'L''Azerbaigian riaccende la guerra del Karabakh' | Megachip
Top

'L''Azerbaigian riaccende la guerra del Karabakh'

Ufficialmente confermata la notizia di un attacco su vasta scala "senza precedenti dalla fine della guerra" da parte delle forze azere.

'L''Azerbaigian riaccende la guerra del Karabakh'
Preroll

Redazione Modifica articolo

3 Aprile 2016 - 05.15


ATF

Un’aggressione
senza precedenti alla repubblica del Nagorno Karabakh respinta con
pesanti perdite azere. La protesta ufficiale dell’Armenia che chiede un
deciso intervento dei mediatori internazionali in mancanza del quale
sarà costretta a reagire.

Si è combattuto aspramente su quasi tutta la linea di demarcazione
tra repubblica del Nagorno Karabakh e Azerbaigian nella notte fra
venerdì 1 e sabato 2 aprile. E ancora si combatte.

Il ministero della Difesa del NK e quello dell’Armenia hanno ufficialmente confermato la notizia di un attacco su vasta scala (“senza precedenti dalla fine della guerra”
citano alcune fonti) da parte delle forze azere. Durante queste azioni,
l’avversario – usando carri armati, artiglieria pesante e velivoli
leggeri aerei – ha tentato di infiltrarsi in profondità nel territorio
della Repubblica Nagorno Karabakh cercando di occupare posizioni
strategiche. La pronta reazione dell’Esercito di difesa del NK ha respinto le incursioni causando numerose perdite al nemico

Risultano abbattuti due elicotteri, due droni e distrutti alcuni carri
armati. Pur tuttavia, informano fonti ufficiali, le azioni militari
continuano. Queta mattina, verso le ore 8.30 locali, un razzo BM 21-Grad
ha colpito una scuola in  un insediamento civile armeno lungo la linea
di demarcazione nella regione di Martuni e ha provocato la morte di un
bambino di dodici anni (Vaghinak Grigoryan) e del ferimento di altri due. Altri quattro civili feriti sono registrati in altre località: fra questi il sindaco di Mataghis.

Secondo fonti armene gli azeri avrebbero perso almeno duecento uomini;
i media azeri ammettono dodici vittime. Il presidente dell’Armenia,
Serzh Sargsyan, al termine della riunione straordinaria del Consiglio di
Sicurezza nazionale ha ufficialmente comunicato che le vittime armene sono diciotto alle quali si aggiungono trentacinque feriti.

Secondo fonti (non confermate) diffuse nella serata del 2 aprile, ci
sarebbero cinque carri armati azeri circondati in territorio del Nagorno
Karabakh e la difesa armena starebbe valutando se catturarli o
distruggerli. Gli azeri sarebbero penetrati per alcuni chilometri nel
territorio armeno fino a raggiungere il villaggio di Talish. Da qui nella notte fra il 2 e il 3 aprile sono stati ricacciati
indietro e il territorio liberato. Si tratta di un’area pianeggiante
posta tra la linea di confine e i primi contrafforti montuosi del
Nagorno Karabakh.

L’Armenia e il Nagorno Karabakh condannano con forza queste irresponsabili e senza precedenti aggressioni azere
e hanno formalmente annunciato che la loro continuazione potrà portare a
conseguenze imprevedibili per la parte azera, unica responsabile di
questo nuovo innalzamento della tensione. Gli armeni si aspettano dalla
comunità internazionale e soprattutto dai copresidenti del Gruppo di
Minsk dell’Osce una forte e mirata dichiarazione di condanna che
consenta di evitare future azioni militari su larga scala. In buona
sostanza la parte armena ha chiaramente fatto capire che o l’Osce
condanna l’aggressione azera (evitando i consueti comunicati “neutrali”)
oppure sarà necessaria una dura reazione che ponga fine alla condotta aggressiva dell’Azerbaigian.

Il presidente armeno Sargsyan, rientrato da New York dove aveva
partecipato alla conferenza ONU dedicata al nucleare, ha convocato il
Consiglio di Sicurezza nazionale.  Osservatori politici ritengono che, a
fronte di pressanti inviti alle parti a trovare un accordo definitivo
sul contenzioso karabakho (da ultimo il Segretario di Stato USA Kerry a
colloquio con Aliyev), l’Azerbaigian stia cercando di presentarsi al
tavolo del negoziato avendo una posizione di forza: tentativo maldestro e
destinato a fallire.

Il portavoce del presidente Sahakyan, David Babayan, ha dichiarato che «L’avversario
ha ricevuto adeguata risposta forte e ha subito numerose perdite umane,
due dei suoi elicotteri sono stati abbattuti. L’autorità di Stepanakert
rimane per una soluzione pacifica del conflitto. Ma se Baku continua a
fare tentativi di destabilizzare la situazione, questi finiranno con lo
sventolio della bandiera dell’Artsakh a Baku
».

La comunità internazionale invita le parti a un immediato
cessate-il-fuoco che porti a un veloce abbassamento della tensione; in
questo senso si è già espresso pubblicamente il presidente russo Putin.
 Anche il Segretario generale dell’Osce, Zannier, il Commissario per
gli affari Esteri dell’Unione Europea, Mogherini, e il gruppo di Minsk
dell’Osce, hanno rivolto un invito perché cessino i combattimenti. Anche
il presidente francese Hollande si è unito a coloro che invitano le
parti a un’immediata cessazione delle ostilità.

[GotoHome_Torna alla Home Page]

Fonte: http://www.karabakh.it/massicci-attacchi-azeri-su-tutta-la-linea-di-confine-respinti-dalla-difesa-del-karabakh-abbattuti-elicotteri-azeri-la-reazione-della-comunita-internazionale/

Native

Articoli correlati