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Cantano Bella Ciao e regalano miliardi alle banche

«Non mi stancherò mai di ripeterlo: sono soldi nostri, frutto del nostro sacrificio e sudore, che vengono regalati ai banchieri.» [Massimo Ragnedda]

Cantano Bella Ciao e regalano miliardi alle banche
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1 Febbraio 2014 - 18.08


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di Massimo Ragnedda

Al peggio non c’è davvero limite. Quando pensi che abbiamo toccato il fondo, beh allora scava ancora più a fondo e là, negli abissi più scuri, ci troverai questo dannato paese. Perchè è nei meandri più paludosi di una democrazia martoriata, umiliata e violentata che siamo finiti. Là, dove i padri costituenti mai avrebbero pensato che saremmo finiti.

Qui si parla della vita delle persone, di milioni di italiani senza lavoro, del dramma dei piccoli imprenditori che non ce la fanno a pagare le tasse, delle famiglie che non riescono a pagare l’affitto o le bollette dell’energia elettrica. Di loro stiamo parlando, perchè i soldi che hanno regalato alle banche li hanno rubati a loro.

In Parlamento si discute (discutere è una parola grossa, visto che il parlamento da anni non discute, ma ci si limita ad approvare ciò che il governo ha deciso) due cose vitali per gli italiani: far pagare o meno l’IMU e regalare miliardi di euro (tolti dalle nostre tasse) alle banche. Due cose messe assieme con una scorrettezza senza uguali.

Il movimento Cinque Stelle (e io non sono un simpatizzante di questo movimento) fa giustamente (c)ostruzionismo e opposizione: in una parola fa giustamente il suo dovere. Rappresenta, come da mandato elettorale, il volere di milioni di italiani che non vogliono veder regalati, per l’ennesima volta da quando Napolitano ha preso il timone in mano (prima con Monti ora con Letta), miliardi di euro alle banche.

Davvero non è qualunquismo, ma stiamo parlando di cose reali: i nostri soldi finiscono nelle tasche di banchieri e assicurazioni private (che magari, grazie a questi soldi rubati agli italiani, finanziano le campagne elettorali o assumono i figli di qualche ministro). Milioni di persone, al limite della pazienza, gridano a gran voce di smetterla di regalare soldi pubblici alle banche. Basta, perché la gente si suicida perché non ha di che vivere e noi stiamo ancora qui a regalare soldi alle banche.

Giustamente, ed in questo il mio appoggio al movimento Cinque Stelle è totale, fanno di tutto per bloccare questo furto di denaro pubblico. Se io fossi un elettore del movimento Cinque Stelle sarei più che soddisfatto del loro (c)ostruzionismo. Per alcuni è una opposizione sopra le righe, per altri volgare e per altri a tratti antidemocratica. Sarà, ma io trovo molto più volgare e antidemocratico regalare, dopo i miliardi regalati al MPS, altri soldi alle banche. È ovvio che si perda la pazienza e se non fosse per le “scenate” dei grillini pochi sarebbero venuti a sapere di questo furto, perché i vari media sono intenti a parlare della legge elettorale (già considerata anticostituzionale e con la porcata delle liste bloccate) o a denigrare qualche grillino.

Non mi stancherò mai di ripeterlo: sono soldi nostri, frutto del nostro sacrificio e sudore, che vengono regalati ai banchieri: un’offesa per gli onesti cittadini. Ancora una volta. Una volta ancora: umiliati e offesi.

PD e PDL uniti nel regalare soldi ai banchieri amici. La presidente della Camera impone di tagliare i tempi della discussione (anzi vieta la discussione) esautorando il parlamento (ma allora cosa ci stanno a fare 1000 parlamentari se non discutono un bel niente?). La situazione si fa concitata e un parlamentare della maggioranza schiaffeggia una parlamentare del movimento Cinque Stelle. Una cosa di una gravità inaudita, un gesto vile e vergognoso, che passa quasi in silenzio. La Boldrini, che in nome del femminismo si è schierata contro Miss Italia, non dice una parola: una sua collega, una componente dell’istituzione che lei rappresenta, è stata presa a schiaffi da un un membro della maggioranza, e lei tace. Silenzio totale. Cosa sarebbe successo, mi chiedo, se fosse stato un “cittadino” del M5S a picchiare una sua collega? Non oso immaginare la potenza di fuoco mediatica, a giornali e reti unificate, a trasmettere queste immagini. Ma è stato un parlamentare della maggioranza e lei era una donna del movimento Cinque Stelle. Poco male, per i media nazionali.

Per giorni tutti i grandi giornali nazionali hanno titolato che un deputato del movimento Cinque Stelle ha definito Napolitano un boia. Una frase esecrabile e sbagliata, ma Napolitano (il principale responsabile di questa situazione di degrado) non è di certo al di sopra delle critiche. Chiunque ha diritto di criticarlo, nei modi e nei luoghi giusti, è tutto questo servilismo da parte di parlamentari e dei media è stucchevole. Ad ogni modo, la condanna alle parole del deputato grillino è stata unanime e giusta (un po’ meno la sua strumentalizzazione), ma ora quasi si tace sui miliardi di euro regalati alle banche e sugli schiaffi dati ad una parlamentare. Una cosa raccappricciante.

Ma il ridicolo, i compagni del PD e di SEL, lo toccano quando cantano Bella Ciao, la canzone che fu dei partigiani, della democrazia e della lotta al totalitarismo. Una canzone il cui valore va oltre la resistenza al fascismo, e che negli anni ha significato lotta per la libertà, per i diritti e l’uguaglianza. Libertà da ogni forma di totalitarismo (compresa la bancocrazia), libertà da ogni forma di imposizione e contro ogni forma di censura. E loro, sfidando il senso del ridicolo, cantano Bella Ciao mentre la femminista ad intermittenza Boldrini taglia la discussione parlamentare, mentre un membro della maggioranza picchia una donna e mentre il governo regala miliardi di euro alle banche. Una scena da post-politica, surreale, ma tragicamente vera. Già, dannatamente vera.

Probabilmente uno dei punti più bassi di questo misero parlamento di nominati. Un vero schiaffo alla democrazia.

(31 gennaio 2014) [url”Torna alla Home page”]http://megachip.globalist.it[/url]

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