di Fulvio Scaglione
relazione in base alla quale si scopre che laggiù la guerra ha giÃ
ucciso 785 bambini (e ne ha feriti altri 1.200) e che il 60% di tali
morti sono da attribuire alle incursioni aeree della coalizione guidata
dall’Arabia Saudita (più Kuwait, Egitto, Qatar,
Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Marocco, Senegal, Sudan) e
appoggiata con intelligence e chissà che altro da Stati Uniti, Turchia,
Francia, Regno Unito e Canada. Mica Stati canaglia, perbacco, tutta roba
buona, anzi ottima. I nostri migliori alleati. Un altro 20% dei bambini
è ammazzato, sempre secondo gli osservatori Onu, dai ribelli Houthi, il
resto dei morti non si sa bene a chi attribuirlo. Alla coalizione a
guida saudita e intelligence (mai questa parola fu più sprecata)
occidentale, come agli Houthi, le stesse fonti imputano anche il
bombardamento consapevole di scuole e ospedali.
La relazione (ripetiamolo: stilata da osservatori Onu) finisce nel più ampio rapporto Onu intitolato Children and armed conflict 2015 (“I bambini e i conflitti armati 2015â€), che propone anche una specie di “lista neraâ€
(Capitolo VI, annesso 228, che trovate nella versione originale inglese
in fondo a questo articolo) dei Paesi che ammazzano bambini. Sulla
lista c’è, ovviamente, anche l’Arabia Saudita: come potrebbe non essere
così?
Farlo costa troppo. E infatti il buon Ban fa rapida marcia indietro. A sole 72 ore dall’uscita, fa ritirare il Rapporto.
Prima dice che vuol “rivedere i casi e i numeri citatiâ€, poi in una
conferenza stampa ammette la vera ragione:
no child should have to face. At the same time, I also had to consider
the very real prospect that millions of other children would suffer
grievously if, as was suggested to me, countries would defund many U.N.
programs. Children already at risk in Palestine, South Sudan, Syria,
Yemen, and so many other places would fall further into despairâ€.
sopportare. Nello stesso tempo, devo considerare la prospettiva che
milioni di altri bambini si trovino a soffrire crudelmente se, come mi è
stato fatto notare, certi paesi dovessero ridurre i fondi per i programmi dell’Onu.
Bambini che sono già a rischio in Palestina, Sud Sudan, Siria, Yemen e
in tanti altri posti vedrebbero aumentare la loro disperazioneâ€.
Così l’Arabia Saudita esce dalla lista di quelli che ammazzano bambini
in Yemen, dove secondo l’Onu la situazione ufficiale ora è questa: sono
morti 785 bambini, di questi il 20% sono stati uccisi dagli Houthi,
tutti gli altri non si sa. Visto che i bombardieri dell’Arabia Saudita
non c’entrano più, saranno morti di raffreddore. In ogni caso, i poveri
piloti sauditi ora sanno di godere della più completa immunità .
I denari sauditi in effetti sono tanti. Da sola, l’Arabia Saudita ha
offerto 500 milioni di dollari in aiuti per l’Iraq, non molto meno per i
programmi alimentari dell’Onu in Siria, decine di milioni per la
ricostruzione di Gaza. Roba da restare commossi, se solo non sapessimo
che il regime wahabita con una mano dà e con l’altra ancor più toglie.
L’Arabia Saudita è la prima finanziatrice di Hamas, che tanto si adopera
perché Israele abbia una qualche ragione per distruggere Gaza. È stata
ed è la prima finanziatrice delle milizie islamiche sunnite che
devastano l’Iraq. È stata ed è la prima finanziatrice dell’Isis e di Al
Nusra, che così bene hanno lavorato al macello della Siria. Ma di questo
Ban Ki-moon che ne sa, lui è solo il segretario generale dell’Onu.
Pare sia particolarmente nocivo il narghilè che in effetti, nella Siria
odierna, si staglia come una delle più serie minacce alla salute della
popolazione. Dormiamo tranquilli, ragazzi. C’è l’Onu che veglia su di
noi.
Capitolo VI, annesso 228 del Rapporto Onu
Al-Shabaab (Somalia), Boko Haram (Nigeria), LRA (Central African
Republic and Democratic Republic of the Congo), ISIL (Iraq) and the
Taliban (Afghanistan) are listed for abduction of children. Those five
groups have committed patterns of abduction of children over a number of
years. SPLA (South Sudan) is also listed for abduction as a result of
hundreds of violations attributed to it in 2015. Other parties have been
added to existing trigger violations. In the Democratic Republic of the
Congo, Raia Mutomboki5 is listed for the recruitment and use of and
sexual violence against children. In Nigeria, the Civilian Joint Task
Force is listed for the recruitment and use of children, with more than
50 verified cases in 2015. In South Sudan, SPLA is now also listed for
sexual violence against children, with more than 100 incidents
attributed to government forces. In Yemen, owing to the very large
number of violations attributed to the two parties, the Houthis/Ansar
Allah and the Saudi Arabia – led coalition are listed for killing and
maiming and attacks on schools and hospitalsâ€.
Fonte: http://www.occhidellaguerra.it/se-paghi-puoi-ammazzare-bimbi-lo-dice-lonu/