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Il renzismo verso la sconfitta

Mi assumo la responsabilità di pronosticare una vera e propria débâcle per il PD. Riflessi italiani di una tendenza europea. [Dafni Ruscetta]

Il renzismo verso la sconfitta
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28 Maggio 2015 - 22.26


ATF

di
Dafni Ruscetta
.



Un
articolo dello storico Aldo Giannuli, di un paio di mesi fa, mi ha
offerto spunti interessanti per alcune constatazioni. Mi assumo
pertanto la responsabilità di qualche riflessione e previsione che
ora azzarderò.



Il
renzismo non si può certo definire di sinistra
. Occorrono altri
spunti alla sinistra italiana, altre proposte credibili, o quel
modello è destinato a dissolversi nel giro di poco tempo. E questo
potrebbe capitare a breve – forse addirittura alle prossime
amministrative – sotto la spinta del rullo compressore delle forze
anti-sistema. Prima fra tutte, il M5S.



E
non basta, come vorrebbero alcuni proclami di certa sinistra (o
pseudo tale) di questi ultimi giorni, che in Grecia sia andata al
governo una forza come Syriza e in Spagna tra qualche mese Podemos
(movimento dal basso di sinistra) possa travolgere le istituzioni
centrali prendendone il controllo.



Lo
abbiamo visto anche in Polonia, dove hanno stravinto le forze
anti-sistema, questa volta populiste e di destra.



E
a nulla è servito, nella penisola iberica, che il PP pur avesse
realizzato quelle riforme che hanno permesso alla Spagna di
riagganciare la ripresa economica negli ultimi mesi (a quale
prezzo?). Ormai l”ondata in piena degli ex Indignados, con i
suoi slogan sociali e rivoluzionari, ha travolto tutto e spazzerà
via la vecchia classe politica nel giro di sei mesi, quando ci
saranno le elezioni politiche per il governo del Paese.



Possiamo
credere che il partito ”unico” di Renzi possa davvero ottenere un
risultato elettorale soddisfacente domenica prossima?



Con
tutte le tensioni sociali create dal prepotente Presidente del
Consiglio e dal suo entourage di rottamatori?



Per
di più in presenza di tanti scandali quotidiani che hanno coinvolto
lo stesso partito, non ultimo il sostegno alle proprie liste da
parte di personaggi impresentabili in alcune regioni chiave.



Crediamo
davvero che questo modo di fare – in grado di creare fratture molto
profonde addirittura tra alcuni poteri dello Stato – possa essere
ancora vincente?


<
Non
credo affatto e mi assumo la responsabilità di pronosticare una
vera e propria
débâcle
per
il PD
,
di cui pare essersi accorto anche lo stesso Renzi, che di recente ha
riveduto al ribasso le ipotesi di un successo del suo partito.



Perché
penso che il M5S otterrà un buon risultato?
Perché è l”unica
vera forza politica ancora immune da quelle becere dinamiche di un
sistema che si sta frantumando.



Certo,
non crediate che io sia convinto che il M5S rappresenti la salvezza
di questo Paese (come non credo che lo siano Podemos e Syriza per i
rispettivi ambiti nazionali), perlomeno non lo sono più come due
anni fa, ormai ho uno sguardo severo e disincantato verso il
grillismo
, per aver vissuto di persona anomalie e incoerenze
interne a quel movimento.



Tuttavia
non possiamo non dare una possibilità alle forze giovani del M5S di
andare al governo delle più importanti istituzioni del Paese,
mettiamoli alla prova.



D”altra
parte, nonostante i molti errori strategici fatti dallo staff del
Movimento nell”ultimo anno, che si intenda o meno accettarlo, il M5S
è l”unica forza politica (e diciamolo pure, sebbene non
giuridicamente…un partito!) che risulta immune da quelle dinamiche
che stanno frantumando la credibilità di un intero sistema, sebbene
non si possa certamente affermare che tutto quel contesto sia marcio
alle radici.



E
poi, come non notare che i parlamentari del M5S (cito loro perché
sono quelli più visibili, in virtù dell”importante ruolo
ricoperto) sono gli unici che sanno andare e stare in mezzo alla
gente, di cui parlano la stessa lingua, usano gli stessi mezzi di
trasporto, perfino lo stesso abbigliamento etc. Non è neppure un
caso – è questo l”elemento incoraggiante per una classe politica
così giovane – che quelle stesse piazze che fino a un anno fa si
riempivano per Grillo, dopo anni di disaffezione dalla politica da
parte dei cittadini, ora si riempiano quasi allo stesso modo per la
presenza dei Di Battista, Di Maio, Fico & co. Andate a vedere le
foto pubblicate su FB dei comizi di questi giorni in Sardegna.



Sono
questi i segnali che, anche in Italia, la politica è a un passo dal
cambiamento senza ritorno.


