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'Igor Markov, è legittimo l''arresto?'

'Il sen. Pepe solleva il caso delle restrizioni in Italia alla libertà personale di un cittadino ucraino perseguitato dal nuovo regime. La giustizia italiana non sa cosa c''è a Kiev?'

'Igor Markov, è legittimo l''arresto?'
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5 Novembre 2015 - 23.56


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di Margherita Furlan.

I sinistri bagliori del sistema della giustizia ucraina si
proiettano in questi giorni anche altrove in Europa. Mentre il Consiglio
d”Europa
si pronuncia negativamente sull”indagine riguardante la strage di
Odessa
avvenuta il 2 maggio 2014, dichiarandola “ineffettiva” e “non
indipendente”, tanto che
Kiev avrebbe violato la Convenzione europea sui diritti
dell”uomo
, non
compiendo un”indagine “del tutto indipendente dagli organi di polizia” che sono
stati “parte attiva” dei disordini, in Italia scoppia la polemica sul caso Markov, arrestato a Sanremo il 12
agosto scorso.

Per Igor Markov, cittadino
ucraino in possesso di passaporto diplomatico russo, accusato di
“atti di teppismo” nei
confronti di esponenti del partito di estrema destra Svoboda
– che sarebbero avvenuti nel
corso di una manifestazione svoltasi lungo le strade di Kiev nel lontano 2007 –
l”Ucraina
richiede
all”Italia l”estradizione.

Kiev tace tuttavia una circostanza d’indubbio rilievo, che emerge
dalla documentazione prodotta all’autorità giudiziaria italiana: il fatto cioè
che per il medesimo episodio Igor Markov fosse già stato sottoposto a indagini e giudizio in Ucraina, dove è stato espressamente escluso un qualunque suo coinvolgimento
nell’accaduto
. Infatti, nel marzo del 2009 il Procuratore della regione di
Odessa aveva avviato delle indagini in merito, a seguito anche dell’esame di un
filmato trasmesso via internet, che avrebbe permesso d”identificare alcuni dei
partecipanti ai disordini del 2007. Indagini conclusesi con formula ampiamente assolutoria
decretata in una pronuncia del giudice istruttore del 5 marzo 2010. La
decisione è stata successivamente confermata in via definitiva dalla Corte di Appello di Odessa (il 5 maggio
2011) e dalla Corte Suprema dell’Ucraina
( il 26 gennaio 2012).

Il caso arriva al Parlamento
italiano: «Se così è, appare
evidente come il provvedimento coercitivo emesso dalle autorità giudiziarie
italiane, che ha determinato la detenzione di Igor Markov, dapprima trattenuto
in carcere per più di venti giorni – a causa anche dell”incapacità dello Stato
italiano di garantire la disponibilità del braccialetto elettronico – e ora in
un albergo di Genova agli arresti domiciliari, sia privo di fondatezza
giuridica. Quel provvedimento non può che ritenersi una vera e propria iniziativa politica diretta a colpire
una persona all”opposizione del regime instauratosi a Kiev, dopo i fatti di
Euromaidan». Di questo è convinto il senatore Bartolomeo Pepe, del gruppo Gal, che ha presentato un”interrogazione parlamentare urgente
rivolta al ministro della Giustizia, al ministro degli Affari Esteri e al
ministro dell”Interno.

Nel documento il senatore spiega che «la stessa richiesta di estradizione avanzata dall’autorità
giudiziaria ucraina precisa come solo con sentenza in contumacia del 13.08.2015
il Tribunale distrettuale Primorsky di Odessa abbia deliberato l’applicazione
della misura cautelare a Igor Markov in forma di detenzione preventiva. Dal
che, prosegue Bartolomeo Pepe, si deve dedurre che la precedente richiesta di arresto e la conseguente misura coercitiva applicata dall’autorità giudiziaria italiana, debbano risultare illegittime, non sussistendo un titolo
idoneo, in quanto Kiev ha falsamente dichiarato che nei confronti della persona
è stato emesso un provvedimento restrittivo della libertà personale (che
risulterebbe invece emesso solo il giorno successivo, il 13 agosto 2015).»

Di fronte all”infondatezza delle accuse, il senatore Pepe
evidenzia come l”arresto di Igor Markov possa ritenersi uno tra i casi più
allarmanti nei quali un magistrato italiano sembra avere pedissequamente preferito le scelte politiche e le
decisioni dell”esecutivo in carica rispetto alle norme giuridiche
. «L”Italia
– continua il senatore Pepe – in veste di Paese tra i fondatori dell”Unione
Europea, deve potere tutelare le libertà
civili
anche attraverso una magistratura indipendente e capace di assumere
decisioni in piena autonomia. Nel caso di Igor Markov chiedo inoltre che i
ministri citati considerino il grave pericolo connesso alla sicurezza fisica
inerente all”estradizione in Ucraina,
Paese in cui anche secondo l”ex premier ucraino Mykola Azarov,
intervistato da Repubblica, «c”è ormai uno Stato nazista con migliaia di
detenuti politici, uccisioni mirate di giornalisti scomodi, dove si vietano
libri che criticano il governo, si esalta liberamente la figura di Hitler, si
uccidono gli oppositori.»

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