Ad Est batte il cuore nero dell'Europa | Megachip
Top

Ad Est batte il cuore nero dell'Europa

Non solo Ucraina. Nel totale silenzio delle classi dirigenti occidentali rinascono gruppi e partiti che si rifanno apertamente all’ideologia nazista. [G. Masala]

Ad Est batte il cuore nero dell'Europa
Preroll

Redazione Modifica articolo

8 Marzo 2015 - 22.20


ATF

di Giuseppe Masala.

Ha fatto scalpore, presso la parte più
informata dell’opinione pubblica, il fatto che la cosiddetta rivoluzione “di
EuroMajdan” a Kiev sia stata guidata
da frange violente apertamente fasciste e neonaziste
. Ovviamente questo
sdegno è più che motivato anche perché EroMajdan è stata apertamente appoggiata
dall’Occidente (inteso come USA e UE) cosiddetto democratico e tollerante.

A ben guardare però non si è trattato né di un fenomeno estemporaneo né di un caso unico
nel suo genere
: nel più totale silenzio siamo di fronte ad una rinascita di gruppi e di partiti che si
rifanno velatamente ma anche apertamente all’ideologia nazista.

Solo negli ultimi giorni per esempio, le
autorità della Lettonia (ricordo che
si tratta di un paese aderente all’Unione Europea) ha concesso l’autorizzazione
per una marcia di commemorazione della legione lettone delle famigerate Waffen
SS
. Oppure, il Centro Wiesenthal ha duramente protestato per una
manifestazione religiosa fatta in Croazia
(altro paese sempre aderente alla civilissima UE) in memoria del criminale
nazista croato Ante Pavelić.

Crea sconcerto il silenzio – di fronte a queste manifestazioni assai discutibili
(garbato eufemismo) – da parte delle autorità europee, che in genere sono
talmente loquaci da sindacare anche sulla misura delle aragoste pescate in
Europa (guai se non misurano minimo 12,5 cm).

Più in generale visto anche il “rifiorire” di
partiti xenofobi, razzisti, fascisti e neonazisti – basti pensare agli esempi
eclatanti di “Jobbik” in Ungheria e
di “Alba Dorata” in Grecia – credo
sia giusto domandarsi se questo silenzio in quel di Bruxelles (tanto nei
palazzi UE, quanto in quelli NATO) non vada interpretato come un tacito assenso verso questa ideologia. Magari
nel nome della Realpolitik:
storicamente i partiti e i gruppi aderenti a questa mortale ideologia sono
stati utilizzati dalle “classi dirigenti” (che formalmente si dichiarano
“liberali”) in contrapposizione ai partiti progressisti e socialisti che
potrebbero affermarsi soprattutto nelle fasi negative del ciclo economico.

Se fosse vera questa ipotesi, la storia
insegna che quando si fa uscire il diavolo dall’ampolla ben difficilmente si riesce
a farlo rientrare quando non è più utile agli apprendisti stregoni che lo hanno
evocato. «La storia insegna ma non ha scolari», diceva amaramente Antonio
Gramsci. 
[GotoHome_Torna alla Home Page]

Native

Articoli correlati