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Il golpe della Boldrini e Bankitalia

'La decisione della Boldrini consente un vergognoso regalo. Una rivalutazione con un tratto di penna, con la scusa dell''IMU. [Aldo Giannuli]'

Il golpe della Boldrini e Bankitalia
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30 Gennaio 2014 - 11.02


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di Aldo Giannuli.

Chiedo scusa ai lettori tutti ed ai compagni di Sel per l’errore in cui sono incorso scrivendo che Sel aveva votato a favore dello sciagurato decreto. Sono stato tratto in inganno da una mia cattiva lettura dei giornali on line di questa mattina (che per la verità non eccellevano per chiarezza) e dall’appartenenza a Sel del Presidente della Camera Boldrini che rendeva verosimile quella interpretazione. La cosa mi aveva non poco indignato, ma sono contento ci costatare che le cose non stiano così per cui chiedo doverosamente scusa e rimetto il pezzo corretto.

Avrei voluto scrivere un pezzo sulla lista Tsipras in risposta a Luciano Muhlbauer che, sul suo blog, polemizzava molto garbatamente con il mio “pessimismo” in proposito. Lo farò nei prossimi giorni, ma quello che è avvenuto alla Camera ieri mi impone di dare la precedenza ad altre considerazioni.

Illustrerò meglio il merito del provvedimento appena passato su Bankitalia nel prossimo pezzo, qui mi limito a dire che si tratta di un rivoltante regalo alle banche che, questo anno, daranno 1 miliardo e mezzo di tasse su questa operazione (ufficialmente destinati a coprire l’abolizione della seconda rata Imu), ma per incassarne circa 400 all’anno, da ora in poi, come dividendi sugli utili di Bankitalia e non si tratta solo di questo. Dunque, in quattro anni si saranno abbondantemente rifatte, ma nel prossimo pezzo mi spiegherò meglio.

Veniamo a cosa è successo ieri: il M5s aveva avviato un serrato ostruzionismo per far decadere il decreto. I mezzi di informazione, sempre sensibili alle sollecitazioni di Quirinale, Palazzo Chigi, di Palazzo Koch, Palazzo Grazioli e di tutti i palazzi importanti di questo paese, avevano subito iniziato una campagna terroristica: “attenti che se i grillini vincono, poi pagate la seconda rata Imu, che sarebbe una tragedia”. Per due mesi il Pd e la stampa caudataria ci aveva spiegato che l’Imu non era quella cosa così importante che si diceva, che era solo per la demagogia del Cavaliere che se ne parlava, ora, guarda un po’, è diventata la goccia che avrebbe fatto traboccare il bicchiere dei fallimenti aziendali e del tracollo delle famiglie.

Intendiamoci: l’Imu è stata una estorsione imposta dal governo Monti ed andava abolita, l’ho scritto ripetutamente, ma bisognata trovare la sostituzione del gettito in direzione delle rendite finanziarie, cosa che fa semplicemente inorridire il Pd che è lo scendiletto delle banche. Banche che, a loro volta hanno un problema serio, per l’avvicinarsi degli stress test della Bce, per cui occorre rivalutare i rispettivi asset. Allora qualcuno ha una idea: rivalutiamo di colpo Bankitalia, il che significa rivalutare le quote possedute in essa dalle banche. Semplice e con un tratto di penna. Solo che bisogna pur giustificare nei confronti della gente questo provvedimento che qualcosa costa allo Stato, ed ecco che qualcuno inventa il nesso Imu-Bankitalia per far digerire la cosa alla gente (insomma: fra qualche mese si vota ed un po’ di maquillage fiscale non guasta).

La cartina di tornasole? Semplice: si sarebbe potuto tranquillamente procedere con un decreto ad hoc per la seconda rata Imu o magari scorporare il provvedimento per Bankitalia, cercando altra copertura, ma così sarebbe venuto fuori che il vero obiettivo non era far risparmiare ai poveri cittadini la seconda rata dell’iniqua gabella (sino a ieri pervicacemente difesa). Cosa succederà gli anni prossimi quando non ci sarà questo gettito una tantum di 1 miliardo e mezzo ed, anzi, le banche incasseranno netti altri 400 miliardi? E chi se ne frega! Ci sarà la Tares opportunamente rivalutata o chissà quale altra stravagante sigla e si andrà avanti. Nel frattempo il regalo è fatto e le elezioni europee passate, per le politiche (posto che ci siano nel 2015, ma già l’ineffabile Renzi parla di possibile scadenza naturale nel 2018) si vedrà che altro inventarci e poi c’è sempre il ricorso all’ortopedia di una qualche legge truffa elettorale.

E sin qui la sostanza del problema. Veniamo al “contorno”. L’operazione è passata grazie alla decisione della Boldrini che ha posto il testo in votazione troncando la discussione. Per la verità nel regolamento una simile possibilità non c’è, si tratta di una misura ipotizzata da Luciano Violante (quale nome!) con una sua ardita interpretazione del medesimo, ma in concreto applicata in questa occasione per la prima volta.

Qualche riflessione la merita anche il comportamento del gruppo parlamentare del M5s al quale va dato atto, in primo luogo, di aver condotto una battaglia generosa e con molto coraggio, ma che ha delle cadute di stile preoccupanti. Anzi, diciamola tutta, dal punto di vista delle capacità comunicative, i parlamentari grillini sono una vera frana.

Prendiamo l’esempio di Giorgio Sorial, che ha definito “boia” Napolitano. A proposito: ho letto che sarebbe stato aperto un fascicolo dalla Procura di Roma sul deputato M5s, per vilipendio del Capo dello Stato. Mi sembrava di ricordare che “I membri del Parlamento non possono essere perseguiti per le opinioni espresse e i voti dati nell’esercizio delle loro funzioni” (art. 68 comma I della Costituzione): devono aver riformato la Costituzione senza dircelo.

La cosa non mi scandalizza neanche un po’ ed anche se trovo l’appellativo spropositato, offensivo ed impolitico (tenendo anche conto che, per un minimo di rispetto dell’Istituzione, se non della persona, è bene ponderare le parole quando si tratta del Presidente della Repubblica) mi pare che si tratti di una venialità, soprattutto tenendo conto che la censurabilità dell’uscita di Sorial è una bazzecola rispetto a quella che meriterebbero i comportamenti del Presidente.

Quindi, va bene, Sorial va difeso, però è evidente a chiunque che i giornali stanno con il fucile spianato, a cercare ogni minimo pretesto per sparare addosso al M5s e non mi pare il caso di andargli a fornire ragioni. Bisogna capire una cosa: partiti, giornali ecc sono convinti che il M5s sia una specie di incidente di percorso, destinato ad essere tolto di mezzo rapidamente, per cui pensano che un sistematico mobbing sia il modo migliore per ottenere il risultato. Personalmente sono convinto che la cosa non funzionerà e che, semmai, il M5s abbia da temere di più dai suoi errori politici ed organizzativi. Ma, lasciando perdere questo discorso che andrebbe troppo per le lunghe, una cosa si può fare già da subito: un corso di comunicazione per i parlamentari 5s che serva almeno ad evitare gli errori più marchiani. Non sono affatto un estimatore del “politicamente corretto”, e mi pare di dimostrarlo su queste pagine, però, se una dose equilibrata di forza nella denuncia è necessaria, un eccesso di violenza verbale è sempre controproducente.

Fonte: [url”http://www.aldogiannuli.it/2014/01/golpe-della-boldrini-e-bankitalia/”]http://www.aldogiannuli.it/2014/01/golpe-della-boldrini-e-bankitalia/[/url]

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