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Le ragioni dietro la guerra al contante

'Schiacciare il risparmio dei cittadini e costringerli a ''investire'' e/o a ''spendere'' creando artificialmente e contro la volontà dei cittadini stessi ''PIL'' tassabile.'

Le ragioni dietro la guerra al contante
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6 Febbraio 2016 - 10.20


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da rischiocalcolato.it.


Ci sono diverse ragioni che spingono le banche e i governi a limitare e possibilmente a cercare di eliminare l’uso e la circolazione del denaro contante. Le ragioni che spingono le banche a chiedere di eliminare il contante sono ovvie:

  1. Aumento delle commissioni sulla circolazione e l’utilizzo del denaro elettronico
  2. Eliminare il rischio di un bank run domestico attraverso la chiusura dei conti correnti e la restituzione del denaro attraverso il contante (quindi fuori dal circuito bancario)

Purtroppo esiste una ragione fondamentale che spinge i governi dei paesi più indebitati e disperati per la loro inefficienza e bassa crescita a favorire il processo di eliminazione del contante:

Schiacciare il risparmio dei cittadini e costringerli ad “investire” e/o a “spendere” creando artificialmente e contro la volontà dei cittadini stessi “Pil” tassabile.

La politica dei tassi negativi  dalle banche centrali, in molti paesi (per ragioni diverse) si è trasmessa sui rendimenti degli investimenti a basso rischio e si sta già trasmettendo ai conti correnti che lentamente stanno passando al tasso negativo.

Ovvero per un “risparmiatore” detenere soldi in banca diventa un costo secco anche a prescindere dai costi bancari.

In questa situazione un “risparmiatore” si trova in questa situazione:

  1. I rendimenti dei fondi e degli investimenti a basso rischio hanno tassi negativi
  2. tenere soldi sul conto produce un tasso negativo

Dunque cosa rimane?

  1. Tentare con investimenti a rischio medio per ottenere un tasso poco sopra lo zero, o a rischio alto
  2. Consumare, spendere i soldi
  3. Continuare a risparmiare sotto forma di denaro contante fuori dal sistema bancario

Non è un caso se alla politica dei tassi negativi viene associata la demonizzazione assoluta dell’Oro Fisico come forma di investimento forse giova ricordare questo scambio di battute fra Mario Draghi e una giornalista  di un anno fa:

When asked what form QE would take, his response was to the point… â€œOn what sorts of assets should be included in QE… we discussed all assets BUT gold” and gold dropped, right on cue. (abbiamo discusso di qualsiasi asset da acquistare con il programma QE, tranne l’oro)

Lo stesso “nostro” Matteo Renzi, descrive il risparmio degli italiani come un problema, soldi che non entrano nel sistema economico (e dunque che sono difficilmente tassabili dal governo).

Una possibile risposta di mercato ai tentativi dei governi e delle banche di eliminare l’uso e la circolazione del denaro contante è rappresentato dallo sviluppo delle criptovalute, che possono essere viste e utilizzate come denaro elettronico che circola al di fuori dei circuiti bancari e al sicuro dai tentativi di controllo dei governi. Per controllo non intendo questioni legate all’evasione fiscale, ma proprio a forme di tassazione esplicita o implicita ( tassi negativi ) del risparmio allo scopo di forzare la circolazione del denaro.

Io non sono per nulla ottimista riguardo alle sorti del contante, specie nei paesi più indebitati e con “necessità dello Stato” crescenti. Reputo un ottimo indicatore di efficienza dei sistemi economici il grado di libertà nell’uso e la circolazione del denaro contante.

Vi ricordo l’iniziativa Contante Libero:


In 3 anni sono state raccolte 15.148 firme, decisamente agli italiani non importa molto della libertà di utilizzo e circolazione  del denaro contante. Come sempre le libertà fondamentali colpiscono quando vengono perse.

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