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di Checchino Antonini.
Quando si candidò alla presidenza
della Regione Emilia-Romagna, Gian Luca Galletti sussurrò ai microfoni
di Radio Città del Capo l”idea balzana di poter ospitare una bella
centrale nucleare. L”uomo sbagliato nel posto sbagliato visto che questo
esponente dell”Udc, il partito che più spesso è sembrato un club di
indagati, è stato voluto da Renzi al ministero dell”Ambiente.
Da lì ha
emanato ieri un decreto, il 91/2014, dal titolo grottesco di Ambiente
protetto. Bene, come pensa di proteggere l”ambiente questo ministro?
Semplice: decine di migliaia di ettari, circa 30mila, distribuiti in
tutto il paese [in grande prevalenza in Sardegna, Nota di Megachip] vengono equiparati ad aree industriali per i quali la
legge prescrive soglie di contaminazione molto più alte. Si tratta di
terreni occupati da poligoni militari, campi di addestramento, caserme, e
in cui sono state svolte per decenni attività che possono aver liberato
sostanze pericolose (si pensi ai continui brillamenti di cariche nei
poligoni).
«E” solo un favore ai vertici militari, si alzano i limiti per
l”inquinamento dei suoli di 100 volte – scrivono il Coordinamento
Nazionale Siti Contaminati, il Forum Italiano Movimenti per l”Acqua
Stop Biocidio Lazio e Stop Biocidio Abruzzo – il Governo Renzi
moltiplica le aree industriali del paese ma l”obiettivo non è creare
occupazione ma mettere sotto al tappeto la contaminazione dei suoli
delle aree militari alzando anche di 100 volte i limiti di legge».
In
altre parole è un colpo di spugna sullo stato di contaminazione delle
aree militari del paese.
Il decreto, pubblicato ieri nella Gazzetta ufficiale, prevede che nelle
aree militari si deve far riferimento ai limiti della colonna B della
tabella relativa alle soglie di contaminazione dei suoli del decreto
Legislativo 152/2006, quella relativa alle aree industriali, e non giÃ
alla colonna A, quella con i limiti per le aree residenziali e a verde.
I comitati forniscono alcuni esempi: nelle aree a verde la soglia per il
Cobalto è 20 mg/kg mentre per le aree industriali è 250 mg/kg, più di
10 volte. Per la sommatoria dei composti policiclici aromatici (tra cui
diversi tossici e/o cancerogeni) addirittura il limite per le aree
industriali è più alto di 100 volte (1 mg/kg contro 100 mg/kg). Il
benzene, cancerogeno di prima classe per lo IARC, ha un limite più alto
di venti volte (0,1 mg/kg contro 2 mg/kg). Per il tetracloroetilene, un
altro sospetto cancerogeno e tossico per il fegato, il limite è 40 volte
più alto. Il tutto in aree che spesso appaiono come ampie zone verdi
coperte da macchia mediterranea e boschi! Si pensi a Capo Teulada e
Quirra (Perdasdefogu) in Sardegna oppure a Monte Romano in Lazio (vasto
5000 ettari!).
Con buona pace di comuni e regioni che da tempo aspettavano di
riprendersi quelle aree per usi civili.
Non risultano, al momento, levate di scudi da parte di settori
ecologisti fiancheggiatori del governo, i sedicenti eco-dem, né chiamate
alla mobilitazioni da parte di prestigiosi colossi dell”ambientalismo.
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