Linke tedesca, ed
anche gli unici due tra questi che lo hanno sostenuto nel voto..);

Neoklis
Sylikiotis (uno dei due deputati di AKEL di Cipro).

-L”emendamento
ha ottenuto, nel Palamento europeo: 63 voti a favore (9.5%), 71
astensioni (10,7%), 532 contrari (79,9%).

-Tra
i 52 deputati del GUE:


22 hanno votato a favore (una minoranza del gruppo). E precisamente:


*2
dei 3 deputati del PC portoghese (il terzo, tra i presentatori e
dell”emendamento, era assente giustificato o, come si dice nel
linguaggio ufficiale del Parlamento europeo, assente documentato); 

*i
2 deputati di AKEL di Cipro;

*i
5 deputati di Podemos spagnola;

*5
su 6 deputati di Izquierda Unida-Pce spagnola;

*1
deputata su 3 dell”italiana Lista Tsipras (la compagna del Prc,
Eleonora Forenza, con la quale ci congratuliamo); 

*1
deputato su 4 del Sinn Fein irlandese;

*2
deputati su 4 del Front de Gauche francese (il socialista Melenchon e
la deputata dell”isola africana di Reunion);

*2
deputati su 3 del PC di Boemia e Moravia;

*2
deputati su 8 della Linke tedesca;



-6
hanno votato contro:


*4
degli 8 deputati della Linke tedesca;

*1
su 3 dell”italica Lista Tsipras (Barbara Spinelli..);

*l”unico
deputato del Partito della Sinistra svedese;


-18
si sono astenuti (il voto di astensione ha qui una valenza più
negativa perchè tecnicamente ostacola la possibilità
all”emendamento di passare):

*tutti
e 6 i deputati di Syriza;

*1
deputato (su 6) di Izquierda Unida spagnola;

*4
su 5 dei deputati del Sinn Fein irlandese;

*1
su 3 dell”italica Lista Tsipras (Curzio Maltese);

*i
3 deputati olandesi (lista rosso-verde);

*l”unica
deputata danese (sinistra verde);

*l”unico
deputato finlandese (sinistra verde);

*1
deputata su 4 del Front de Gauche francese (indipendente);

-2
non hanno partecipato al voto (pur essendo presenti):

*la
presidente del Gue-Ngl, Gaby Zimmer (della Linke tedesca);

*1
su 4 del Front de Gauche, Patrick Le Hyaric, uno dei massimi
dirigenti del PCF e direttore de l”Humanité;


-4
erano assenti:

*un
deputato del PCP (di cui si è detto); 

*1
deputato su 3 del PC di Boemia e Moravia (Miloslav Randsorf, leader
della minoranza interna di “destra“ del KSCM, vicina alla
Sinistra Europea);

*l”unica
deputata del Bloco de Esquerda portoghese, e vice-presidente della
Sinistra Europea, Marisa Matias;

*1
deputato su 8 della Linke tedesca.


-Il
lettore attento e informato avrà già tratto le sue conclusioni
analitiche, quali che siano i suoi giudizi di valore; magari dopo
avere riletto il testo dell”emendamento, che non lascia molti margini
interpretativi sul significato politico dei diversi approcci. Ci sia
concessa una sola, sintetica valutazione conclusiva.

-Il
nuovo GUE-NGL, uscito dalle elezioni dell”anno scorso, anche se assai
più numeroso del precedente, appare segnato da una maggiore
eterogeneità e da un minor peso politico dei comunisti e delle forze
che si collocano su posizioni coerentemente antimperialiste,
anti-Nato, non subalterne alle compatibilità strategiche dell”Unione
europea.

L”uscita
dal GUE dei due euro-deputati del KKE, confluiti in un gruppo misto
tecnico senza alcun peso politico, non ha certo favorito le posizioni
più avanzate all”interno del GUE (ma ognuno è responsabile delle
proprie scelte sovrane).

All”interno
del GUE-NGL sono oggi più forti le spinte che provengono dalla
Sinistra Europea, e in particolare dalle sue componenti meno avanzate
sul terreno antimperialista e di netta demarcazione dalla
socialdemocrazia (come quelle prevalenti nella Linke tedesca e in
Syriza), che sono oggi le due forze più influenti del Gue.

Interessante
e positiva – oltre alla storica tenuta dei comunisti portoghesi e
ciprioti – è l”evoluzione della componente spagnola, dove il
riavvicinamento tra PCE e PCP ha sicuramente un”influenza benefica
sulla sinistra spagnola; e dove va guardata con interesse la nuova
dinamica prodottasi in Podemos: un”entità ancora magmatica e
variegata, suscettibile dei più diversi sviluppi; ma il cui
posizionamento unanime in questo frangente così complesso e delicato
all”interno del GUE, sulla questione Ucraina, non può che essere
apprezzato.

-Non
infieriamo sulla performance europea dell”italica Lista Tsipras:
un”esito annunciato dopo le note vicende dello scorso anno. Ci
limitiamo ad apprezzare la scelta della esponente del PRC, come già
detto.

-Quanto
al futuro del GUE-NGL, della Sinistra Europea e dell”evoluzione in
corso nella sinistra comunista e alternativa, registriamo il
manifestarsi di ulteriori segnali inquietanti di cedimento atlantico,
che vi sono stati in questo caso in materia di pace e guerra, in una
situazione così pericolosa del quadro internazionale e in presenza
di pulsioni di guerra globale dei settori più oltranzisti
dell”imperialismo. 

Cӏ
ampia materia su cui riflettere e su cui operare per chi non vuole
arrendersi e capitolare in questa parte del mondo.

P.S.

Ci
attendiamo le scuse di quanti, mossi da inguaribile e patologica
ostilità preconcetta nei confronti del nostro partito e delle nostre
compagne/i che operano in Marx21, si sono abbandonati ad accuse
infondate, insulti e offese personali: essi squalificano solo chi li
compie.

[GotoHome_Torna alla Home Page]

Native

Articoli correlati