Il Vicino Oriente ora è orfano | Megachip
Top

Il Vicino Oriente ora è orfano

'Il mondo cambia d''improvviso, ma percepiamo tardi. Cerchiamo di vedere in anticipo, invece, e annunciamo il ritiro dei due Grandi dal Vicino Oriente. [Thierry Meyssan]
'

Il Vicino Oriente ora è orfano
Preroll

Redazione Modifica articolo

20 Aprile 2016 - 18.46


ATF

«Sotto i nostri occhi»
– Cronaca di politica internazionale n°180

di
Thierry Meyssan
.

Il mondo cambia improvvisamente, ma
lo percepiamo con un lungo ritardo. Thierry Meyssan, che annunciava nel 2012
l”arrivo della Russia in Siria – cosa che divenne visibile solo tre anni più
tardi – annuncia oggi il ritiro dei due Grandi dal Vicino Oriente.

DAMASCO (Siria)  –  Nei
prossimi anni, il Vicino Oriente dovrà risolvere da solo i suoi problemi. Gli
Stati Uniti, che qui impongono la loro volontà sin dalla seconda guerra mondiale,
e la Russia, che ha combattuto contro i jihadisti in Siria, non intendono più svolgere
un ruolo di primo piano. I popoli della regione, che le potenze coloniali hanno
per secoli deresponsabilizzato e aizzato gli uni contro gli altri, devono ora
comportarsi da adulti.

I due Grandi sono simultaneamente vittime
di gravi problemi economici.

Washington, che all”epoca di George W.
Bush, nutriva l’ambizione che il XXI secolo fosse “americano”, non ne
ha più i mezzi. Gli Stati Uniti sono stati costretti a lasciare spazio alla
Russia e alla Cina. Devono ora concentrare le loro forze in Estremo Oriente, finché
ci riescono.

Il presidente Barack Obama e i suoi collaboratori
hanno concesso lunghissime interviste a Jeffrey Goldberg, che le ha sintetizzate
in un interminabile articolo pubblicato da The
Atlantic
[1].

Lì espongono la quintessenza degli ultimi
sette anni alla Casa Bianca: mantenere le Forze armate, non impegnarsi più in
Medio Oriente sotto alcun pretesto.

Il patto del Quincy, firmato da Roosevelt
nel 1945 e rinnovato per 60 anni da Bush nel 2005, non ha più alcuna ragion
d”essere: gli Stati Uniti non hanno più bisogno del petrolio saudita e sprecano
il loro tempo con i wahhabiti, incapaci di adattarsi al mondo moderno. La
dottrina Carter del 1980, secondo la quale il Pentagono deve controllare i
giacimenti petroliferi del Vicino Oriente e che ha portato alla creazione del
CentCom, è morta. Se la sicurezza di Israele sarà sempre garantita, Tel Aviv non
deve fare affidamento sugli aiuti USA per cercare di ampliarsi dal Nilo
all”Eufrate.

Nell’esternare durante il suo show-maratona
Linea diretta con Vladimir Putin, il
presidente russo è stato altrettanto chiaro [2].

A causa delle sanzioni occidentali, il
paese ha sperimentato lo scorso anno una recessione del 3,7% ed è atteso un
calo dell”1,8% il prossimo anno, prima di tornare forse alla crescita. Sapendo
che la banca centrale ha solo 387 miliardi di rubli di capitalizzazione, la
Russia deve fare quante più economie per poter sopravvivere a una tale
tempesta.

Questo è il motivo per cui ha ritirato i
suoi bombardieri dalla Siria e non ve li farà ritornare. Prima di partire, ha
dotato l”Esercito arabo siriano di attrezzature moderne e lo ha formato per
utilizzarle. Secondo il presidente Putin, dovrà riconquistare da solo il
terreno perduto.

L”unica cosa che trattiene ancora la Russia
nella regione è la necessità per essa – come per gli Stati Uniti – di
rovesciare il presidente Erdoğan prima che la sua politica suprematista e la
sua strumentalizzazione del terrorismo causino una catastrofe planetaria.
Pertanto, Mosca e Washington oggi sostengono i curdi contro di lui e se questi
dovessero entrare in conflitto con la Siria, nessuno dei due Grandi vi si
immischierà.

Per quanto inaspettata e improvvisa, la
partenza dei due Grandi è già un fatto e lascia orfano il Vicino Oriente. Poiché
la natura aborre il vuoto, l”Arabia Saudita e l”Iran stanno ormai combattendo
frontalmente al fine di espandere la loro influenza.

Fonte: Al-Watan
(Siria)

NOTE

[1] The Obama
Doctrine
», Jeffrey Goldberg, The Atlantic (Stati Uniti), Voltaire Network, 10 March 2016.

[2] «Прямая линия с Владимиром Путиным» (versione italiana commentata qui); Владимир В. Путин, Сеть Вольтер, апреля 14 2016.

Thierry Meyssan, 19 aprile 2016

Traduzione a cura di Matzu Yagi.

Native

Articoli correlati