E
quel cambiamento può solo essere accelerato dai recenti fenomeni di
disgregazione politica e sociale in atto – in maniera tanto rapida
quanto sorprendente – in tutta Europa.



Segnali
che, spesso, sono evidenti già nella disgregazione delle
istituzioni nazionali; avete notato, ad esempio, il grado di
tensione tra governo e magistratura, due dei principali poteri dello
Stato, nelle scorse settimane?



E
che dire della capacità, da parte del M5S, di parlare a più classi
sociali, a più fasce di età? Non vi ha sorpreso, ad esempio, che
nel confronto televisivo sull”emittente Sky di lunedì 25 maggio
abbia vinto, con un buon distacco, la candidata 5S Alice Salvatore?



A
quanto pare, così come accaduto in Spagna per il PP, anche in
Italia i bonus da 80 euro e le nuove promesse del nostro Capitan
Renzi non fanno più presa sull”elettorato, ormai stanco dei soliti
giochini all”italiana. E, paradossalmente, se n”è accorto lo stesso
Renzi che, in qualche modo, con quel “4 a 3” ha quasi
ammesso la prossima sconfitta elettorale, sebbene giocando a fare lo
”splendido”, in perfetto stile Fonzie.



E
la prova dei timori del Premier e di tutto il PD – consapevoli che
una sconfitta netta potrebbe aprire delle voragini tali da far
precipitare il governo stesso, peraltro guidato da un Primo ministro
non eletto – è  lampante semplicemente leggendo alcuni
giornali (in particolare Repubblica): non si fai quasi mai
menzione – strano vero?! – del concorrente M5S, ma si tende invece a
riconoscere come unico avversario quello che più può scongiurare
il pericolo anti-sistema tra i concorrenti.



Così
Berlusconi da Fazio ha esaltato il ruolo di Renzi come unico leader
della sinistra e Renzi, analogamente, ha argomentato che l”unico
vero competitor
del PD sarà Berlusconi.



Come
dire…si polarizzano le alternative, con la speranza che gli
elettori voteranno per l”uno o per l”altro, scongiurando il pericolo
di frammentazione dei voti. Banale strategia di marketing
elettorale. Ma questa volta, mi sa, il giochino non funzionerà.
Certo, potrei sbagliare l”ho già detto, me ne assumo le
responsabilità…



E
questo è niente, perché il M5S, in netta ripresa anche tra i
sondaggi ufficiali, sconta un periodo di errori come dicevo in
precedenza, in cui l”affetto verso quel tentativo ”popolare” di
scalare la vetta del monte per dissiparne le nuvole si era un po”
smorzato. Eppure, continuando a parlare con la gente comune, ”dal
basso” come ripete spesso uno slogan 5S, ti accorgi che gli echi di
quei pasticci (ahimé quasi un disastro di immagine nei mesi scorsi)
si sono affievoliti, che la gente vede ancora con grande simpatia
Grillo e i suoi ragazzi.



Soprattutto
gli riconosce quell”appartenenza sincera a un contesto che è più
vicino alla strada, al semplice cittadino, che alle logiche di
partito accentratore, cooptativo e, cosa ben peggiore, corrotto.


Immaginate
cosa potrebbe succedere se, a seguito di una netta vittoria della
compagine 5S alle prossime amministrative, si andasse a elezioni
anticipate per il Parlamento.



Il
M5S, complice la grave crisi degli ultimi anni, ha sempre parlato
alla ”pancia” dei cittadini, ammiccando qua e là alle diverse
categorie sofferenti. Ma ha capito anche che, per poter rovesciare
democraticamente il sistema prendendo le redini delle istituzioni,
ha bisogno non solo di un”ampia e variegata base popolare
(strategia perseguita sin dall”inizio e ormai acquisita), ma anche
del supporto di importanti categorie professionali e sociali:
la magistratura, gli insegnanti, le forze dell”ordine etc.


E
poco importa se, al posto del PD, il M5S avrebbe fatto probabilmente
scelte simili in tema di riforma della giustizia, della scuola etc.



Quello
che conta – e che ormai non sfugge ai dirigenti della carovana 5S –
è assicurarsi ”alleati importanti”, sostenendo apertamente le loro
ragioni e i loro malumori, così da acquistarne la simpatia, la
benevolenza e in modo da offrire la propria spalla per distruggere i
cardini che permettono l”accesso al ”palazzo” dalla porta
principale.


Tutte
dinamiche di un gioco che si ripete da secoli, forse da millenni. La
storia dell”umanità è come una ruota, ci sono improvvisi momenti
ciclici di grande cambiamento. Momenti di un tale impeto a cui non
ci si può opporre, prima o poi arrivano e travolgono tutto.



Signori,
la ricreazione è finita. Fatevene una ragione.

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