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Firmiamo per fermarli

'Una giornata da calendario. Dopo anni di pensiero unico e larghe intese, risorge l''opposizione al grumo autoritario Italicum-Senato-Quirinale-Csm. [Marco Travaglio]'

Firmiamo per fermarli
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25 Luglio 2014 - 09.30


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di Marco Travaglio.

Senza eccedere in enfasi retorica,
possiamo dire che quella di ieri è una giornata da segnare sul calendario. Dopo
tre anni di pensiero unico, quello delle larghe intese, è risorta
l’opposizione.

Nel corteo di parlamentari di Sel, 5Stelle,
Lega e dissidenti del centrodestra ci sono anche persone che non ci piacciono.

Ma la battaglia che hanno portato
fin dentro il Quirinale è giusta, perché è l’Abc della democrazia: difendere il ruolo delle minoranze,
cioè del Parlamento. Non è dallo stato di salute delle maggioranze, ma delle
minoranze che si distinguono le democrazie dalle dittature e dai regimi
autoritari.

Il
Fatto
, con la petizione che in una
settimana ha raccolto oltre 160 mila firme, segnala la minaccia prossima
ventura del grumo autoritario che
spurga dal combinato disposto Italicum-Senato-Quirinale-Csm.
E paradossalmente chi l’ha architettata, mentre si sforza di smentirla, non fa
che confermarla con le sue condotte quotidiane.

Noi
denunciamo la futura autocrazia dell’uomo solo al comando
:
e Renzi, mentre irride all’accusa di autoritarismo, già si comporta da uomo
solo al comando minacciando i suoi dissidenti e quelli dei partiti alleati,
trattando il Senato come il consiglio comunale di Firenze o di un paese
limitrofo (l’orizzonte è quello).

Noi
denunciamo i deragliamenti incostituzionali del presidente della Repubblica
:
e Napolitano, mentre monita contro chi evoca spettri autoritari, chiama
“paralisi” l’opposizione democratica, le intima di ritirare gli emendamenti,
interferisce nella sovranità del Parlamento proprio nel momento del voto di una
legge (costituzionale!), manda pizzini al Csm per salvare il procuratore di
Milano che garba a lui e per bloccare la nomina del procuratore di Palermo che
non piace a lui, infine rifiuta di ricevere la più ampia delegazione di
parlamentari mai vista in piazza del Quirinale.

Noi
denunciamo il rischio di partiti sempre più personali comandati a bacchetta da
un pugno di leader
che si nomineranno senatori e
deputati vieppiù servili: e già ora Renzi & B. tentano di spegnere ogni
dissenso interno minacciando chi non obbedisce di espellerlo o di non
ricandidarlo.

Noi
denunciamo il piduismo strisciante di un modello di democrazia sempre più
verticale e personalizzato
, contro quello orizzontale e
partecipato che ci lasciarono i Padri Costituenti: e il premier, mentre si fa
una risata, irreggimenta la democrazia in base a un papello occulto detto
“Patto del Nazareno” che conoscono in tre o quattro (Renzi, B., Letta Zio e
Verdini) ma che subiamo tutti.

Noi
denunciamo il futuro svuotamento del Parlamento
,
ridotto a cortile di casa del premier-padrone che potrà scegliersi anche un
presidente della Repubblica di stretta obbedienza: e il capoccia del governo,
con la complicità di quello dello Stato, pressa il presidente del Senato fino a
indurlo al cedimento finale. Cioè alla gravissima
decisione di ieri di contingentare il dibattito sulla riforma costituzionale in
tempi da regolamento condominiale
, con una “tagliola” (la scadenza
ultima all’8 agosto) palesemente incostituzionale:

“La procedura normale di esame e di
approvazione diretta da parte della Camera è
sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed
elettorale”

(articolo 72 della
Costituzione).

Chiunque si renda complice di questo
scempio, magari dopo aver difeso per anni le ragioni dell’ostruzionismo quando
stava all’opposizione, dovrà prima o poi vergognarsi e renderne conto davanti
ai propri elettori.

Tutto
ciò accade in piena estate, mentre gli italiani sono distratti dalle ferie
:
come tutti gli altri i colpi di mano contro la democrazia e la legalità, dal
decreto Biondi nel 1994 alla legge Cirami nel 2002, dal lodo Schifani nel 2004
all’indulto salva-Previti nel 2006, dal lodo Alfano nel 2008 allo scassinamento
dell’articolo 138 nel 2013.

Il resto lo fanno la disinformazione
della stampa di regime
(di larghe intese) e la rassegnazione di una cittadinanza
stremata dalla crisi e dalla malapolitica
, che chiede soltanto di arrivare
viva a fine mese e di non essere più disturbata. “Tanto sono tutti uguali”. Ieri il corteo di oppositori al
Quirinale ha dimostrato plasticamente, dopo anni di “tutti uguali” (o quasi),
che c’è anche un altro pensiero. E
che persino nei partiti di potere sopravvivono alcuni uomini liberi.

Finora l’opposizione era confinata
nel recinto dei 5Stelle e a volte di
Sel, in ordine sparso e in un
asfissiante isolamento anche mediatico. Ora, per fortuna, ci sono anche pezzi di Pd e di Forza Italia,
com’è giusto che sia per una battaglia
senza bandiere
che non può essere né di destra né di sinistra, né di
sistema né antisistema.

È
una battaglia di democrazia
che riguarda tutti noi. In attesa
di gridarlo in piazza, cominciamo a dirlo con una firma.

Fonte:
 Il
Fatto Quotidiano
, 25/07/2014.

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