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Portogallo, il prelievo forzoso sui pensionati

'La Corte Costituzionale aveva dichiarato illegali i tagli agli statali, ma ora l''esecutivo rilancia. Il 22 gennaio il provvedimento in Parlamento. Un segnale europeo'

Portogallo, il prelievo forzoso sui pensionati
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10 Gennaio 2014 - 08.51


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di Silvia Ragusa.

A Lisbona il nuovo anno comincia male: lo Stato metterà le mani in tasca a tutti i pensionati, senza eccezione. Il governo di Pedro Passos Coelho ha approvato una nuova norma per la legge di bilancio,
già entrata in vigore, che impone un “contributo straordinario di
solidarietà” (Ces) a tutti i pensionati e ulteriori sforbiciate ai
settori già tagliati lo scorso anno. È stata questa la misura
alternativa pensata dall’esecutivo conservatore, dopo che la Corte
Costituzionale aveva dichiarato “illegali” i tagli del 10 % sulle pensioni dei funzionari statali,
con un risparmio significativo che il governo voleva ottenere per
rispettare gli accordi con Bruxelles. Una manovra da 390 milioni di euro
che riguarderà gli assegni previdenziali pubblici e privati sopra una
certa soglia, necessaria per raggiungere l’obiettivo, non centrato, del 4 % del rapporto deficit-Pil nel 2013. Senza
questo obiettivo, il Portogallo non potrà usufruire della tranche da
2,7 miliardi di euro prevista dal piano di aiuti messo in atto da Unione
europea, Bce e Fmi.

Il Ces così come è stato pensato, prevede un
taglio dal 3,5 al 10 % sulle pensioni al di sopra dei 1350 euro. Ma il
Consiglio dei ministri ha pensato bene di riformulare la questione e
allargare a tutti i pensionati pubblici e privati il prelievo forzoso.
Il provvedimento – che sarà discusso in Parlamento il prossimo 22
gennaio insieme a una nuova formula di calcolo per le future pensioni –
eviterà, secondo il governo portoghese, un aumento delle tasse che
avrebbe messo a rischio la ripresa economica.

Ma l’opposizione e i
sindacati hanno già parlato di “misura immorale” che colpisce il potere
d’acquisto delle famiglie. Tanto più che i tagli imposti in questi anni
hanno lasciato tracce pesanti: imposte sempre più alte, niente paga
extra ai funzionari e ai pensionati, diminuzione dei salari e
innalzamento dell’Iva (fino al 23%) che ha quasi fatto sparire la classe media.
Senza contare che più di 120mila portoghesi hanno abbandonato il Paese
nel 2012 e che si prevede una cifra superiore per il 2013, in gran parte
dovuto a quel 17% di disoccupazione. Così, nonostante i venti
favorevoli del mercato (Lisbona è tornata sui mercati per collocare
titoli di Stato a 5 anni), il Portogallo potrebbe uscire dal programma
di aiuti zoppicante.

Al momento, infatti, l’opzione considerata più probabile è che il Paese chieda una linea precauzionale di credito
una volta che sarà completato il suo programma di aiuto da 78 miliardi
di euro concordato tre anni fa con la comunità internazionale, così come
ventilato anche nell’annuncio fatto dal presidente portoghese Anibal
Cavaco Silva. “Ci sono le ragioni per credere che il Portogallo non avrà
bisogno di un secondo piano di salvataggio” ha dichiarato nel suo
messaggio di fine anno, ma â€œun programma di sicurezza è una cosa
diversa. Potremmo contare sui nostri partner europei per aver accesso ai
mercati finanziari”, ha aggiunto. E Olli Rehn,
il commissario europeo che si occupa degli affari economici, ha spiegato
che l’Ue è pronta a dare al Paese “un aiuto supplementare” a condizione
che Lisbona â€œcontinui le riforme già in corso”. Insomma il programma
deve essere concluso con successo, fanno capire da Buxelles, ma questo
solo grazie a un buon bilancio di Stato. E la misura “forzosa” per
tappare il buco di 390 milioni di euro, dopo la sentenza della Corte
Costituzionale, servirà proprio a questo.

Silvia Ragusa @si_ragu

Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/09/portogallo-pensionati-piu-poveri-il-governo-approva-il-prelievo-forzoso/837355/.

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