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'L''austerity che uccide'

Una metafora? No. Negli ultimi anni crescita esponenziale delle disuguaglianze in Europa, in termini di salute e di speranza di vita. Più suicidi.

'L''austerity che uccide'
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7 Aprile 2014 - 22.11


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di Nicoletta Dentico.

Social compact/ L’austerità uccide, e non è
una metafora
. Negli ultimi anni la crescita delle disuguaglianze tra
paesi europei e all’interno di uno stesso paese, in termini di salute e
di speranza di vita, è divenuta esponenziale. Aumentano disturbi mentali
e depressione, ma anche i suicidi associati alla perdita di lavoro

Si discetta da tempo, nei circoli dell’Europa che
conta, sul sismico effetto socio-economico provocato della crisi
finanziaria, responsabile del repentino abbassamento della marea
dell’economia che tante barche porta con sé, facendo innalzare solo i
livelli della disoccupazione, soprattutto fra i giovani.

In molti
continuano a ignorare invece le impietose conseguenze che questo
intreccio di crisi determina sulla salute delle persone. Conseguenze
esacerbate dalle riforme dello stato sociale e dai tagli alla spesa
pubblica imposte dalla cosiddetta troika e adottate dai governi europei
proprio nel momento in cui i loro cittadini avevano più bisogno del
welfare.

L’austerità uccide, e non è una metafora. Lo documenta l’analisi di David Stuckler e Sanjay Basu (The Body Economic: Why Austerity Kills),
forte di dati epidemiologici raccolti in tutto il mondo. Negli ultimi
anni la crescita delle disuguaglianze tra paesi europei e all’interno di
uno stesso paese, in termini di salute e di speranza di vita, è
divenuta esponenziale.

Mentre spuntano le prime commissioni
parlamentari d’inchiesta per valutare l’impatto delle riforme sulla
povertà (in Inghilterra), emergono anche i primi numeri reali del
disastro
.

Un complesso caleidoscopio in cui dominano i disturbi mentali e
la depressione, il vertiginoso aumento di comportamenti nocivi alla
salute (alcolismo e tabagismo), per non parlare dell’incremento dei
suicidi associato alla perdita del lavoro un picco nel 2009 e 2010 solo
la punta dell’iceberg di un disagio radicato nella vecchia Europa, man
mano che il Pil crollava (del 4,5% nel solo 2009) e subentravano i tagli
alla spesa sanitaria per metà dei paesi europei, anche i più colpiti
dalla crisi (Irlanda, Portogallo, Spagna, Italia).

Un recente studio di Lancet riporta
dati inquietanti sulla Grecia, al sesto anno consecutivo di contrazione
economica. L’aumento di mortalità (oltre 2000 pazienti in più)
registrato nel 2011-2012 tra la popolazione greca over 55 dà il senso
patologico delle politiche che fanno impennare il numero delle persone
senza copertura e impongono una drastica limitazione d’accesso ai
servizi sanitari
. Un rapporto di Medici del Mondo della fine 2013 indica
che più di tre milioni di greci, il 27,2% della popolazione, non riesce
più a pagare i contributi e si trova fuori dal sistema sanitario. La
situazione è particolarmente difficile per i malati cronici, ma non meno
trascurabile per i bambini, che perdono l’accesso al programma
nazionale di vaccinazioni se i loro genitori sono disoccupati da oltre
un anno. Il Centro ellenico per il controllo e la prevenzione delle
malattie segnala un incremento del 21% dei bambini morti alla nascita,
il ritorno della malaria e del virus Western Nile dal 2010; inoltre,
allerta sulla recrudescenza dell’Hiv dovuta al collasso di ogni
programma di assistenza per i tossicodipendenti.

Il catalogo degli
orrori potrebbe continuare a lungo. La tragedia greca è contagiosa e
lambisce ben altri contesti. Come la Germania del crescente numero dei
senza casa (attualmente 265 mila), tra cui una maggioranza di persone
con elevato livello di istruzione e molte donne.

Oppure l’Inghilterra
della riforma del welfare voluta da David Cameron come una «moral mission»,
che alimenta la nascita di un nuovo mercato intorno ai bisogni sociali
del paese ma si abbatte come una scure sulle persone disabili, il 4% dei
poveri. Il think tank indipendente Demos parla di tagli fino al 13%,
una perdita di 28,3 milioni di sterline entro il 2017-18.

Tratto da: http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/globi/L-austerity-che-uccide-23591.

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